Quotidiano | Categorie: Politica

Riordino territoriale del Veneto, Ciambetti: meno comuni, più efficienza e risparmi

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 23 Luglio 2013 alle 18:25 | 0 commenti

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Regione Veneto - Con voto unanime della Prima Commissione consiliare, il Veneto avvia il riordino territoriale proposto dall’assessore regionale agli Enti Locali Roberto Ciambetti che lega il suo nome a una svolta epocale. “Oggi si conclude una prima parte di un lungo percorso – ha spiegato Ciambetti commentando il voto.

Dovrebbe sfociare nella significativa diminuzione del numero dei Comuni e quindi nella esemplificazione di procedure, razionalizzazione della pianificazione di area, contenimento dei costi e delle spese a carico dei cittadini.

“Non posso non essere che soddisfatto, perché la Commissione consiliare, e il suo presidente, hanno colto l’importanza di questo percorso e il voto unanime dei consiglieri è la riprova della volontà di procedere sulla via di vere riforme. Il Veneto cambia volto e “pur mantenendo l’identità locale – come ha spiegato l’assessore – cambia la mappa funzionale-operativa: abbiamo identificato bacini omogenei minimi, differenziati a seconda anche della tipologia del territorio visto che il governare un’area montana pone problematiche ben diverse dal governo di un’area ampia di pianura, per i quali il rapporto tra territorio-abitanti e Istituzione locale è ottimizzato: sotto quel limite si entra in una fascia di diseconomia, eccessivamente costosa e insostenibile non solo nei costi materiali, ma anche nei costi derivati, processi decisionali, iter autorizzativi e via dicendo”.

L’assessore regionale ha ricostruito poi l’intero percorso svolto per arrivare a elaborare una proposta condivisa: “ un grande lavoro di squadra sotto la regia regionale in anni di lavoro e coinvolgimento di tutti gli attori sociali, grazie al contributo di enti di ricerca, università, centri studi. Creammo un tavolo operativo in cui i protagonisti della riforma erano gli stessi enti locali adeguatamente supportati. Il primo passo – ha proseguito Ciambetti - fu  avviare un confronto che si realizzasse anche attraverso strumenti avanzati tali da garantire il continuo e agevole scambio di documenti, pareri, interventi attraverso una apposita piattaforma informatica, gestita grazie alla Fondazione Cuoa di Vicenza: in tempo reale e senza necessità di spostamenti impegnativi, una vasta platea di attori istituzionali partecipò alla stesura della Legge regionale del Veneto n. 18 del 2012, che attualmente disciplina l’esercizio associato di funzioni e servizi comunali,  e   quindi al piano di riordino territoriale oggi approvato in Commissione”. 

L’assessore regionale ha poi sottolineato due elementi determinanti: “La metodologia di lavoro innanzitutto,  senza forzature né, tantomeno, scelte calate dall’alto – ha rimarcato Ciambetti –  con un metodo che ha portato a stendere una vera riforma, concreta, calata nelle esigenze del territorio.  La seconda la concretezza. Il Veneto, voglio dire, dimostra ancora una volta la sua concretezza: mentre altrove si parla rumorosamente di riforme, qui le riforme si fanno, senza clamore ma con risultati concreti”.


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