La "mala posta" vicentina, TNT imita Hibripost. Ma Poste Italiane spa ... si astiene dai commenti
Martedi 25 Marzo 2014 alle 23:18 | 1 commenti
Avevamo chiesto più volte alla Hibripost un contatto con la proprietà /dirigenza per valutare e approfondire il caso da noi sollevato col titolo «La posta ammucchiata ma "certificata"...» e ripreso in vari pezzi tra cui quello titolato «Posta ammucchiata ma "certificata": indaga Aim, Hibripost si inalbera, VicenzaPiù pone altre domande»
Dopo un iniziale totale silenzio e dopo altri pezzi di approfondimento finalmente più di un mese fa abbiamo ricevuto questa risposta: «Ci dispiace informarla che purtroppo i rappresentati legali non sono in sede per una serie di impegni istituzionali nel territorio nazionale, e non hanno la possibilità di contattarla o incontrarla personalmente. Se sarà cosi cortese ad inviarci le sue domande in forma scritta attraverso l'indirizzo [email protected], sarà loro impegno rispondere quanto prima ai suoi quesiti».
Non amando le interviste fatte di domande poste (ci si scusi il gioco di parole) senza poter guardare in faccia chi risponde, senza consentire all'interlocutore di fare altrettanto con chi lo intervista e soprattutto senza quelle domande che nascono da risposte date in un modo piuttosto che in un altro abbiamo aspettato a lungo. Dopo avere, nel frattempo, raccolto altre informazioni abbiamo risollecitato un'intervista diretta a chi rappresenta Hibripost così come facciamo anche con altri manager altrettanto impegnati di quelli della società di consegne postali ricevendo la loro attenzione , prima o poi. Preparandoci a pubblicare una serie di importanti approfondimenti sulla vicenda e più in generale sui rapporti di lavoro che esistono in questi casi, abbiamo quindi ripetuto l'invito alla Hibripost oggi sperando «che nel frattempo i vostri dirigenti siano tonati e si rendano finalmente disponibili a un'intervista senza domande preconfezionate».
Nell'attesa, comunque, sul n. 269 di VicenzaPiù in uscita sabato prossimo pubblicheremo una significativa intervista a un giovane che si dichiara «sfruttato e ingannato» dalla società privata di consegne a cui si rivolgono molte aziende private e tanti enti pubblici, che per il suo low cost (a parte il servizio non proprio inappuntabile per quanto da noi segnalato) la preferiscono, ad esempio, a Poste Italiane spa, l'azienda pubblica nazionale che, oltre ad eventuali lavoratori "sfruttati", ci appariva l'oggetto dei maggiori danni. Ovvio, quindi, che volessimo sentire il parere anche dei dirigenti di Poste per cui enorme è stata la sorpresa di sentirci rispondere così: «i dirigenti di Poste Italiane non vogliono né possono commentare i comportamenti contrattuali della concorrenza».
I commenti li lasciamo all'ennesima foto di posta consegnata ... gettandola a terra. Da Hibripost? No, questa volta da TNT, con il brand "Formula certa" ... Un altro caso?
Se Poste Italiane non commenta, Hibripost non risponde e TNT è stata appena chiamata in causa con un esempio, noi a maggior ragione ci sentiamo in dovere di raccontare, prima, l'esperienza del giovane che abbiamo sentito e, poi, di esaminare, insieme a esperti del lavoro e sindacalisti, i contratti che devono firmare per provare a lavorare ... low cost e senza garanzie. Come senza garanzia (e, vedremo, senza tutela del destinatario) appare la consegna della posta consegnata da queste aziende e pagata anche da aziende pubbliche.
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