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Secco no dei gestori rifiuti al nuovo contributo ambientale regionale

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 17 Maggio 2013 alle 15:17 | 0 commenti

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Associazione Gestori Rifiuti del Veneto - Lo vorrebbero chiamare “contributo ambientale”. Si tratta del nuovo balzello che la Regione Veneto, tramite la Direzione Tutela Ambiente, ha in animo di caricare sulle spalle dei gestori degli impianti di trattamento rifiuti. Il balzello, rimasto sinora privo di concreta attuazione (se non per le discariche), è stato concepito dalla legge regionale 3 del 2000 come compensazione economica al disagio collegato alla presenza nel territorio di impianti di trattamento di rifiuti.

Ma il sospetto è che non sia tanto l’aspetto ambientale che tormenti il sonno dei vertici regionali bensì quello economico. Infatti, originariamente la legge regionale prevedeva che il gettito del contributo andasse a favore unicamente dei Comuni ove gli impianti erano ubicati e dei Comuni confinanti. Invece ora, la Legge Finanziaria Regionale per il 2012 ha aggiunto, guarda caso, la Regione tra i beneficiari del tributo.

L’Associazione Gestori Rifiuti (A.G.R.) che riunisce numerose imprese venete del settore del trattamento dei rifiuti si oppone al nuovo balzello, e non solo perché colpirebbe aziende già messe a dura prova dalla crisi tuttora imperante. Ammesso infatti che la presenza nel territorio di impianti di trattamento rifiuti comporti dei disagi per i cittadini, si tratterebbe comunque di disagi nettamente inferiori ai benefici, come dimostra il caso di quelle città prive di impianti ma piene di rifiuti.

Infine non mancano neppure i dubbi sulla legittimità del provvedimento, il quale creerebbe ingiustificate disparità di trattamento rispetto ad impianti che svolgono attività non relative ai rifiuti e che, pur avendo impatti ambientali talvolta pesanti, vengono risparmiati dalla prevista misura tributaria.

“Il contributo rappresenta un paradosso” spiega il presidente A.G.R. avv. Salvo Renato Cerruto “in quanto si vanno a colpire aziende che lavorano per tenere pulito il territorio trasformando i rifiuti in risorse riutilizzabili. Questa delibera della Giunta regionale rappresenterebbe l’ennesimo colpo basso inferto ad un settore che soffre e che è stato di recente inutilmente bastonato dal famigerato contributo Sistri, studiato per realizzare un sistema di tracciabilità informatico mai decollato e ora addirittura oggetto di inchieste da parte della magistratura.”


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