Quotidiano | Categorie: Politica

Sit-in del Coisp sotto l'ufficio della mamma di Aldovrandi, Zentile: non si doveva fare

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 29 Marzo 2013 alle 15:41 | 0 commenti

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Guido Zentile, segretario del circolo di Rifondazione Comunista "Carlo Giuliani" Vicenza nordest - Non è questione di polemica, il sit-in del Coisp in difesa dei quattro poliziotti condannati per l'omicidio di Federico Aldrovrandi, non si doveva fare. Il Coisp afferma che la protesta nasce per il fatto che in Italia "nessuno è in cela per omicidio colposo" e per questo i quattro poliziotti non dovrebbero stare in cela. Nel far questo non si rende però conto della gravità della dichiarazione.

La polizia, i carabinieri, e tutti coloro che lavorano nelle cosiddette forze dell'ordine, dovrebbero far rispettare la legge e no abusare del loro potere in virtù di un loro personale sospetto, per picchiare, torturare e ammazzare la gente.
Il fatto che i quattro abbiano compiuto un omicidio, pur colposo, è gravato dal fatto che essendo tutori dell'ordine invece di rispettare la legge ed eseguire un semplice controllo, hanno abusato della loro forza e per lo più hanno cercato di nascondere le prove del delitto compiuto. E' giusto quindi che paghino con il carcere, come pagherebbe un qualsiasi cittadino che commettesse le stesse infrazioni; come dovrebbero pagare chi ha ucciso Carlo Giuliani, ha massacrato alla Diaz, ha torturato a Bolzanetto, ha massacrato Cucchi e ha fatto morire Uva e tante altre vittime della polizia. Non ci devono essere sconti, poiché coloro che si introducono nelle situazioni più buie della storia delle forze dell'ordine e si rendono protagonisti di episodi terribili non fanno onore all'Italia e non mantengono l'ordine, ma costituiscono un insano esempio.
Non è possibile rivendicare questi sit-in come atti di solidarietà poiché sono di fatto degli atti di stalking nei confronti dei parenti delle vittime e a queste ultime, a Patrizia e Lino Aldrovrandi, a Haidi e Giuliano Giuliani, alla famiglia Cucchi, a Lucia Uva e a tutte le vittime delle usurpazioni militari e delle forze dell'ordine, che va la nostra solidarietà. Per questo condanniamo fermamente l'azione del Coisp di aver fatto un sit-in sotto l'ufficio di Patrizia (e non si dica che non sapevano dove lavorano Patrizia e Lino), ma anche di aver fatto lo stesso a Piazza Alimonda a Genova, una provocazione rivolta l'Associazione Vittime della Polizia.


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