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Veneto Banca risponde alla richiesta d'aiuto del Comune per famiglie e imprese alluvionate

Di Edoardo Andrein Venerdi 18 Aprile 2014 alle 16:00 | 0 commenti

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Veneto Banca e il Comune di Vicenza questa mattina, venerdì 18 aprile, hanno annunciato nella Sala Giovanni Chiesa di Palazzo Trissino i dettagli del plafond di 2 milioni di euro messo a disposizione delle famiglie e delle imprese in difficoltà in seguito ai danni subiti dalle alluvioni e alla restituzione dei rimborsi richiesti dalla Regione Veneto. Presenti l'assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Dalla Pozza, il consigliere comunale Tommaso Ruggeri e, per Veneto Banca, Ruggero Gobetti, capo area di Vicenza, Antonella Sut, coordinatore privati area Vicenza e Tommaso Sabadin direttore della nuova filiale in piazza dei Signori.

La richiesta d’aiuto era partita dal Comune di Vicenza, in seguito “alle continue persone che arrivano piangendo in Comune perché non sono in grado di restituire l’importo dei rimborsi per l’alluvione” spiega Dalla Pozza che ricorda anche il caso di un’impresa che non ha più riaperto dopo aver subito la seconda alluvione perché doveva restituire anch’essa il rimborso alla Regione.

“La Regione – continua l’assessore - non ha consentito che potessero esserci agevolazioni per i redditi più bassi nella restituzione dei rimborsi, e così grazie all’ex assessore Ruggeri siamo riusciti a coinvolgere una realtà importante come Veneto Banca, che si è offerta per prima fra tutti gli istituti di credito nel proporre un aiuto”.
Oggi ci sono ancora 218 privati e 106 attività produttive inadempienti e per loro Veneto Banca ha messo a disposizione due linee di credito, una per le famiglie e l’altra per le imprese, a tassi di interesse agevolati, per le quali gli interessati possono accedere recandosi alle filiali portando copia della denuncia del sinistro o verbale dei vigili del fuoco, il preventivo di spesa per il ripristino o la copia della denuncia per risarcimento danni da assicurazione.

“È un’opportunità per dare una mano al territorio, che rientra nella serie di attività culturali e sociali per le quali la nostra banca si è attivata negli ultimi anni – spiega in conclusione Gobetti, tra l’altro anch’egli vicentino e coinvolto emotivamente dalle vicende dell’alluvione – un’iniziativa non nuova visto che in passato ci siamo attivati anche in Friuli, nel Lazio, o nel vicentino all’ospedale di Bassano e a ponte Pusterla a Vicenza”.

 

