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Tagli alle Forze dell'Ordine e traffico di animali, la posizione di Berlato

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 17 Marzo 2014 alle 14:47 | 0 commenti

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Sergio Berlato, FI - “Il Presidente Renzi dovrebbe rendersi conto che la “svolta buona” sarebbe quella di applicare la spending review alle spese inutili e improduttive che dissanguano l’apparato statale e non mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini” Così l’on. Sergio Berlato, Deputato al Parlamento europeo, commenta i tagli drastici alle Forze dell’Ordine previsti nella spending review che il Governo si appresta a varare.

“Puntare a quello che di fatto è uno smantellamento di moltissimi presidi di Polizia posti a tutela della sicurezza del territorio, non si può definire razionalizzazione della spesa. Sono altri gli sprechi che devono essere tagliati e ben altre le riforme agli apparati statali e a tutti quegli enti improduttivi che, oltre a consumare risorse pubbliche, aumentano una burocrazia ormai asfissiante”.

“Gli effetti della scure che sta calando – prosegue Berlato - li sentiranno i cittadini che vedranno diminuire la sicurezza nelle strade delle proprie città. I danni che questa cura dimagrante genererà saranno superiori ai benefici”.

“Se la scelta di questi tagli drastici è criticabile – prosegue l’europarlamentare - lo è ancor di più alla luce del fatto che si andrà a depotenziare fortemente la Polizia postale. Togliere gli strumenti a chi si occupa di controllare e reprimere la criminalità online è inaccettabile, anche alla luce del fatto che ormai le vite di milioni di cittadini viaggiano in forma di dati su internet”.

“Stiamo cercando in ogni modo di debellare la piaga della pedofilia – conclude Berlato – e sono anni che sensibilizziamo la cittadinanza sull’importanza di monitorare internet, in quanto luogo preferito dai pedofili per nascondersi e adescare le proprie innocenti vittime. Il lavoro della Polizia postale è stato finora prezioso per il contrasto di questo odioso fenomeno e temiamo che questi tagli indiscriminati mettano a rischio la sicurezza dei nostri figli. Questo non possiamo accettarlo”.

 

“Il traffico di animali destinati alle adozioni è un fenomeno che sta assumendo dimensioni di assoluta rilevanza all'interno dell'Unione europea e per questo motivo occorre fare attenzione su come questo fenomeno viene gestito” da questa premessa nasce l’interrogazione alla Commissione europea presentata dall’on. Sergio Berlato per fare luce sul traffico di animali generato dal fenomeno delle adozioni “Se – prosegue Berlato - da un lato tale fenomeno viene presentato come frutto della solidarietà e con ampie ricadute di utilità sociale, dall'altra cela evidenti rischi di natura sanitaria, sociale, ed economica. I rischi di natura sanitaria sono legati principalmente alla mancanza di controlli su questi animali, spesso trasportati da una parte all'altra dell'Europa, senza alcuna garanzia sanitaria (obbligatoria invece per gli animali commerciati legalmente). Il mezzo principale per l'organizzazione di tale spostamento è quasi sempre Internet e gli animali sono trasferiti con potenziali patologie virali, batteriche e parassitarie, spesso con rischio di diffusione anche verso gli esseri umani. Addirittura in certi casi, per esempio i Leishmania, sono trasferiti proprio perché malati, senza alcuna considerazione per l'evidente rischio di zoonosi”.

“Le implicazioni di natura sociale – fa notare l’europarlamentare - sono legate alla proliferazione, quanto meno sospetta, di ONLUS attorno a questo genere di attività. Associazioni prive di finalità di lucro, la cui presunta utilità sociale consente loro di accedere a fonti di finanziamento di vario genere, compresi i fondi europei.”

“Un secondo problema sociale – continua Berlato nell’interrogazione - nasce dalla diffusione esponenziale di animali da compagnia non correttamente socializzati, animali esposti a fortissimi rischi di problematiche comportamentali che finiscono per interessare più o meno direttamente le istituzioni pubbliche e la società civile, con ricadute in termini di contenziosi legali, danni a cose e persone, necessità di assistenza sanitaria ecc. Inoltre le adozioni da altri stati sostituiscono quelle dei cani disponibili in loco, lasciando questi ultimi a carico delle rispettive collettività.”

“Non va tuttavia sottovalutato nemmeno l'aspetto economico – sottolinea Berlato - si tratta infatti di pratiche che scavalcano il normale commercio di animali. In tal modo vengono meno le entrate erariali e si distorcono le corrette leggi del mercato, con grave nocumento per il fisco, l'agricoltura (allevamento) e il commercio. Vi sono – infine - delle ricadute sul mercato nero (tali traffici sono senza alcun controllo) delle cosiddette “donazioni” che si accompagnano alle adozioni, che sfuggono regolarmente a qualsiasi controllo fiscale, e all'interesse economico nel mantenere cani in canile a carico delle istituzioni locali aumentando invece l'interesse per le adozioni (sorretto da robuste campagne mediatiche di cui sarebbe interessante valutare la reale consistenza economica) di cani provenienti da altre realtà straniere con il risultato che si lasciano in sede gli animali per i quali si ricevono i contributi.”

Alla luce dei fatti esposti, l’on. Sergio Berlato ha interrogato la Commissione Europea per sapere se è a conoscenza di questo fenomeno e che provvedimenti intende adottare per governare e controllare questo genere di traffico di animali.


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