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Tutti su per la scalinata, al primo piano della basilica. Ma senza bar

Di Edoardo Andrein Lunedi 23 Settembre 2013 alle 07:52 | 0 commenti

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Le sventure, a volte, possono essere positive. L’allagamento accaduto all’interno della Basilica Palladiana, che secondo quanto riportato dall’assessore alla crescita e vicesindaco Jacopo Bulgarini è stato causato da una sfortunata coincidenza tra l’intasamento dell’orinatoio e il blocco della fotocellula dello sciacquone, ha reso necessaria l’apertura delle due antiche scalinate laterali chiuse da anni. E il successo è stato immediato.

Sì, perché la scalinata esterna, oltre a rendere più accessibile l’entrata al monumento palladiano simbolo della città, offre anche un effetto scenico e un fascino senza paragone rispetto alle scale di legno, o peggio ancora l’ascensore, della nuova entrata allestita dopo il restauro.

E infatti negli ultimi giorni la scalinata, per lunghi anni chiusa dalle inferriate di un cancello, è stata presa d’assalto da vicentini e turisti: un via vai continuo che ha permesso di far scoprire (o riscoprire) la bellezza del primo piano della Basilica.

Dopo mesi di enfasi mediatica per l’apertura della terrazza, preludio all’apertura del bar garantita attraverso i 4 euro all’ora corrisposti ai “volontari” dell’Auser, tra l’altro selezionati non si sa bene secondo quali criteri, sono arrivate le frasi dell’assessore Bulgarini a far comparire un sorriso sardonico sulle bocche di diversi vicentini. Sì, perché definire lo skyline fruibile dalla terrazza “il più bel punto di vista sul centro della nostra città” è un tantino esagerato.

Primo perché Bulgarini probabilmente ha dimenticato la vista sulla città che offre Monte Berico; e poi perché quella selva di tetti visibili dalla terrazza della Basilica Palladiana solo sorseggiando una serie di ottimi drink possono regalare alla vista un panorama da primato.

Oltretutto non si possono nemmeno appoggiare le braccia alla balaustra per fermarsi a osservare da vicino la bellezza di Piazza dei Signori e degli edifici che la circondano, magari colorata dalle tante associazioni di volontariato che come ogni anno hanno la possibilità di animare il cuore della città, a differenza della Festa dei Popoli, organizzata dalle comunità straniere di Vicenza, e che il Comune ha confinato lungo il viale sterrato di campo Marzo. Ma dal primo piano si può notare anche la passione del gruppo di persone che come ogni anno si sono date appuntamento alla Marcia delle 7 Porte, per scoprire un lato poco conosciuto della città; o magari ci si può fermare ad ammirare il passeggiare spensierato delle famiglie vicentine con i loro bambini, o cogliere il crogiolo di culture diverse che è diventata la città.

Il primo piano della Basilica regala questo e molti altri dettagli da scoprire. Ma al primo piano il bar non c’è.


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