Violenza sulle donne, in Veneto le donne non denunciano: in arrivo una legge
Mercoledi 10 Aprile 2013 alle 16:47 | 0 commenti
Regione Veneto - “Questa legge rappresenta un importante traguardo per l’impegno decennale che la Regione del Veneto ha profuso con azioni mirate e concrete per la realizzazione delle politiche di genereâ€. Lo ha messo in evidenzia l’assessore regionale alle pari opportunità Isi Coppola in occasione dell’apertura della discussione in Consiglio regionale del progetto di legge relativo a "Interventi regionali per prevenire e contrastare la violenza contro le donneâ€.
L’assessore ha ricordato che la Regione ha promosso e favorito l’istituzione di numerosi Organismi di Parità negli Enti locali, il consolidamento di quelli già presenti e operanti e il rafforzamento della rete sul territorio. Gli interventi regionali si sono contraddistinti per una particolare attenzione e sensibilità nei confronti del mondo della scuola per la diffusione di una cultura di parità . “La scuola – ha evidenziato l’assessore – è il miglior veicolo per arrivare alle famiglie attraverso i ragazziâ€.
Sul tema della violenza sulle donne, l’assessore ha detto che il fenomeno - in virtù del processo di sensibilizzazione avviato sul territorio - è emerso con maggiore evidenza in Veneto rispetto ad altre regioni italiane, dove però il dato è inferiore perché le vittime non presentano denuncia. L’assessore ha ricordato in particolare le azioni, in collaborazione con la Commissione regionale pari opportunità e con l’Osservatorio nazionale violenza domestica (ONVD) che ha sede a Verona, per sensibilizzare e sostenere le vittime e informare e formare gli operatori che possono intercettare il fenomeno, creando un coordinamento con Prefetture, Questure, Procure della Repubblica e Tribunali del Veneto, Polizia, Carabinieri, i Pronto Soccorso ospedalieri e Medici di base di tutto il territorio veneto. E’ stato realizzato anche un monitoraggio delle strutture di accoglienza e dal 2010 è disponibile uno stanziamento specifico per la realizzazione e il miglioramento dei centri di accoglienza ma anche per la loro gestione.
“Questa legge – ha concluso l’assessore Coppola – non nasce quindi nel deserto, ma su solide basi di conoscenza e con alle spalle un modello per le politiche di genere che è stato preso come esempio dalla Commissione nazionale pari opportunità e dal Ministero delle politiche socialiâ€.
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