Vicenza Jazz prende il via il 6 maggio con il concerto di Joe Lovano al Teatro Olimpico
Venerdi 29 Aprile 2016 alle 12:35 | 0 commenti
Vicenza Jazz
La ventunesima edizione del festival New Conversations – Vicenza Jazz prenderà il via venerdì 6 maggio al Teatro Olimpico (alle ore 21) con le note potenti e classicheggianti di Joe Lovano, uno dei più autorevoli sassofonisti tenore in attività , capace come pochi di definire lo stato dell’arte del suo strumento. Il Classic Quartet di Lovano è completato da Lawrence Fields (pianoforte), Peter Slavov (contrabbasso) e Lamy Estrefi (batteria). La serata all’Olimpico sarà arricchita da un opening act con il poeta afro-canadese George Elliott Clarke, che si offrirà in un reading sostenuto dal sax tenore del suo connazionale Robert Bonisolo: è il primo tassello del percorso tematico che dà il titolo a questa nuova edizione del festival, “Di nuovo in viaggio verso la libertà â€.
I legami tra jazz e libertà continueranno a essere esplorati lungo tutto il corso del festival, sino a quello che si preannuncia come un epico finale con il piano solo di Frederic Rzewski The People United Will Never Be Defeated! (il 14 maggio ancora all’Olimpico).
Al via anche la night life di Vicenza Jazz 2016, con i concerti al Bar Borsa Jazz Café Trivellato, sotto la basilica palladiana (alle ore 22). Il primo in programma sarà con il trio di Robert Bonisolo (con Marc Abrams al contrabbasso e Mauro Beggio alla batteria), al quale si unirà uno special guest.
Il festival New Conversations – Vicenza Jazz 2016 è organizzato dal Comune di Vicenza, Assessorato alla Crescita, e dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, in coproduzione con Trivellato Mercedes Benz e in collaborazione con il Bar Borsa.
Nato a Cleveland nel 1952, Joe Lovano si è affermato sulla scena jazzistica senza bruciare le tappe, ma arrivando infine alla sommità della piramide: è oggi uno dei più emblematici e famosi sassofonisti di estrazione post-boppistica, e incarna alla perfezione quel mix di titanica potenza e di scavo intellettuale che dai tempi di Coltrane si associa ai grandi tenoristi.
La formazione di Lovano, iniziata con le prime esibizioni sin dall’adolescenza, si completa alla Berklee School of Music di Boston, dove tra i suoi compagni di corsi ci sono John Scofield, Bill Frisell e Kenny Werner, coi quali poi collaborerà .
I primi ingaggi di livello al termine degli studi sono con due organisti di celebrata maestria: Lonnie Smith e Jack McDuff. Negli anni Settanta prende parte anche a vari tour con Woody Herman. Poi è la volta del trasferimento a New York, con l’arrivo della nuova decade. Fa parte dell’orchestra di Mel Lewis dal 1980 al 1992, della band di Paul Motian, del quartetto di Scofield, e si affianca a Elvin Jones, Carla Bley, Lee Konitz, Charlie Haden, Bob Brookmeyer…
Le sue prime prove discografiche da leader si svolgono in Italia (per la Soul Note) e in Francia (su Label Bleu) ma è grazie al contratto con la Blue Note, iniziato nel 1991 e tutt’oggi in corso, che Lovano finalmente si impone come esponente di prima grandezza sulla scena internazionale. Nella sua cospicua discografia si alternano opere di spiccata originalità e omaggi ad artisti e repertori che denotano la vastità degli interessi del sassofonista (Charlie Parker, Tadd Dameron, Frank Sinatra, Enrico Caruso). I referendum di DownBeat non hanno mancato di premiarlo ripetutamente.
Vicenza Jazz ha sempre avuto una particolare attenzione per l’intersezione tra la musica improvvisata e le altre forme artistiche. Tra queste, la poesia è salita alla ribalta in varie occasioni. Non sorprende dunque il trovare in cartellone tra i ‘big’ musicali George Elliott Clarke, poeta canadese di origini afroamericane, nato nel 1960 in Nuova Scozia. Docente di letteratura canadese e della diaspora africana, Clarke ha ottenuto numerosi premi per la sua opera poetica, pubblicata in diversi volumi. Ma Clarke è anche drammaturgo, romanziere, saggista particolarmente attivo nella promozione di altri scrittori di origine africana.
A dare una cornice musicale al reading di Clarke ci sarà un altro canadese (ma di origini italiane in questo caso): il sassofonista Robert Bonisolo.
Nato in Canada con origini italiane, Robert Bonisolo si è formato come sassofonista al Berklee College of Music di Boston e alla Banff School of Fine Arts. L’inizio della sua carriera è alquanto promettente: nel 1987 vince sia il Canadian Rising Star Award che l’American Rising Star Award. Tra le sue prime collaborazioni si annoverano Jerry Bergonzi, John LaPorta, George Garzone, Steve Coleman, John Abercrombie, David Liebman, Kenny Wheeler, Dave Holland.
Nel 1990 si trasferisce in Italia, dove alla sua esperienza jazzistica aggiunge una nuova formazione in ambito classico. Crea nuove collaborazioni musicali, tra gli altri con Rosario Bonaccorso, Paolo Fresu, Rosario Giuliani, Andrea Pozza, Antonio Faraò, Fabrizio Bosso, Pietro Tonolo, Dado Moroni, la Lydian Sound Orchestra, Lee Konitz, Franco Ambrosetti, Steve Swallow, Randy Brecker, Billy Drummond, Carla Bley, Tom Harrel, Mike Stern, la Tommy Dorsey Orchestra.
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