Quotidiano | Categorie: Musica

Torna il grande Romanovsky. Il virtuoso pianista ucraino incanterà il pubblico dell'Olimpico

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 16 Ottobre 2015 alle 18:18 | 0 commenti

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Incontro sulla tastiera 

In scena mercoledì 21 ottobre al Teatro Olimpico la seconda serata del 40° Cartellone concertistico di Incontro sulla Tastiera, l’associazione vicentina diretta da Mariantonietta Righetto Sgueglia. Seconda serata di inizio Stagione, questa, che prende il testimone dal concerto di ieri, martedì 20 ottobre, con il quale gli 80 elementi dell’Orchestra giovanile del Conservatorio di Padova, i Pollicini, hanno dato il via agli 8 concerti dell’ambizioso Cartellone di Incontro suilla Tastiera.

Protagonista d’eccezione del concerto di mercoledì 21 il grande virtuoso Alexander Romanovsky, pianista noto a livello  internazionale, che Incontro sulla Tastiera ha ospitato giovanissimo più di 15 anni fa, in un concerto, sempre all’Olimpico, in cui il grande maestro d’orchestra Carlo Maria Giulini espresse parole di grande lode, preconizzandogli un brillante futuro. E a buona ragione, vista la vittoria, tre anni dopo, a soli 17 anni, al Concorso pianistico F. Busoni, che lo lanciò definitivamente sulle scene internazionali. Per il programma della serata vicentina Romanovsky propone le Sonate n. 30  e 31 di Beethoven nella prima parte, mentre nella seconda parte si esibirà in Liszt e Brahms, in un crescendo di difficoltà e tecnica strabiliante. Di Liszt eseguirà quattro “Studi trascendentali” tratti dalla celebre collezione di brani che, pur revisionati nel tempo, rimase a lungo un cimento impossibile per gran parte dei pianisti, tant’è che l’appellativo di “Trascendentali” ha mascherato per troppo tempo il vero intendimento di Liszt, il quale si era proposto non solo di travalicare i limiti del virtuosismo fino ad allora conosciuto ma anche di sublimare in un più alto contenuto musicale le immagini che la tecnica forniva al suo talento. Da qui discendono anche i titoli che il grande pianista appose alle sue creazioni, con la prospettiva di fornire una sorta di supporto visivo alle composizioni: “Feux follets” vuole davvero evocare i fuochi fatui cimiteriali, “Mazeppa” è una visione del celebre principe slavo nella sua cavalcata infernale, “Wild Jagd” (“Caccia selvaggia”) dipinge dei cacciatori all’inseguimento della preda, con tanto di imitazione dei colpi di frusta e dei richiami del corno.

E si finisce con le “Variazioni su un tema di Paganini Op.35 vol. 1 e 2” di Brahms, altro cimento della tastiera, completate nel 1863 e tratte dal Capriccio n. 24 in la min. di Paganini. Al suo apparire l'opera fu molto discussa anche da parte dei sostenitori di Brahms, compresa la stessa Clara Schumann: ad alcuni parve infatti una mera esibizione di virtuosismo tecnico fine a se stesso, non sorretta da una reale necessità espressiva. In realtà Brahms intendeva la sua opera come una riflessione sul significato storico della ricerca condotta a suo tempo da Paganini; una ricerca che aveva ad oggetto innanzitutto la sonorità strumentale, più che l'armonia, la forma o l'invenzione tematica.

Un’occasione da non perdere per ascoltare dal vivo un musicista di grande spessore, che dopo la breve tappa vicentina ha in programma per il 2016 concerti con la City of Birmingham Orchestra, la Stavanger Symphony Orchestra e la Iceland Symphony Orchestra, oltre ai recitals a Madrid, Porto, Mosca e Tokyo.


 


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