Spettacolo in Veneto. Zorzato: "Aggredire la riforma"
Giovedi 6 Novembre 2014 alle 17:55 | 0 commenti
Regione Veneto - L'entrata in vigore del decreto ministeriale che fissa i nuovi criteri per l'erogazione e le modalità per la liquidazione e l'anticipazione di contributi allo spettacolo dal vivo, a valere sul Fondo unico per lo spettacolo, rappresenta una riforma del settore che il Veneto non intende subire, ma vuole "aggredire". Ciò significa soprattutto governarla, per fare in modo che le importanti novità in esso contenute consolidino le posizioni raggiunte dal sistema dello spettacolo veneto nel panorama nazionale.
È questa , in sintesi, la posizione del Veneto rispetto al nuovo decreto sul Fondo unico per lo spettacolo espressa del vicepresidente e assessore regionale alla cultura Marino Zorzato, aprendo oggi a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova) la giornata dello spettacolo 2014, promossa dalla Regione in collaborazione con la delegazione Agis delle Tre Venezie.
Zorzato ha ricordato che, pur a fronte di una progressiva riduzione dei consumi culturali, le indagini più recenti mostrano un'attenzione da parte dei veneti per gli spettacoli dal vivo superiore alla media italiana, con segnali incoraggianti di ripresa dei consumi. Nel 2013 gli ingressi agli spettacoli sono aumentati del 3,5% con un incremento del volume d'affari del 5,3%. È di oltre 600 milioni di euro la quantificazione del volume d'affari complessivo generato nel Veneto.
È l'intero sistema - ha detto Zorzato - che ha saputo fare rete e continuare, anche in momento di difficoltà , a promuovere la grande tradizione veneta dello spettacolo. Un settore che si inserisce in un quadro generale che vede il Veneto al primo posto in Italia per incidenza dell'occupazione nell'industria culturale e creativa sul totale degli occupati (7%) e al secondo posto per incidenza del valore aggiunto culturale (6,3%). Nel 2013, ad esempio, tra le prime otto mostre d'arte più visitate in Italia, ben 4 risultano allestite in Veneto.
In merito alle novità della riforma, Zorzato ha anticipato l'idea di proporre che il Teatro Stabile del Veneto, lavorando in sinergia con tutti i soggetti del territorio, diventi un Teatro Nazionale. "Sarebbe una crescita - ha aggiunto - per tutta la filiera culturale della nostra regione". Una filiera che ora può contare ora anche sulla costituzione di un tavolo tecnico permanente dello spettacolo tra Regione e Agis Tre Venezie.
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