Quotidiano | VicenzaPiùComunica |

Treno Verde (non leghista) in orario, Dalla Pozza in ritardo, Regione assente

Di Edoardo Andrein Martedi 31 Marzo 2015 alle 11:58 | 0 commenti

ArticleImage

No, non è il treno verde leghista in vista delle prossime elezioni regionali, come ipotizzato da qualche pendolare incuriosito dai volantini attaccati sulle pareti della stazione centrale di Vicenza. Il Treno Verde di Legambiente, come abbiamo già anticipato con tutto il programma dettagliato, è arrivato a Vicenza in orario alle ore 11, per l'unica tappa in Veneto. 

Mentre, come accade anche per molti treni di Trenitalia in ritardo, ha fatto attendere per una ventina di minuti organizzatori, ambasciatori del territorio, rappresentanti delle aziende biologiche e altri cittadini intervenuti per l'inaugurazione, l'assessore del Comune di Vicenza, Antonio Dalla Pozza, che dopo aver tagliato il nastro ha preso parte alla visita guidata lungo le varie carrozze dedicate a educazione ambientale e alimentare. 
Ma peggio ha fatto, sostengono gli organizzatori, la Regione Veneto che non ha mandato nessun assessore: "è l'unica Regione che non è intervenuta tra tutte le tappe regionali in Italia, dalla partenza di Caltanissetta fino all'Expo di Milano". 
 
Di seguito maggiori informazioni sulla presentazione:

Esempi di innovazione e tradizione per produzioni di alta qualità in Veneto: dalla birra naturale al 100% e senza conservanti al vino biologico, dal granoturco, agli ortaggi e alla frutta. Tutto coltivato e prodotto con metodi biologici e con varietà tradizionali da aziende e cooperative che hanno scelto di innovare il loro processo di produzione e trasformazione rispettando la biodiversità dei luoghi, l’ambiente e la qualità delle materie prime, con una grande attenzione verso il sociale e il giusto prezzo dei prodotti finali. Storieche rappresentano un possibile modello di economia sostenibile per i territori ed esempi di un movimento molto più grande, ma poco visibile di giovani e vecchi agricoltori che hanno superato il modello impoverente dell’agricoltura industriale intensiva. Per questo Legambiente chiede alla Regione, e in particolare ai prossimi candidati governatori,  di ripartire da queste realtà e mettere al centro dell’agenda politica una nuova idea di agricoltura, usando i fondi Piano di sviluppo rurale per promuovere ricerca, assistenza tecnica e formazione sui metodi di agricoltura biologica, dichiarando fin da subito il bando assoluto degli prodotti ogm.

L’appello è arrivato questa mattina da Vicenza dove è arrivato il Treno Verde, lastorica campagna nazionale di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato dedicata quest’anno all’agricoltura e all’alimentazione in vista di Expo Milano, l’esposizione universale su alimentazione e nutrizione in programma dal primo maggio nel capoluogo lombardo.

Ad inaugurare la tappa veneta del Treno Verde sono stati gli Ambasciatori del Territorio, iniziativa promossa da Legambiente e Alce Nero, che ha per protagonisti agricoltori, realtà agricole, pescatori che producono nel rispetto del patrimonio ambientale, sociale e culturale dei loro territori. Insieme a loro Legambiente ha presentato il suo Manifesto della Nuova Agricoltura, firmato questa mattina anche da  Marco Antonio Dalla Pozza, assessore alla Progettazione e sostenibilità urbana del Comune di Vicenza. A bordo anche le rappresentanti di “Donne in Campo-Cia”, la principale associazione italiana di imprenditrici e donne dell’agricoltura. Con loro Legambiente ha, inoltre, lanciato il “Progetto Conversione”, una sfida che si pone come obiettivo quello di aumentare le produzioni biologiche in Italia nei prossimi 6 anni, estendendole dal 10% al 20% della superficie agricola entro il 2020, liberando una vasta porzione di territorio italiano dai pesticidi.

“Le esperienze che raccontiamo oggi a bordo del Treno Verde sono i rappresentanti di una Nuova Agricoltura sostenibile che è già all’opera da tempo Veneto – dichiara Davide Sabaddin, portavoce del Treno Verde –. È quest’agricoltura che potrà̀ dare un contributo importante nella mitigazione dei cambiamenti climatici, potrà garantire cibo sano e di qualità (libero da Ogm e da sostanze pericolose per la salute umana), un lavoro dignitoso; che potrà aiutare a valorizzare il territorio ed offrire fonti di energia rinnovabile, materiali e prodotti alternativi alla petrolchimica. È anche e soprattutto un’agricoltura che può destare impegno professionale e passione soprattutto nei giovani, come già sta avvenendo in regione, riportandoli a questo antico mestiere, che richiede professionalità e cultura innovativa. è su quest’agricoltura e su queste esperienze che occorre investire”.

