Vicenza, non solo Palladio
Sabato 20 Luglio 2013 alle 21:50 | 0 commenti
Riceviamo da Luciano Parolin e pubblichiamo
Il Ministero del Turismo è stato creato nel 1959, abolito con referendum nel 1993. Nel 2001 sono nati i Sistemi Turistici Locali, che poco hanno concluso. Poi tutto alle Regioni, ma inizia il fai da te. Qualcosa, tuttavia, non gira! Il sistema turistico italiano si trova sempre a dover affrontare la concorrenza di altri paesi senza una seria programmazione (nella foto palazzo Repeta di proprietà della Banca d'Italia e ora utilizzabile altrimenti, ndr).
 Il turismo oggi, deve recuperare quella "dimensione umana" capace di valorizzare migliaia di luoghi straordinari che il nostro Paese, il Veneto e Vicenza, possiedono. Il patrimonio culturale del Veneto è oggi la "materia prima" più valida e rappresenta la leva principale della competizione. Gli stranieri preferiscono le città d'arte e più della metà della spesa turistica internazionale è data dal turismo culturale. Nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco l'Italia è al primo posto con 41 siti su 830, tra monumenti, insediamenti, contesti naturali di particolare pregio, spesso abbandonati a se stessi. Una indagine Doxa, ha assegnato all'Italia punti 8,28/10 per arte e cultura e meno, 7,28/10 come luogo di vacanza. Gli elementi di valutazione sono il paesaggio, la cucina, i vini, il gusto delle cose belle. In crisi, le spiagge, per sovraffollamento, rumori, proliferazione del cemento, rapporto qualità /prezzo. La domanda di cultura ed eventi cresce, è un nuovo prodotto turistico che Vicenza e Provincia dovrebbero evidenziare con movimenti che ripartano dal territorio e tendano a valorizzare i beni culturali inseriti nell'ambiente naturale, dando loro un valore d'uso sociale. L'investimento in cultura è determinante per lo sviluppo e l'economia, ma l'offerta culturale è ancora scarsa in città e Vicenza, non è solo Palladio. Manca ancora un prodotto turistico Berico vicentino, che da Asiago a Noventa, sia capace di far restare in città il turista post moderno, per vivere una esperienza diversa, lontano dalle vacanze di massa, ma con appagamento personale profondo, come lo è, la vista della città dal Monte Berico o una notte trascorsa in una villa Palladiana. La domanda di servizi e confort, con il massimo relax, cresce, per il recupero dei valori trascurati in città , come il contatto con la natura, le tradizioni popolari e cibo genuino certificato. Bisogna dare risposte, con una strategia imprenditoriale che coordini il marketing ricorrendo anche alla rete. L'Italia è fra le 5 potenze turistiche del mondo, ma la prima azienda turistica italiana si trova al 20° posto. Troppo poco.
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