Quotidiano | Categorie: Politica, Animali

Sperimentazione animali, Berlato: vincono Brambilla e animalisti, perde la ricerca

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 1 Agosto 2013 alle 15:52 | 0 commenti

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On. Sergio Berlato, europarlamentare PDL - La Camera dei Deputati ha approvato la Legge con la quale sarà vietato l’allevamento nel territorio nazionale di cani, gatti e primati non umani destinati alla sperimentazione. “Quella che viene fatta passare come una vittoria di tutti, lo è solamente per quella sparuta minoranza di animalisti ideologizzati che, per vincere la loro crociata, fanno leva sui sentimenti delle persone senza dire tutta la verità” così l’europarlamentare del PDL on. Sergio Berlato.

Che continua “ Con questa norma non si è eliminata quella che gli animalisti furbescamente chiamano vivisezione, termine forte utilizzato per impressionare e toccare la sensibilità della gente, senza alcuna distinzione per i vari metodi di sperimentazione, mentre si è solamente impedita la sperimentazione per limitati ambiti e l’allevamento sul territorio nazionale di questi animali. Scelta che contribuirà alla chiusura di aziende ed alla creazione di nuovi disoccupati, dovendo i laboratori comunque comprare gli animali all’estero”.

“Per quanto riguarda il divieto di utilizzo degli animali in alcuni settori di ricerca – prosegue nella nota l’europarlamentare - l’unico risultato che otterremo sarà quello di segare le gambe ai nostri ricercatori, la ricerca continuerà comunque altrove ed eventuali scoperte verranno registrate all'estero. Scoperte utili per la salute umana e per le quali saremo costretti a pagare profumatamente qualche multinazionale. Per non parlare della conseguente impossibilità di proseguire in pratiche già utilizzate,  come per esempio gli impianti di valvole cardiache di origine animale per i pazienti che non possono utilizzare quelle meccaniche”.

“Si continua a parlare di investimenti in ricerca e sviluppo e si va nella direzione opposta – conclude Berlato – tutto questo grazie ad una classe politica che per un briciolo di consenso e di esposizione mediatica, rinuncia a sostenere tesi scomode e preferisce assecondare gli umori e la disinformazione generata dall’estremismo animalista senza rendersi conto a pieno delle possibili conseguenze di scelte sbagliate”.


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