Spending review regione Veneto, ok a proposta Toniolo soppressione di società
Martedi 8 Ottobre 2013 alle 17:52 | 0 commenti
Costantino Toniolo, consigliere regionale PDL - "Se ne parla da inizio legislatura, ma la Giunta fino ad ora non aveva avuto il coraggio di agire sull'eventuale soppressione di società in perdita, dannose o inerti per le casse della Regione, ovvero che danneggiano tutti i cittadini del Veneto. Noi, senza alcun voto contrario alla proposta di legge, ora abbiamo rotto il ghiaccio!"
E' soddisfatto il presidente della Commissione Affari istituzionali e Bilancio del Consiglio regionale del Veneto, Costantino Toniolo (Pdl), alla fine della seduta dedicata all'esame e al voto della proposta di legge a firma dello stesso Toniolo "Soppressione delle società Ferrovie Venete Srl, Immobiliare Marco Polo Srl, Rocca di Monselice Srl, Società Veneziana Edilizia Canalgrande Spa, Terme di Recoaro Spa".
"In realtà abbiamo salvato la Rocca di Monselice Srl", afferma il vicecapogruppo del Pdl Piergiorgio Cortelazzo (Pdl), che ha presentato un emendamento in commissione approvato a maggioranza, "perché di fatto ha i conti che non pesano sul bilancio della Regione".
"Nonostante l'avversità del capogruppo della Lega ad alcune modifiche", precisa Toniolo, "nessuno dei presenti in commissione ha votato contro la mia proposta di legge emendata, nemmeno lo stesso Caner!"
Va in aula quindi una proposta di legge che sopprime società decotte come le Ferrovie venete Srl e Terme di Recoaro Spa, una società che tiene congelati delle risorse preziose in tempi di vacche magre come la Società Veneziana Edilizia Canalgrande Spa e l'Immobiliare Marco Polo Srl che gestisce villa Contarini, la reggia di Piazzola sul Brenta, ma che detiene la proprietà di alcuni immobili che in parte sono affittati alla stessa Regione. "Alcune di queste sono situazioni che definirle kafkiane è un eufemismo", sottolinea Toniolo: "Abbiamo analizzato in modo certosino i bilanci e le dotazioni delle società regionali", prosegue Toniolo. "Un esempio eclatante viene proprio dalla Canalgrande Spa: gestisce la manutenzione e gli affitti di due palazzi di cui uno affittato alla Regione stessa; paga un amministratore unico (40mila euro l'anno), un collegio sindacale (30mila euro l'anno) e uno studio di commercialisti per la gestione (altri 40mila euro l'anno) perché non ha dipendenti". E prosegue Toniolo: "il fine di questa società ad oggi? Locare due immobili della Regione al TAR e alla Regione! La società veneziana edilizia Canalgrande Spa ha un capitale sociale di 15milioni di euro e 2,9 milioni di euro in titoli in scadenza e 525mila euro in deposti bancari!"
"C'è da chiedersi", afferma Toniolo, "ma perché tutte queste risorse sono lì e non possiamo utilizzarle in questo momento di crisi per il sociale e per rilanciare l'economia veneta sostenendo le PMI?"Â
Chiudendo queste società la Regione, secondo le stime della Prima commissione, avrà un rientro nelle immobilizzazioni che verrà valorizzato in una ventina milioni di euro! Il controvalore in titoli in scadenza, depositi bancari e liquidità sarà pari a 5 milioni di euro.
"Nella proposta di legge si prevede di gestire direttamente tramite gli uffici regionali e se necessario di affidare alla libera concorrenza e al mercato le attività oggi svolte da tali soggetti", puntualizza il presidente Toniolo.
"Riteniamo in tal modo di poter conseguire un significativo risparmio per le casse regionali", conclude il Presidente della prima commissione Costantino Toniolo. "Il progetto di legge oggi licenziato vuole dare concretamente avvio ad una radicale revisione dei criteri che devono ispirare la gestione del patrimonio immobiliare regionale: i beni devono fruttare e qualora la Regione non sia in grado di raggiungere questo obiettivo lasci al mercato la possibilità di farlo".
La norma finanziaria della proposta di legge fa confluire le risorse ricavate dalla soppressione delle società nelle voci "interventi sociali" e Sviluppo del sistema produttivo e delle piccole e medie imprese" e "Cultura" del bilancio pluriennale 2013-2015.
"Questa riforma volta a contenere le spese e a migliorare i servizi prosegue con l'altra proposta di legge che ho presentato durante le ferie agostane", conclude Toniolo, "dal titolo "Norme in materia di società regionali".
"Questo secondo progetto detta principi più generali, avviando un ridisegno complessivo della galassia delle società regionali", sottolinea Toniolo "L’impostazione è innovativa e profondamente liberale. Con questo ulteriore progetto si vuole affermare che se le Regione intende produrre beni, servizi, lavori o opere ha due scelte: o lo fa tramite la propria organizzazione attualmente esistente, oppure li acquisisce sul mercato mediante procedure a evidenza pubblica. Se il ricorso alle partecipate rimane l’unica via possibile, allora la Regione è tenuta a fare una seria analisi economica sull’efficacia e sul risparmio del conferimento".Accedi per inserire un commento
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