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Sbrollini interroga il Ministro Idem: Italia investe poco su infanzia e istruzione

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 18 Giugno 2013 alle 14:43 | 1 commenti

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On. Daniela Sbrollini, PD - «Dall'ultimo rapporto pubblicato da Save the Children, emerge che l’Italia spende troppo poco per la protezione sociale dei bambini e per l’istruzione. I dati sono allarmanti e noi non possiamo permetterci di essere agli ultimi posti delle classifiche europee: tenere le politiche per l’infanzia ai margini significa non investire nel futuro del nostro Paese». È quanto afferma l’onorevole Daniela Sbrollini che, tramite interrogazione, ha chiesto l’intervento del Ministro per le Pari Opportunità, lo Sport e le Politiche Giovanili.

«Se scorriamo poi il rapporto Unicef – continua Sbrollini -, scopriamo che stiamo vivendo una vera emergenza infanzia: 2 milioni di bambini italiani vivono al di sotto della soglia di povertà, circa il 50% di questi ha un'età compresa tra zero e sei anni e quasi il 24% vive in stato di deprivazione materiale. Ad esempio, sono in costante aumento le segnalazioni provenienti dagli enti locali riguardanti bambini e bambine che la mattina arrivano a scuola senza aver consumato un pasto. Stiamo parlando di un paese civile e industrializzato in cui purtroppo la tutela delle nuove generazioni non è cosa scontata. Per invertire la rotta è necessario che prevenzione, educazione e istruzione siano al centro dell’azione politica del governo, in un’ottica lungimirante.
In un paese civile la povertà infatile è un fenomeno inaccettabile sia dal punto di vista etico che della violazione dei diritti, oltre al fatto che è un grave problema per il futuro dell’Italia. La situazione economica che stiamo attraversando ha un impatto duro sulle nuove generazioni e rischia di creare nei prossimi anni importanti mutamenti socioeconomici. Abbiamo il dovere di intervenire con politiche ad hoc per proteggere i nostri cittadini più vulnerabili, i bambini. Dobbiamo potenziare la protezione sociale dell'infanzia e favorire l'istruzione come chiave del progresso economico e sociale del Paese, perché la povertà e l’esclusione sociale che milioni di bambini vivono oggi non si traduca in una condizione di pari disagio nell’età adulta».

Roma, 18 giugno 2013. «Dall'ultimo rapporto pubblicato da Save the Children, emerge che l’Italia spende troppo poco per la protezione sociale dei bambini e per l’istruzione. I dati sono allarmanti e noi non possiamo permetterci di essere agli ultimi posti delle classifiche europee: tenere le politiche per l’infanzia ai margini significa non investire nel futuro del nostro Paese». È quanto afferma l’onorevole Daniela Sbrollini che, tramite interrogazione, ha chiesto l’intervento del Ministro per le Pari Opportunità, lo Sport e le Politiche Giovanili.
«Se scorriamo poi il rapporto Unicef – continua Sbrollini -, scopriamo che stiamo vivendo una vera emergenza infanzia: 2 milioni di bambini italiani vivono al di sotto della soglia di povertà, circa il 50% di questi ha un'età compresa tra zero e sei anni e quasi il 24% vive in stato di deprivazione materiale. Ad esempio, sono in costante aumento le segnalazioni provenienti dagli enti locali riguardanti bambini e bambine che la mattina arrivano a scuola senza aver consumato un pasto. Stiamo parlando di un paese civile e industrializzato in cui purtroppo la tutela delle nuove generazioni non è cosa scontata. Per invertire la rotta è necessario che prevenzione, educazione e istruzione siano al centro dell’azione politica del governo, in un’ottica lungimirante.
In un paese civile la povertà infatile è un fenomeno inaccettabile sia dal punto di vista etico che della violazione dei diritti, oltre al fatto che è un grave problema per il futuro dell’Italia. La situazione economica che stiamo attraversando ha un impatto duro sulle nuove generazioni e rischia di creare nei prossimi anni importanti mutamenti socioeconomici. Abbiamo il dovere di intervenire con politiche ad hoc per proteggere i nostri cittadini più vulnerabili, i bambini. Dobbiamo potenziare la protezione sociale dell'infanzia e favorire l'istruzione come chiave del progresso economico e sociale del Paese, perché la povertà e l’esclusione sociale che milioni di bambini vivono oggi non si traduca in una condizione di pari disagio nell’età adulta».

Leggi tutti gli articoli su: Daniela Sbrollini, Partito Democratico

Commenti

Luciano Parolin
Inviato Martedi 18 Giugno 2013 alle 15:58

Proprio non Ti capisco più cara Onorevole, si va col bimbo all'orgoglio gay, e poi ci si accorge che i bambini, prima non ci sono, poi che sono pochi e maltrattati e allora comincia la litania dell'apertura degli sportelli per proteggere i nostri cittadini più vulnerabili, i bambini! E gli anziani, niente? e i portatori d'handicap, niente? e gli incurabili per malattie rare, niente? Se non ci fossero le Associazioni NON GOVERNATIVE, saremmo apposto. Qui cara Daniela, non ne possiamo più di chiacchere. Vuoi un esempio: ogni anno, la mia FAMIGLIA, dal proprio reddito destinava 400 euro l'anno per il sostegno ad organizzazioni benemeriti come Medici senza frontiere e altro. Ora non più, le pensioni che avete bloccato, non mi permettono più di dare qualcosa agli altri, perchè devo pensare alla mia FAMIGLIA! Sabato al Gay Pride, c'erano 5.000 persone, molte fuori Vicenza, da quanto ho visto nessuno era bisognoso o povero. Perchè, visto che eri in prima Linea pardon ..fila, non hai raccolto 1 ? a persona? totale 50.000 euro da destinare ad alcuni bambini bisognosi della NOSTRA CITTA'! Ecco cosa è una politica attiva per gli altri. Sento da 70 anni la storia " che dobbiamo potenziare la protezione sociale dell'infanzia....ecc.." Ti ricordo che l'ONMI è stata creata dal regime proprio per questi motivi. Inoltre, mi raccontava mia mamma (classe 1920) che quando l'Italia entrò in guerra, per i figli dei combattenti IO, sono uno di quelli, riceveva 1 litro di latte al giorno ed un pacco di biscotti. Tanto basta per fare la differenza con il regime PIDINO attuale che invece toglie. Se hai letto il GdV, ho fatto una proposta su cui raccoglierò le firme, la Giunta venda le azioni degli Enti partecipati (poca cosa) ma 2/300 mila euro, si possono destinare ai nuovi nati a Vicenza, così il merito, sarà anche vostro, ma per favore non mettete i bambini in Vetrina!
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