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La comunità cattolica vicentina piange Mons. Nonis: il ricordo di Pizziol, Furian, Schneck, Variati, Cerantola, Lunardi, Luzi, Zilio, Ciambetti

Di Edoardo Andrein Martedi 15 Luglio 2014 alle 20:58 | 0 commenti

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Mons. Pietro Nonis, Vescovo emerito di Vicenza deceduto in questa mattina di martedì 15 luglio 2014 all’ospedale di Vicenza, è stato un punto di riferimento per quindi anni della comunità cattolica vicentina. Tanti rappresentanti di istituzioni, associazioni e della Diocesi di Vicenza hanno voluto far pervenire il loro sincero cordoglio attraverso lettere e ricordi che pubblichiamo di seguito.

Oggi 15 luglio 2014 alle ore 7.10 il Signore ha chiamato a sé S.E. mons. Pietro Giacomo Nonis vescovo emerito di Vicenza. Mons. Nonis era ricoverato da alcuni giorni all’Ospedale Civile di Vicenza per un aggravarsi delle proprie condizioni di salute. Nato il 24 aprile 1927 a Fossalta di Portugraro e ordinato sacerdote nel 1950, mons. Nonis era giunto come vescovo a Vicenza nel 1988 dopo una brillante carriera come docente universitario presso l’Ateneo di Padova, ove aveva ricoperto anche l’incarico di Pro-Rettore.

Nel ricordare con affetto la figura del proprio predecessore, mons. Beniamino Pizziol ha dichiarato di aver sempre sentito in mons. Nonis la presenza di un “fratello maggiore nell’episcopato, ricco di saggezza e benevolenza”. Mons. Pizziol ha ricordato questa mattina inoltre soprattutto “il grande profilo culturale di mons. Nonis, la cui intelligenza e apertura gli permisero sempre un dialogo profondo e proficuo, con la società civile e le sue istituzioni”.

Durante il suo episcopato (dal 1988 al 2003) la Diocesi di Vicenza ha visto crescere le proprie strutture di comunione ecclesiale che mons. Nonis volle potenziare per un governo più collegiale della diocesi. Notevole anche il suo impegno negli ambiti socio-caritativo e della tutela del patrimonio storico e artistico della Diocesi, con il restauro completo della Cattedrale e la creazione del Museo Diocesano. “Se l’impegno sul versante culturale era noto a tutti – ha dichiarato il Vicario generale mons. Furian – credo che in questi giorni saranno in tanti a ricordare anche i gesti di carità compiuti personalmente dal vescovo Nonis con grande delicatezza e discrezione e dei quali solo in pochi eravamo a conoscenza”.

I funerali di mons. Nonis saranno celebrati sabato 19 luglio alle ore 10 in Cattedrale. La camera ardente sarà allestita da questo pomeriggio fino a giovedì mattina nella Chiesa antica dell’Ospedale Civile (accessibile dal chiostro del San Bortolo) e da giovedì pomeriggio all’Oratorio del Gonfalone in piazza Duomo. Dopo i funerali la salma di mons. Nonis sarà tumulata nella cripta della Cattedrale. Questa sera alle 18 le campane suoneranno a lutto in tutte le parrocchie della Diocesi.

 

“Oggi se n'è andato un amico - ricorda Attlio Schneck, presidente della Provincia - una persona dalla indiscussa intelligenza, con cui ci siamo confrontati e qualche volta anche scontrati, ma sempre con il rispetto che si porta a chi si stima. La sua visione della realtà, tanto lucida quanto aperta, mancheranno di certo a me e a chi come me ha avuto la fortuna di frequentarlo. Rimane il ricordo di un pastore d'anime che ha saputo essere guida non solo della comunità religiosa, ma anche di chi ne ha apprezzato la cultura e l'ironia, la passione per la storia e per l'arte, l'amore per la terra e, forse più di tutto, la generosità.”

Ecco il testo della lettera inviata stamattina da Schneck al Vescovo di Vicenza Mons. Pizziol e a seguire tutti gli altri messaggi di cordoglio arrivati:
Eccellenza Reverendissima
Mons. Beniamino Pizziol
Vescovo di Vicenza
A nome mio personale e dell’Amministrazione Provinciale che rappresento desidero esprimerLe un sincero cordoglio per la scomparsa di Mons. Pietro Nonis, Vescovo Emerito della nostra Diocesi, pastore d’anime e guida spirituale.
Con Mons. Nonis se ne va una figura di spessore della nostra terra, per ciò che ha rappresentato in ambito religioso ma anche per l’indiscusso patrimonio di conoscenze e amore per l’arte che ha messo a servizio della comunità divenendone protagonista della crescita socio-culturale.
Di Mons. Nonis abbiamo apprezzato la viva intelligenza e l'arguta ironia con cui si è confrontato con le Istituzioni e con cui ha affrontato difficoltà piccole e grandi. Le Sue parole e il Suo pensiero, che ha elargito con generosa intelligenza, continueranno a rappresentare per la comunità una lucida e saggia visione della realtà di cui fare tesoro.

