Sernagiotto a Rolando: dovrebbe essere ospite dell'Ipab di Vicenza, non il presidente
Lunedi 4 Marzo 2013 alle 20:50 | 1 commenti
Ormai si fan guerra a colpi di filosofia. Rolando, presidente dell'Ipab, cita Seneca ("Dal capo viene la buona salute"), Sernagiotto ricorre invece a Socrate ("C'è un solo bene: il sapere. E c'è un solo male: l'ignoranza"). In mezzo c'è l'Ipab di Vicenza, diffidata dalla delibera regionale dello scorso 9 gennaio ed in odor di commissariamento.
La lunga requisitoria del presidente dell'ente vicentino - strutturata su otto punti - diventa un assist per l'assessore regionale ai servizi sociali, che inizialmente vorrebbe evitare l'arringa - "Quello che fa Rolando non mi interessa un c...." - salvo poi infervorarsi e rispondere con sarcasmo ed incisività alle critiche ricevute. Al punto 2 Rolando affonda i colpi sulle quote di rilievo sanitario che spettano alla Regione, indicando in Sernagiotto il colpevole delle difficoltà . L'assessore sospira, sorride e replica: "È davvero un deficiente (al telefono ha detto proprio così, non è dato sapere se sorridesse o digrignasse..., ndr). E soprattutto un ignorante perché ignora un aspetto determinante: la scelta di mettere i soldi a bilancio non spetta né all'assessorato né alla giunta, bensì al consiglio regionale. Vale lo stesso discorso per una riforma delle Ipab. Evidentemente Rolando ha un'età troppo elevata e più che fare il presidente dovrebbe essere ospitato dall'Ipab. Se si arrivasse a modificare la legge secondo le mie proposte si nominerebbero 22 direttori generali, come per le Ussl, e si arriverebbe ad abbattere i costi di almeno il 20%". Altra critica che Sernagiotto non digerisce è quella dell'accentratore anti-democratico: "Io continuo a sostenere che le donazioni fatte da un anziano devono essere patrimonio di tutti gli anziani del Veneto, ma questa mia proposta non è stata accettata dal consiglio regionale. E poi l'idea di Cda a parametro zero nominati dalla conferenza dei sindaci penso sia tutt'altro che anti-democratico. Vorrei sapere - continua l'assessore regionale ai servizi sociali - cosa ha fatto nella vita Rolando oltre a ricoprire incarichi pubblici. Insomma, mi piacerebbe sfogliare il suo curriculum e capire se ha davvero la capacità manageriale di gestire un'azienda che fa 30-40 milioni di fatturato all'anno". Il presidente dell'Ipab di Vicenza s'era poi soffermato sulle difformità tra la relazione ispettiva di Di Rienzo e la delibera regionale del 9 gennaio: "Non c'è alcuna difformità . Di Rienzo ha fatto una relazione, io una delibera di diffida che non è un atto amministrativo come il commissariamento. In parole povere, ho semplicemente richiesto ulteriore documentazione". Pure l'accostamento a Meridio, ex presidente dell'Ipab, non va giù a Sernagiotto: "Sembra che vogliano trasferirla a tutti i costi sul piano politico. Io faccio il mio lavoro e basta. E poi due precisazioni: la gestione Meridio è stata commissariata prima che io arrivassi e da tre mesi non apparteniamo nemmeno più allo stesso partito. Insomma, la smettano di creare fantasmi per far credere che dietro ci siano interessi politici. A questo punto chiederò l'azzeramento degli stipendi del Cda, come prevede la legge Crispi del 1890. Voglio proprio vedere chi voterà la proposta".Â
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