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Vicenza, "I Concerti del Mese" vedono protagonista un giovane

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 25 Febbraio 2016 alle 16:53 | 0 commenti

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Bottega Armonica
A febbraio l’appuntamento de “I Concerti del Mese” di Bottega Armonica è dedicato ad un giovane protagonista, il violinista Enrico Filippo Maligno. La direzione dell’ensemble è affidata a Silvano Perlini, che propone un programma interamente mozartiano, riscoprendo il genio precoce della musica che trascende ogni riferimento all’età anagrafica. Del maestro salisburghese si eseguiranno il Concerto per violino e orchestra K 216 e la Sinfonia n.25 in sol minore K 183.

Domenica 28 febbraio , alle ore 17.00 nella Chiesa di S. Gaetano in Corso Palladio a Vicenza (con ingresso libero), Bottega Armonica attende il suo pubblico per un altro straordinario momento di musica. I Concerti del Mese sono una proposta dell’Associazione Canone Inverso, con la direzione artistica di Roberto De Maio, e sono realizzati con il patrocinio del Comune di Vicenza.
Un altro protagonista, assieme ai solisti e alla musica di Mozart, sarà il violino, presentato anche in veste di solista; è lo strumento principale del direttore, Silvano Perlini, che si diploma in violino al conservatorio di Vicenza, con Enrico Balboni, oggi, docente di violino al Liceo Musicale Statale “Carlo Montanari” di Verona, suona uno strumento costruito a Venezia da Luigi Fabris nel 1872. Perlini si diploma poi in composizione, con il massimo dei voti, e in direzione di coro con E. Pisa e in direzione d’orchestra. In qualità di compositore è stato premiato in concorsi nazionali ed internazionali e i suoi lavori sono eseguiti in Italia ed all’estero. Ha studiato direzione d’orchestra con i maestri Ludmil Descev e Vram Tchiftchian, perfe­zionandosi con i maestri Donato Renzetti a Milano (“Pomeriggi Musicali”) e Pescara (“Accademia Musicale Pescarese”) e Salvador Mas Conde all’Accademia di Vienna. Ha diretto - in Italia ed all’estero - importanti istituzioni orchestrali tra cui l’Orchestra da Camera del Teatro Nazionale di Sofia, l’Orchestra Filarmonica di Schoumen (Bulgaria), l’Orchestra Sinfonica di Stato di Plovdiv (Bulgaria), la Symphonietta dell’Orchestra Sinfonica di Stato di Vidin (Bulgaria), l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’Orchestra da Camera del Friuli-Venezia Giulia, l’Orchestra Sinfonica di Pescara, Serenade Ensemble, Alpe-Adria Consort, l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Verona “I. Montemezzi”, la “European Doctors Orchestra” di Londra (primo direttore italiano), l’Ensemble Musagète. È fondatore e Direttore Principale dell’orchestra da camera “Alio Modo Ensemble”. Dal 1999 collabora con il Centro di Studi, Ricerche e Formazione Musicale del Diparti­mento di Storia delle Arti Visive e della Musica dell’Università di Padova.
Violino solista è Enrico Filippo Maligno, nato a Roma nel 1986 e diplomato a Vicenza con lode. Dal 2013 al 2015 frequenta il Master in Performance con K. Sahatci presso il Conservatorio della Svizzera Italiana a Lugano. Ha ricoperto il ruolo di spalla in diverse orchestre, dal 2009 suona con i Solisti di Pavia di Enrico Dindo, con l’Orchestra della Svizzera Italiana e con la Tonhalle-Zurich Orchester. Si è perfezionato con il Quartetto di Cremona e con A. Nannoni.
La parabola di Mozart come compositore di Concerti violinistici sarà breve ma fulgida di capolavori. Ha inizio col Concerto in si bemolle maggiore K. 207 e con quello in re maggiore K. 211, ancora debitori di una produzione coeva, quella di Tartini, Pugnani, Borghi, Nardini. Il Concerto in sol maggiore K. 216 è datato 12 settembre 1775. L'introduzione del primo tempo si svolge in una plasticità melodica e timbrica e in una freschezza e aggressività inventiva prima sconosciute e che confluiranno nei futuri Concerti per pianoforte. Lo strumento solista qui segue ancora abbastanza fedelmente le proposte dell'orchestra, dialoga con l’oboe passando dal recitativo all’aria, nella ripresa.Nei finali riaffiora il gusto per la sorpresa, mutuato dalle musiche d'intrattenimento.
La Sinfonia n. 25 in sol minore K 183, chiamata anche “Piccola Sinfonia in sol minore”, è datata 1773. Le sue linee melodiche con grandi balzi e i suoi vivaci soggetti musicali ne fanno una composizione caratteristica della corrente stilistica dello Sturm und Drang. Si divide in quattro tempi, aprendosi con un allegro con brio dal ritmo sincopato, un motivo breve ripetuto più volte, in un movimento che mantiene sempre un ritmo serrato. L'Andante ha un fraseggio cromatico continuamente spezzato. Dal Minuetto e Trio si arriva all’Allegro finale che riprende l’andamento spezzato dell’inizio, mantenendo un tono drammatico fino alla conclusione.


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