Comune di Vicenza - Una buona notizia per gli alluvionati che devono ancora restituire parte degli acconti percepiti dalla Regione per la calamità del novembre 2010. Veneto Banca ha infatti istituito un plafond per prestiti agevolati che consentiranno di evitare pesanti conseguenze in caso di avvio delle pratiche di riscossione coattiva da parte della Regione.
A titolo di acconto e saldo erano stati erogati quasi 16 milioni di euro, di cui 7,7 milioni ad attività produttive e 8,3 milioni a privati. Sono però poi stati circa 3 i milioni di euro dichiarati erogati in maniera difforme dalle regole commissariali, di cui sono stati finora recuperati 1.496.000 euro, quindi circa il 50%. Ad oggi, in definitiva, sono ancora 218 privati e 106 attività produttive che devono restituire gli acconti, rispettivamente per complessivi 674 mila e 664 mila euro (1.338.000 euro in totale).
“La vicenda, dolorosa – ha dichiarato questa mattina a palazzo Trissino l'assessore alla progettazione e sostenibilità urbana, Antonio Dalla Pozza, nel presentare l'iniziativa assieme al consigliere comunale Tommaso Ruggeri, e, per Veneto Banca, a Ruggero Gobetti, capo area Vicenza, e ad Antonella Sut, coordinatrice privati area Vicenza -, è iniziata con l'alluvione 2010 e si sta ancora trascinando, purtroppo anche dal punto di vista della burocrazia. La richiesta di restituzione di parte degli acconti ha infatti amareggiato i beneficiari, in quanto quegli acconti sono risultati poi non conformi alle regole stabilite dalle varie ordinanze commissariali. Sul finire dello scorso anno si era trovata una parziale soluzione – ha ricordato Dalla Pozza - attraverso un intervento legislativo di cui si era fatto carico in particolare l'onorevole Federico Ginato: un emendamento introdotto in legge finanziaria volto a prolungare la rateizzazione dei rimborsi di ulteriori due anni e quindi con scadenza 31 dicembre 2015. È stato certamente un aiuto, ma parziale, e ritenuto non sufficiente dagli interessati, che in più occasioni ho incontrato in lacrime. Anzi, nonostante le nostre pressioni, la Regione non ha mai consentito che per rimborsi sotto i 3 mila euro il cittadino potesse svincolarsi dall'obbligo di una garanzia fideiussoria, che ha a sua volta dei costi”.
“A fronte di questa situazione – ha concluso Dalla Pozza -, auspicavamo che dal territorio potesse muoversi qualcosa e infatti, grazie alla sensibilità del consigliere comunale Tommaso Ruggeri, che dal dicembre 2010 a inizio 2013 ha seguito peraltro in prima persona, da assessore, tutta la vicenda dell'alluvione, una realtà importante del territorio come Veneto Banca si è fatta avanti prima fra tutti gli istituti di credito, che auspico possano seguirne l'esempio, nel proporre un aiuto per chi oggi si trova ancora nella condizione di dover restituire somme alla Regione. In considerazione poi che dallo scorso 20 marzo è proprio la Regione ad occuparsi direttamente delle procedure di riscossione degli importi, con possibilità di recupero coattivo, la proposta di Veneto Banca è stata accolta con favore dall'amministrazione comunale, perchè mette il cittadino nelle condizioni di adempiere all'obbligo di restituzione delle somme, senza incorrere nei pesanti guai che porta con sé una pratica di riscossione coattiva”.
“Il Comune ha fatto un gran lavoro in questi anni – ha aggiunto il consigliere Tommaso Ruggeri - con grande celerità e professionalità, nonostante in altre realtà le procedure che si aprono in caso di calamità naturali durino anche decenni. E la situazione in questo momento è di grande sofferenza per le famiglie e le aziende coinvolte nella vicenda dei rimborsi, i quali in alcuni casi non hanno neanche più riaperto l'attività e rischiano addirittura di subire una procedura coattiva che non farà che aggravare la loro situazione”.  
“Dopo il rilevante intervento su ponte Pusterla con il finanziamento di 700 mila euro del costo di restauro in seguito ai danni riportati dall'alluvione 2010 – ha dichiarato Ruggero Gobetti -, per noi anche questa è un'opportunità per dare una mano in modo concreto al territorio, come è nella nostra logica. In particolare mettiamo a disposizione due linee di credito molto semplici, una per i privati e una per le imprese in difficoltà. Abbiamo istituito un plafond di 2 milioni di euro esclusivamente riservati al comune di Vicenza, in occasione peraltro dell'apertura, la settimana prossima, di una nuova filiale in piazza dei Signori. Basta comunque che gli interessati si rechino in una qualsiasi delle nostre filiali”.
“Nel formulare questa proposta – ha infine spiegato Antonella Sut - abbiamo posto attenzione ai costi e allo spread sul finanziamento, affinchè incidano il meno possibile: così, per i privati non c'è alcun costo di istruttoria e lo spread sarà di un punto, mentre le aziende pagheranno 50 euro di istruttoria con spread di due punti. L'importo massimo finanziabile, poi, è di 150 mila euro per le imprese e 30 mila euro per i privati, con durata minima 19 mesi e massima 60, e possibilità di preammortamento di 12 mesi per i privati e 24 mesi per le aziende”.


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