Quotidiano | Categorie: Politica

Referendum autonomia, il Pdl rilancia: avviare percorso concreto di autodeterminazione

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 7 Novembre 2013 alle 17:54 | 0 commenti

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Gruppo PDL Consiglio regionale del Veneto - Attivare un percorso politico e giuridico che porti i veneti a esprimersi sull’autonomia attraverso un referendum consultivo e autorizzare la Giunta regionale a negoziare migliori condizioni di autonomia con il Governo centrale. E’ questo il duplice obiettivo della proposta di legge presentata oggi da Costantino Toniolo e Carlo Alberto Tesserin, presidenti, rispettivamente, della Prima Commissione e della Commissione Statuto.

“Questo progetto di legge intende dare attuazione ai primi articoli del nuovo Statuto del Veneto in materia di autonomia e autogoverno”, spiegano i due esponenti del Popolo della Libertà. “Si tratta di perseguire l’estensione in senso federale delle competenze regionali in un momento in cui le sperequazioni tra le diverse Regioni d’Italia sono divenute insostenibili, soprattutto per le realtà più virtuose come la nostra”.

Entrando nel merito, l’iniziativa legislativa autorizza il Presidente della giunta regionale a instaurare con il Governo centrale un negoziato volto a definire il contenuto di un referendum consultivo finalizzato a conoscere la volontà degli elettori del Veneto circa il conseguimento di ulteriori forme di autonomia della Regione.

Nel caso in cui il negoziato non giunga a buon fine – e comunque non oltre il termine di 120 giorni dall’approvazione della proposta di legge – il Presidente della giunta regionale è autorizzato a indire un referendum per conoscere la volontà degli elettori del Veneto su cinque aspetti.

L’articolo 2 prevede cinque quesiti: 

1. “Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?”; 

2. “Vuoi che una percentuale non inferiore all’ottanta per cento dei tributi pagati annualmente dai cittadini veneti all’amministrazione centrale venga utilizzata nel territorio regionale in termini di beni e servizi?”; 

3. “Vuoi che la Regione mantenga almeno l’ottanta per cento dei tributi riscossi nel territorio regionale?; 

4. “Vuoi che il gettito derivante dalle fonti di finanziamento della Regione non sia soggetto a vincoli di destinazione?”;

 5. “Vuoi che la Regione del Veneto diventi una regione a Statuto speciale?”.

Il referendum – prevede poi la proposta di legge – dovrà essere indetto a seguito di una intesa con le autorità statali, in concomitanza con lo svolgimento delle prime elezioni utili per il rinnovo del Parlamento nazionale o europeo. La Giunta è anche autorizzata a stipulare un’apposita convenzione con il Ministero degli Interni per determinare e ripartire le spese derivanti dall’attuazione della consultazione.

Per rendere operativa la “macchina referendaria”, si quantifica in due milioni di euro la spesa complessiva: 750 mila euro per l’esercizio 2013 da prelevare dal Fondo speciale per le spese correnti, un milione e 250 mila per il 2014 dalle risorse dedicate ai “Servizi per l’informatica e la Statistica”.

 “Questa nostra proposta nasce da un lavoro approfondito che si inserisce all’interno del dibattito sul referendum per l’indipendenza del Veneto, tema che è stato oggetto di numerosi confronti politici – anche in Consiglio – e di diversi approfondimenti di tipo legale che ne hanno dimostrato l’impraticabilità giuridica”, sottolineano Toniolo e Tesserin.

“Nonostante questo, è giusto che i veneti possano esprimere la loro opinione su temi così importanti, rivendicando maggiore autonomia. Nostro compito è dare loro questa opportunità senza creare facili illusioni, magari giocando con le parole”, proseguono i due presidenti di Commissione.

“La verità è che un vero federalismo presuppone una reale assunzione di responsabilità e una rivisitazione del principio di autonomia. Il Titolo V della Costituzione permette spazi di manovra inesplorati e perfettamente legittimi e quindi inattaccabili. Sta a noi pretendere la loro piena attuazione. Non chiediamo di sovvertire la Costituzione ma di andare fino in fondo. Il Veneto, oggi più che mai, deve avere un moto di orgoglio e reclamare ciò che gli spetta. Per questo chiediamo alle forze politiche di sostenere questo progetto e di avviare un dibattito franco e leale senza ricercare soluzioni che ci allontanino ancora di più dai tavoli nazionali ma obbligando i responsabili di governo a misurarsi realisticamente sui problemi ineludibili della nostra Regione”, concludono Toniolo e Tesserin.


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