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Tutela dei territori montani e spending review regionale, l'intervento di Toniolo

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 8 Aprile 2014 alle 18:12 | 0 commenti

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Costantino Toniolo, NCD - "Nell'articolo 15 dello Statuto della Regione si prevede la valorizzazione della “specificità dei territori montani e della provincia di Belluno”, e quindi anche della montagna delle restanti province venete e in particolare della montagna vicentina, compreso l'Altopiano di Asiago!" E' la puntualizzazione che ha indicato il presidente della Commissione affari istituzionali Costantino Toniolo (NCD) dopo la presentazione dei tre progetti di legge finalizzati a riconoscere l'autonomia amministrativa della provincia di Belluno e della montagna veneta.

"La commissione ha deciso di procedere con la comparazione dei tre progetti di legge per la definizione di un unico testo", afferma Toniolo. "Nell'abbinamento dovremo tener conto della nuova normativa approvata dal Governo in tema di province".

"La finalità comune dei tre progetti di legge", spiega Toniolo, "è quella di favorire un più ampio governo delle funzioni di area vasta da parte della comunità bellunese, e delle altre comunità delle terre alte venete, senza alcun accentramento regionale". 

"Tra le realtà montane venete da ricordare oltre alla provincia di Belluno", conclude Toniolo, "il Cansiglio e l'area del Monte Grappa in provincia di Treviso, l'Altopiano di Asiago, l'area di Tonezza e della Val di Posina, le Piccole Dolomiti in provincia di Vicenza e la Lessinia e il Monte Baldo in provincia di Verona".

 

"La domanda che un buon amministratore locale dovrebbe porsi è la seguente: a che scopo la Regione dovrebbe mantenere enti strumentali, se questi in realtà per svolgere le funzioni per le quali sono stati creati debbono avvalersi di ulteriori soggetti ovvero di altre società da loro partecipate? E' inevitabile un intervento di legge per imporre efficienza a tutta l'organizzazione indiretta regionale".

Lo afferma il presidente della Prima commissione del Consiglio regionale del Veneto Costantino Toniolo (NCD), primo firmatario della proposta di legge titolata "Norme in materia di società partecipate da enti regionali". Un testo sottoscritto in modo trasversale da una ventina di consiglieri.

"La proposta segue una serie di normative approvate nell'ultimo anno e volte alla riduzione delle spese, all'introduzione di trasparenza e meritocrazia nella macchina regionale", spiega Toniolo. Tra gli interventi legislativi già in vigore la modifica della legge sull'istituzione delle ATER con l'eliminazione dei Consigli di amministrazione, la soppressione di quattro società direttamente partecipate dalla Regione del Veneto e le nuove norme in materia di società partecipate (che sono circa una ventina) che introducono anche un tetto massimo di compenso per gli amministratori (80mila euro) e la volontà di sgonfiare la macchina amministrativa pubblica per valorizzare il mercato.

"Le società partecipate dagli enti regionali, come Veneto Agricoltura, Arpav, Iov, Istituto Zooprofilattico, Esu, Ater, e Enti Parco sono circa un'ottantina", afferma Toniolo facendo sintesi dei dati raccolti dalla struttura della Commissione Affari istituzionali e Bilancio, "e senza contare quelle partecipate dalle ULSS". 

"E' evidente che anche a questo livello ci vuole un quadro ordinamentale", prosegue Toniolo, "tenendo come norma fondamentale il fatto che non possono essere costituite o mantenute da parte degli enti strumentali partecipazioni in società terze!"

"Sarà pertanto possibile per gli enti regionali mantenere soltanto quelle partecipazioni che saranno espressamente autorizzate dalla Giunta", prosegue Toniolo illustrando il contenuto della legge, "dopo gli indispensabili passaggi consiliari, sulla base di una dimostrata necessità e convenienza economica". 

"Per il resto", conclude Toniolo, "nella proposta di legge si ribadisce che anche alle società partecipate dagli enti strumentali si applicano le norme previste per le società direttamente partecipate dalla Regione (vedi legge 39 del 2013)".

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