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Tunisia e donne immigrate a Vicenza, il risveglio della democrazia

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 14 Marzo 2014 alle 14:28 | 0 commenti

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Unione Immigrati Vicenza - Il primo Paese visitato dal neo presidente del Consiglio Renzi è stato la Tunisia. Perché questo Paese è così importante dal punto di vista geopolitico e culturale? Come mai la Tunisia con Bourghiba è riuscita a diventare un Paese modello “islamicamente laico” e all’avanguardia rispetto ai suoi vicini?

E’ possibile coniugare intelligentemente Islam e laicità, e che la nuova Costituzione trovi applicazioni che rispettino effettivamente il principio di uguaglianza tra uomini e donne, cioè tra cittadini e cittadine, senza alcuna discriminazione di fronte alla legge, come sancito dall'articolo 20?

Sarà un dialogo sull’attuale fase di transizione e sulla condizione femminile in Tunisia, quello che sabato 15 marzo alle ore 16 nel Palazzo delle Opere Sociali, Piazza Duomo 2, vedrà come protagonista principale la dott.ssa Leila El Houssi, italo-tunisina, docente all’Università di Firenze, presentando il suo libro, edito da Carrocci, “Il risveglio della democrazia”.
Organizzato dall’Unione Immigrati della provincia di Vicenza, dalla comunità tunisina residente e in collaborazione con il Comune di Vicenza-Assessorato alla Comunità e Famiglia e con l’Ufficio Migrantes della diocesi, l’incontro mira a conoscere più a fondo le delicate dinamiche presenti in questo bellissimo Paese alla vigilia della prossima tornata elettorale.  ''Chi ha visto e vissuto la Tunisia del passato non può che nutrire grandi speranze per questo Paese, oggi in piena evoluzione e con una nuova Costituzione che introduce importanti principi quali libertà di coscienza, uguaglianza tra cittadini e cittadine e la libertà di espressione. La Tunisia sta lentamente riacquistando la dignità''. Nel suo libro El Houssi ripercorre la storia del suo "altro Paese", dall'indipendenza e l'avvento del presidente Bourghiba, il modernizzatore, con autentiche innovazioni per il mondo arabo: l'adozione dello Statuto personale alla fine degli anni Cinquanta, l'introduzione del divorzio - arrivata in Italia venti anni dopo -, l'abolizione della poligamia". Tutti primati, sostiene El Houssi. Ne segue l'era di Ben Ali fino alla rivolta dei Gelsomini e le grandi speranze. Poi, dopo il cambio di rotta del partito di maggioranza relativa, Ennahda, e l'eliminazione a quel riferimento alla "complementarità tra uomo e donna" che fece scendere in piazza le donne tunisine, tutte, laiche e osservanti, non stupisce la reintroduzione nella nuova Costituzione del principio di uguaglianza tra cittadino e cittadina. Certo, bisognerà poi vedere in che modo la Costituzione da poco entrata in vigore verrà applicata, dato che il partito Ennahda ha al suo interno diverse anime, quella moderata e quella più oltranzista.  Un’occasione, sostiene Saloua Ghribi dell’Unione Immigrati e moderatrice dell’evento con Luciano Carpo, perché le stesse donne immigrate manifestino la consapevolezza dei loro diritti nella patria d’origine e in Italia. Chiuderà la riunione l’assessore alla comunità e alla famiglia, Isabella Sala, parlando su “ donne e istituzioni, tra ricordi e speranze”.


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