Tirocinanti avvocati, Filippo Crimì: vanno retribuiti
Giovedi 25 Aprile 2013 alle 23:29 | 0 commenti
On. Filippo Crimì, Partito democratico - Molti giovani giuristi italiani coltivano il sogno e l'ambizione di esercitare la professione forense. Prima di diventare avvocato però bisogna effettuare un tirocinio di 18 mesi per accedere all'esame di Stato. Nella legislazione attuale non è previsto l'obbligo della retribuzione per i praticanti durante il tirocinio presso i professionisti privati.
E' necessario ristabilire un principio di equità e giustizia nell'ambito dei tirocini per l'abilitazione alla professione forense, tenendo conto peraltro che i tassi di disoccupazione e inoccupazione giovanile nel nostro Paese sono tra i più alti d'Europa e le prospettive lavorative sempre più ristrette.
Non si può consentire che, in un quadro di questo tipo, vi siano migliaia di giovani laureati italiani impegnati a svolgere un'attività che richiede un'alta qualificazione senza che venga loro corrisposto alcun tipo di emolumento. Per questo ho deciso di sottoscrivere il progetto di legge redatto dall'onorevole Anna Ascani per riconoscere al praticante avvocato, attraverso apposito contratto, un compenso per l'attività svolta per conto dello studio privato durante il tirocinio.
In questo modo si garantirà , infatti, dignità al lavoro ed alla professionalità dei laureati che intraprendono questo faticoso percorso, con l'ambizione di poter avviare una propria attività e si inizierà a restituire speranza ad una generazione duramente colpita dal peso della crisi economica.
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