Dott. Attilio Schneck

 

Il ricordo del sindaco Achille Variati di monsignor Nonis, vescovo emerito della diocesi di Vicenza deceduto questa mattina.
“Ricordo il suo sorriso, la sua ragionata pacatezza, il suo equilibrio. In molte occasioni da sindaco mi sono confrontato con lui su temi delicati della comunità e nel rigoroso rispetto delle reciproche autonomie non mi sono mai mancati il suo incoraggiamento e il suo consiglio, dati con grande apertura.
È stato pastore buono che lascia una traccia indelebile nella nostra diocesi, ma anche persona di profonda e vasta cultura, punto di riferimento per l'intera comunità cittadina”. 

 

“Mons. Pietro Nonis è stato un uomo di grande cultura, profondamente legato al territorio vicentino, dove ha svolto il suo mandato per oltre quindici anni. Ha sempre partecipato con entusiasmo alle Giornate del Ringraziamento organizzate da Coldiretti Vicenza, portando la propria testimonianza di vita, senza mai celare le sue origini contadine. Fine conoscitore della cultura rurale e grande appassionato d’arte, in tutti i suoi interventi sapeva coinvolgere chi lo ascoltava, riducendo le distanze e stabilendo un immediato rapporto”.

Breve nota del consigliere ecclesiastico di Coldiretti Vicenza Don Elia Lunardi: 

“Mi raccontava spesso del suo splendido rapporto con gli animali e con la terra. È stato un uomo di grande generosità, cultura e gusto del bello nelle interpretazioni dell’arte più sopraffine. Sapeva catalizzare l’attenzione con una finezza mentale fuori dal comune”.

 

Le Acli del Veneto e di Vicenza piangono la scomparsa del Vescovo Emerito, mons. Pietro Nonis, ricordandolo per la continua opera di ricerca culturale e spirituale, nonché per aver riportato al Palazzo delle opere sociali le Associazioni cattoliche vicentine. “Mons. Pietro Nonis ha saputo interpretare il suo mandato episcopale a Vicenza – commentano i presidenti delle Acli del Veneto, Andrea Luzi e di Vicenza, Serafino Zilio – con una straordinaria capacità di precorrere i tempi, portando nella diocesi berica novità e cultura.

Il Museo diocesano di Vicenza è una delle testimonianze del suo lavoro, così come il restauro e l’apertura all’Associazionismo cattolico del Palazzo delle opere sociali”. Professore universitario, appassionato oratore, storico e giornalista. Il Vescovo Emerito mons. Pietro Nonis ha sempre fatto sentire la propria presenza in città, ma con grande rispetto dei ruoli. “Noto per la sua continua ricerca culturale, spirituale e filosofica - concludono Luzi e Zilio - mons. Pietro Nonis si è sempre rapportato con rispetto con i vescovi incaricati, mons. Cesare Nosiglia prima e mons. Beniamino Pizziol poi ed oggi la città lo piange celebrando la sua coinvolgente pastorale”.

 

“Non penso che monsignor Pietro Nonis abbia avuto timore nell’affrontare questo passaggio; forse ha temuto più per noi, per gli amici e gli affetti che oggi si ritrovano davanti alla commozione  e alla solitudine”. L’assessore regionale Roberto Ciambetti è commosso nel ricordare la figura di monsignor Pietro Nonis (leggi qui)

“Ricordo quando venne in visita al Consiglio provinciale di Vicenza – rammenta Ciambetti – e ci raccontò della sua sorpresa quando, docente universitario ormai prossimo alla pensione, fu chiamato a guidare la Chiesa Vicentina, cosa che fece conciliando il suo essere intellettuale e studioso con il ruolo di guida, punto di riferimento per una comunità complessa, articolata, segnata anche da tensioni e attraversata da non pochi problemi. Fu autorevole, non autoritario, prudente anche perché sapeva bene che la sua voce e i suoi gesti  avevano grande rilevanza,   ma quando fu necessario si espose in prima persona anche se, come capita spesso con uomini di vaglia, sono sicuro che la maggior parte della sua opera, del suo impegno pastorale, del suo lavoro,  siano sconosciuti ai più, perché la carità impone il riserbo e la massima discrezione. E l’aspetto più intimo, privato,  che forse  ci sfugge in monsignor Nonis ma del quale avemmo un cenno in quelle lacrime che gli uscirono spontanee quando accompagnò Giovanni Paolo II nella visita pontificale a Vicenza.  La sua cultura e l’intelligenza, oltre che il senso del dovere del mandato ricevuto con l’ordinazione vescovile lo fecero diventare un interlocutore forte anche delle Istituzioni locali, con le quali dialogò intervenendo con il suo garbo ma anche con fermezza su questioni e problematiche di non facile soluzione. Certo, su alcuni temi, avevamo opinioni completamente diverse, penso alle questioni relative all’immigrazione e all’ospitalità, ma è anche vero che ci siamo sempre confrontati a viso aperto, cercando soluzioni, e in lui era chiara l’estrema attenzione nell’ascoltare e capire le ragioni altrui senza pregiudizi. Anche nel rimprovero e nel dissenso sapeva farsi ascoltare, senza mettere a disagio l’interlocutore laico. Fu uomo di grande cultura con la dote innata del  maestro che sa comunicare: educare significa condurre, quasi un prendere per mano e accompagnare verso il sentiero difficile della vita allievi e, nel caso di monsignor Nonis, anche i fedeli. Ora è andato avanti lasciandoci in eredità la sua lezione di vita, la sua discrezione,  la sua carità”.


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