Quotidiano | Categorie: Politica, Immigrazione

A Viale Milano ricchi e poveri: VicenzaPiù da lì racconta tutto. E di... più, da Ellero a Scaroni

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Venerdi 7 Agosto 2015 alle 22:21 | 0 commenti

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La redazione e gli uffici del network di media VicenzaPiù si stanno trasferendo proprio nel sempre più mediaticamente bistrattato Viale Milano (ai civici 29 e 31), per gestire la crescita e per avere un contatto sempre maggiore con i lettori vecchi e nuovi grazie all'uso delle tecnologie "virtuali" di comunicazione ed anche all'attivazione fisica, al civico 29, dello "SpazioPiùLibero", una sala dedicata ad associazioni, eventi, corsi, presentazioni, video trasmissioni in streaming...

A Via Btg Monte Berico e nella vicina Viale Milano ci siamo stati, e bene, fino al 2010 e ora torniamo in quella zona, troppo superficialmente discussa, in una sede più grande, di fronte a quella della redazione ora chiusa del Gazzettino, la precedente e di fatto unica alternativa al mezzo monopolista locale, anche se ora in caduta libera per copie vendute.

A giugno, infatti, in una provincia da circa 800.000 abitanti (600.000 saranno in grado di leggere un quotidiano o ne avrebbero voglia se interessante?) tra vendite in edicola, abbonamenti all'edizione cartacea e acquisti digitali sono state in totale 32.754 le copie vendute: ancora oltre mille in meno rispetto alle 33.833 copie pagate di maggio e molte meno dell'immaginario collettivo che "guida" anche gli investimenti pubblicitari, anche per ciò sempre meno efficaci e con ricadute negative su tutti gli editori al grido "la pubblicità non paga".

Questo, a nostro modesto parere, avviene a causa non solo della crisi generale dei mezzi tradizionali ma anche, se non soprattutto, della pigrizia che spesso attanaglia i privilegiati dalle fonti ufficiali che poca voglia hanno, o possono avere, nel verificarle e che così risultano sempre meno interessanti per i lettori che cerchino non quello che interessa a "qualcuno" ma quello che riguarda la vita reale loro, della città e della provincia.

La nuova sede di VicenzaPiù accoglie una rete di piccoli mezzi con grandi ambizioni che non si gonfia del vapore pompato dai "poteri", ma da dieci anni allarga la sua originaria nicchia di lettori, ora sempre più membri di una comuntà che vuol leggere non solo le notizie (quelle, più o meno vere, sono disponibili subito e dappertutto a causa, e per... colpa, del web) ma dentro le notizie.

Un altro caso, dopo quello di essere di fronte al "vecchio" Gazzettino, è che la redazione di Viale Milano 31 è anche di fronte alla sede dell'Assessorato alla Sicurezza Urbana, che da tanto è coinvolto, spesso per competenze onestamente non sue ma degli organi di polizia, in polemiche sulle attività illecite degli immigrati e, spesso con argomentazioni collegate, sui profughi.

Tra queste negli ultimi giorni sono esplose quelle sul caso "gonfiato"  e poco verificato (vedi nostro articolo) dai media sui 13 profughi del Mali, ospitati in un appartamento della Viale Milano bene dei tempi che furono.

Gli appartamenti dell'edificio di 12 piani tra cui quello di cui parliamo, 200 mq circa, servizi inclusi e di certo ridotti rispetto all'elevato numero degli ospiti della Cooperativa Altre Strade, negli anni '50 erano abitati dalla media e alta borghesia vicentina, scriveva il nostro Pietro Rossi.

La loro qualità costruttiva era così elevata da comprendere i cosiddetti pannelli radianti svizzeri per fornire riscaldamento o raffrescamento grazie ad acqua calda e fredda che scorre nei soffitti e nelle pareti. E a quei tempi è già la Gemmo, poi cresciuta alle dimensioni attuali, a occuparsi degli impianti elettricidel complesso.

Alcuni nomi interessanti, ancora oggi, di alcuni inquilini di allora ce li dà il prof. Renato Ellero che ci raggiunge da Sappada dove è in vacanza e da dove ci chiama per sapere del deferimento all'Ordine dei Giornalisti del Veneto di Tiziano Bullato di Tva, che gli abbiamo chiesto via mail di seguire a tutela della testata e del nostro Edoardo Andrein.

Li ricorda tutti l'ex senatore, già noto per nulla dimenticare e molto conoscere dei fatti politici italiani e vicentini passati e recenti, e col quale arriviamo a parlare di Viale Milano partendo dall'aggressione verbale di Bullato al nostro Andrein.

Li ricorda, intanto, perchè proprio in uno di quegli appartamenti lui abitava con la sua famiglia con in testa papà Antonio, noto imprenditore e non solo: «dopo la sua scomparsa e quella successiva di mia madre nel 1983, nell'86 abbiamo venduto la casa dei miei primi anni vicentini...». 

Ma oltre agli Ellero lì c'era il dr. Salviati, un primario, anche lui veneziano come la famiglia del penalista ora vicentino d'adozione, ma anche il colonnello dei carabinieri Crisafi che comandava la locale stazione: «alcuni lo raccontavano come un notevole estimatore dei vini delle cantine Zonin...».

Nomi importanti per allora come anche quello del generale di Aviazione Lualdi, ma il più mediatico anche oggi è quello di Paolo Scaroni, il manager vicentino ai vertici di importanti aziende internazionali e delle più grandi società pubbliche tra cui Enel e Eni ma noto anche per una serie di vicende giudiziarie. 

Quelle più "aziendal-politiche" (fonte Wikipedia), oltre a episodi contestati di inquinamento del territorio, sono quì sintetizzate: "Paolo Scaroni, arrestato nel 1992 nell'ambito di mani Pulite, nel 96 patteggia un anno e 4 mesi per tangenti di svariate centinaia di milioni di lire italiane versate al Psi per appalti Enel; ... Il 7 febbraio 2013 viene iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Milano per corruzione per una presunta tangente pagata ad esponenti del governo algerino per favorire la controllata Saipem e la stessa Eni in appalti da 11 miliardi di dollari..."

Essere al telefono con l'avvocato Ellero con la signora Ada che lo chiama (lo sollecita?) per fargli assaggiare il suo pasticcio stringe i tempi del colloquio, ma gli lascia il tempo per una sua battuta sardonicamente tranchant: «alcuni del profughi di Viale Milano 83 potranno forse, ma non generalizziamo, commettere qualche delitto. Ma pareggiare il pedigree di Scaroni per loro sarà impossibile...».

Leggi tutti gli articoli su: Viale Milano, Paolo Scaroni, Renato Ellero, profughi

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