“Il comparto agricolo veneto è stato sempre votato alla qualità, alla tipicità e al biologico – afferma Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto -. È per questo che occorre difendere questo comparto con scelte politiche forti. Non si può essere eredi della qualità e della tradizione culinaria delle campagne venete e, allo stesso tempo, consentire di alimentare gli animali con mangimi OGM, creando indirettamente un mercato che spinge alcuni agricoltori a volerli coltivare anche in Veneto. Auspichiamo anche da parte della Regione una presa di posizione netta contro l’utilizzo di OGM in tutti i settori, anche per l’alimentazione di animali i cui derivati finiscono sulle nostre tavole come prodotti D.O.P. o I.G.P. In particolare chiediamo ai prossimi candidati governatori di impegnarsi affinché i finanziamenti pubblici del PSR vadano indirizzati il più possibile verso filiere di qualità locali che promuovano il free ogm e la provenienza locale di latte e carni e la diminuzione di pesticidi”.

L’appello contro gli Ogm sarà ribadito questo pomeriggio, alle ore 16.30 , nel corso del dibattito "OGM in Veneto, a che punto siamo?". A bordo del Treno Verde si incontreranno gli attori economici più rilevanti nel settore produttivo e della società civile per fare il punto sull’argomento insieme alla Legambiente. Saranno presenti: Davide Sabbadin, portavoce Treno Verde; Riccardo De Gobbi, direttore sezione agroambiente della Regione Veneto; Marino Cerantola, vicepresidente regionale Coldiretti; Emilio Gaspari, presidente Consorzio agrario del nordest; Andrea Merz, direttore del consorzio Concast- Trentingrana.

Ecco gli Ambasciatori del Territorio veneti che viaggeranno a bordo del Treno Verde

  • Azienda Il Birrone – Birrificio artigianale di Vicenza. Birraio dell’anno 2014, in conversione verso il biologico. L’azienda tratta l'acqua con strumenti altamente tecnologici, per renderla pura al pari di quella che sgorga dalle sorgenti d'alta quota. Le birre sono tutte naturali al 100%, senza conservanti, non sono pastorizzate né filtrate. Si sta costruendo un approvvigionamento locale di materie prime.
  • Azienda P. MASSIGNAN di Brendola - Fattoria Didattica, fin dalla fondazione, dal giugno 2013 tutti sette ettari di colture sono in fase di conversione al sistema di produzione biologico. L’azienda è fattoria sociale e impiega per le sua attività persone svantaggiate, in collaborazione con la Ulss.
  • Azienda VIGARDOLETTO di Monticello Conte Otto – Azienda familiare di piccole dimensioni che produce ortaggi. Da qualche anno l’azienda ha reintrodotto la coltivazione della carota bianca della risorgive, un prodotto quasi scomparso ma originario della tradizione vicentina.
  • Azienda agricola AI RORÈ di Refrontolo (Treviso) – Interamente dedicata al metodo biologico. Dei sette ettari aziendali, sei sono dedicati alla produzione di prosecco Docg. Da vent’anni l’azienda segue il metodo biologico e recentemente è passata alla produzione e vendita diretta del vino nei canali della distribuzione biologica. È una delle pochissime realtà biologiche del mondo del prosecco.
  • Biorekk (progetto Apprezziamolo), Padova – L’associazione Biorekk, in partnership con Banca Etica, ha dato vita al progetto Apprezziamolo (www.apprezziamolo.it), un’esperienza tutta italiana di superamento del mercato come strumento per fissare il prezzo dei prodotti agricoli, attraverso un processo partecipato tra produttori e consumatori. Apprezziamolo arriva a definire il giusto prezzo per il cibo considerando tutti i fattori sociali, ambientali, qualitativi.
  • Associazione Produttori Patata di Rotzo(Vicenza) –L’associazione da anni lavora per la promozione per la pataticoltura nel più piccolo dei comuni dell’Altopiano di Asiago, difendendo l’agricoltura di montagna e valorizzando un prodotto qualitativamente speciale e unico dal punto di vista organolettico, capace di mantenere viva l’agricoltura in un contesto difficile come quello montano.


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.



ViPiù Top News


Commenti degli utenti

Mercoledi 19 Dicembre 2018 alle 07:01 da kairos
In Mostra al Chiericati, Caterina Soprana (Commissione Cultura) risponde ai giovani del Pd: "realizzata a costo zero per il Comune"

Domenica 2 Dicembre 2018 alle 17:35 da Kaiser
In Mostre e eventi: due diverse concezioni non confrontabili ovunque e anche a Vicenza
Gli altri siti del nostro network