Stalking, Sbrollini: no alla depenalizzazione, tornare al testo originario
Mercoledi 31 Luglio 2013 alle 15:04 | 0 commenti
On. Daniela Sbrollini, Pd  -  «Depenalizzare il reato di stalking è inaccettabile. Significa vanificare tutte le azioni intraprese per prevenire e contrastare la violenza sulle donne, fenomeno che scandisce in modo drammatico la cronaca quotidiana». È quanto afferma la deputata del Pd Daniela Sbrollini, già prima firmataria della proposta di legge contro il femminicidio che presto approderà in Aula.
«Quel che è accaduto a Palazzo Madama sul decreto carceri dovrà essere rimediato alla Camera - continua Sbrollini -. È impensabile non prevedere la misura cautelare della custodia in carcere per i soggetti che si macchiano di reati come lo stalking, troppo spesso anticamera dell'omicidio. Come Pd, abbiamo presentato in Commissione Giustizia della Camera alcuni emendamenti al decreto. Sulla custodia cautelare in carcere, riporteremo il tetto dai cinque anni introdotti dal Senato, ai quattro anni indicati originariamente dal governo, ricomprendendo così lo stalking».
«Se da una parte è giusto evitare il ricorso eccessivo alla custodia cautelare in carcere - conclude Sbrollini -, abbiamo il dovere di considerare il grado di pericolosità sociale dell'individuo in base al reato commesso. Il problema del sovraffollamento degli istituti penitenziari deve essere oggetto di una riflessione più complessa e completa, alla ricerca di soluzioni che vadano nella direzione della tutela delle vittime di vere e proprie persecuzioni e di atti violenza».
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