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Vicenza, quasi un milione di euro di entrate per i Musei civici nel 2016. Bulgarini d'Elci: "e con i prestiti di opere finanziamo anche il restauro e l'acquisto delle cornici"

Di Monica Zoppelletto Giovedi 23 Marzo 2017 alle 19:50 | 1 commenti

"Vicenza è una miniera d'oro per quanto riguarda monumenti e musei. Non solo la Basilica Palladiana ma anche gli altri siti storici della città permettono al comune di riempire le casse. Un trend in continua crescita sia pure in una congiuntura economica non favorevole e con un bilancio che viene sforbiciato di anno in anno": questo è il succo di quanto detto oggi dal vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci in un incontro con la stampa (che qui vi proponiamo integralmente scusandoci per l'audio legato a problemi di funzionamento dell'impianto utlizzato dagli organizzatori per la conferenza stampa, ndr). Gli introiti da biglietti dei Musei civici (Teatro Olimpico, Palazzo Chiericati, Museo Naturalistico Archeologico, Museo del Risorgimento e della Resistenza, Chiesa di Santa Corona) non conoscono battute d'arresto, anzi, sfiorano il milione di incassi registrando il quarto record consecutivo dal 2013.

E se si confrontano i dati del triennio 2013-2015 spicca un aumento che sfiora il 50% (dai 601 mila circa del 2013 ai quasi 912 mila ottenuti nel 2015), mentre, aggiungendo al conteggio anche il 2016, si ottiene una percentuale di aumento di quasi il 64% nel quadriennio.

Un risultato a dir poco eclatante, per diversi fattori : la rimodulazione delle tariffe e delle tipologie di biglietti d'accesso ai musei, introdotta nel 2014, che ha consentito di catturare target precedentemente poco invogliati all'acquisto obbligato del biglietto unico; l'introduzione dell'accesso a pagamento alla Chiesa di Santa Corona; il riposizionamento del sistema museale cittadino nel panorama nazionale, grazie anche all'onda lunga delle grandi mostre in Basilica; l'introduzione del software gestionale che ha garantito un più efficace controllo di gestione e un sensibile abbattimento dei costi di emissione e amministrazione dei titoli d'ingresso; la riapertura dell'ala novecentesca di Palazzo Chiericati, prima con l'esposizione del lascito Ghiotto, quindi con il nuovo allestimento permanente.

"La cultura alla stregua dell'educazione e della formazione merita di essere finanziata a prescindere dalla sua redditività perché è una delle funzioni politiche ed istituzionali fondamentali della società - ha commentato Jacopo Bulgarini d'Elci che ha presentato oggi a palazzo Chiericati i dati relativi agli incassi di musei e Basilica-. E' quindi ancora più importante che la cultura oggi mostri la capacità di portare frutto economico, di misurarsi con una società e un mercato in evoluzione, di assoggettarsi ai rigori dei bilanci che hanno visto ridursi le spese in questo settore. Nonostante le numerose difficoltà siamo riusciti comunque a sostenere l'offerta culturale della città. All'inizio del mandato ci siamo proposti un obiettivo - ricorda il vicesindaco -: provare ad agganciare i settori della cultura e dei musei ad un'idea di autosostenibilità economica. Una sfida vera e propria considerando che l'esempio del museo che si autofinanzia è l'Egizio di Torino e che molte altre istituzioni culturali riescono a fatica a coprire il 10%.

Prova dei risultati raggiunti sono gli incassi del 2016 dei Musei civici, esclusa la Basilica, che hanno raggiunto 1 milione di euro, contro i 600 mila euro del 2013, con un incremento di quasi il 64%. Aggiungendo le entrate della Basilica per le attività museali si arriva ad 1 milione 443 mila euro. Di questa somma 105 mila euro giungono grazie alla politica spinta relativa ai prestiti, che prevede la concessione di opere che non possono in questo momento venire esposte al Chiericati: 46 opere del ‘700, tra cui alcune di Tiepolo, sono in mostra al Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo, in provincia di Torino, altre 22 opere rinascimentali sono esposte a Tokyo. Grazie a questi prestiti siamo riusciti ad ottenere le risorse per effettuare attività come il recupero delle cornici delle opere della pinacoteca; il prossimo obiettivo sarà quello di dotare di cornici i dipinti collocati nelle ultime sale del percorso espositivo, dedicate a Maffei, Carpioni e Vecchia, al piano nobile del palazzo palladiano". "Il grande lavoro fatto in questi anni sul patrimonio museale cittadino, Basilica compresa, ci ha portato al 68,80% di autofinanziamento - sottolinea soddisfatto Bulgarini d'Elci -. Un dato eccezionale considerando che nel 2013 eravamo a poco più del 30%. Siamo certi che anche il 2017 si chiuderà benissimo grazie all'interesse che ha destato il rinnovamento di Palazzo Chiericati e i numerosi eventi e progetti che stiamo organizzando e che ci auguriamo portino un aumento dei visitatori, cosa che sicuramente riuscirà a fare la mostra su Van Gogh. Contiamo di chiudere il mandato amministrativo consegnando un sistema museale che si sta avvicinando al punto di quasi autosostenibilità economica. Ricordo che nel 2016, pur senza eventi importanti in programma, siamo riusciti a confermare il numero di visitatori del 2015 (poco più di 238 mila), anno in cui si è svolta invece una grande mostra. Tutto ci spinge ad avere aspettative positive anche per il 2017".

Ma le sorprese non finiscono qui. Le entrate da biglietti della Basilica Palladiana, concessioni e diritti vari ammontano a 312.189 euro, le entrate da contributi regionali per restauri fanno 11.000 euro, mentre quelle da canone per la gestione in appalto del bookshop ammontano a 30 mila euro. Il valore dei restauri ottenuti in cambio del prestito di opere del Chiericati tocca la cifra record di 105.560 euro, grazie a operazioni prestigiose quali le trenta opere del Settecento veneto. Dall'altra parte le spese per la gestione dei musei danno un totale di poco più di due milioni e mezzo di euro. Il che significa che le entrate coprono le spese per il 68,80%: una percentuale largamente superiore a quella della media dei musei italiani, assestata su numeri che a stento raggiungono qualche decina di punti percentuali.


Commenti

Inviato Venerdi 24 Marzo 2017 alle 08:12

Il bilancio prevede anche la dichiarazione delle uscite. Quanto ha speso il Comune a fronte degli incassi?
Se buone sono le entrate questo è un vantaggio, ma personale, luce elettrica, sicurezza, acqua, ecc. quando costano al Comune?
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