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Università a numero chiuso, Zaia sostiene la protesta degli studenti

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 23 Aprile 2014 alle 15:03 | 0 commenti

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Regione Veneto - “Per un Paese civile, che deve investire sui suoi giovani, questa storia del numero chiuso nelle Università e dei test d’accesso è un insulto all’intelligenza, una discriminazione bella e buona, un vergognoso assist alle società private che lucrano sui timori dei ragazzi, degli esclusi e delle loro famiglie offrendo sogni esteri a migliaia e migliaia di euro, e creando così il peggiore dei gap, quello che dividerebbe gli studenti e le loro famiglie in ricchi e poveri, violando irrimediabilmente il fondamento della parità d’accesso allo studio.

Aderisco con convinzione a #stopaltest e sono con i ragazzi, i medici e le loro famiglie che oggi protestano di fronte a molti ospedali italiani”.

Lo sottolinea il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, schierandosi ancora una volta contro il numero chiuso per l’accesso alle facoltà di medicina e al fianco di Udu, rete degli Studenti Medi, genitori e docenti che oggi hanno manifestato in varie parti del Paese.

“Sono mesi – aggiunge il Governatore – che le organizzazioni degli studenti e, modestamente, anche il sottoscritto, evidenziamo il problema. Mi chiedo davvero come un Governo che vorrebbe essere progressista e riformatore continui a far finta di non vedere e non sentire. Renzi è giovane, ma alle vere necessità dei giovani non pare molto interessato. Mi aspetterei almeno un tweet di attenzione ma, rappresentando come Presidente di Regione migliaia e migliaia di studenti veneti, ho anche diritto di pretendere attenzione al problema e investimenti veri nell’alta formazione dei nostri figli, che all’estero cercano una via di fuga ma non sempre, anzi, trovano una soluzione al loro futuro”.

“Oggi – aggiunge il Governatore – abbiamo avuto una nuova dimostrazione che questa ingiustizia sta lasciando un segno sempre più profondo e che migliaia e migliaia di ragazzi che non sono messi nelle condizioni di dimostrare il loro valore esprimono un malessere sempre più profondo, che va ascoltato, approfondito e accompagnato con un serio e concreto impegno ad investire, non su quiz da gioco televisivo, ma su una formazione seria e qualitativa come sono in grado di dare molte Università italiane, quelle venete di sicuro”.

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