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Rating BB e solidità patrimoniale di BPVi, ci conforta Il Sole 24 Ore: il Cet 1 ratio sarà ok, dopo aumento capitale. Idem per Veneto Banca

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 20 Luglio 2014 alle 17:31 | 0 commenti

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È stato, finalmente, pubblicato oggi l'articolo su Il Sole 24 Ore a firma di Luca Davi (lo riportiamo integralmente in seguito, ndr) preannunciatoci per ieri da Valerio Vago, Responsabile Direzione Comunicazione e Pubbliche Relazioni della Banca Popolare di Vicenza, e nel quale avremmo secondo lui trovato verità diverse, più corrette e migliori di quelle da noi riportate, con, pensiamo, prudenza e anche attenzione alla importante banca vicentina, nel pubblicare la notizia del downgrading da BB+ a BB operato da Fitch per l'Istituto presieduto saldamente da Gianni Zonin.

I nostri commenti in un simpatico scambio di mail erano stati definiti "non belli e soprattutto sbagliati" dalla BPVi anche se era sembrato di essere stati molto "comprensivi" quando affermavamo che «...l'aumento delle sofferenze evidenziato da Fitch col suo BB penalizza proprio, come sostiene da tempo la popolare vicentina, le banche più propense a finanziare le aziende...» e quando, soprattutto, evidenziavamo che c'era, in attesa di sviluppi futuri, «il tempo di metabolizzare il boccone amaro», soprattutto concordando con la "fonte" iniziale della nostre riflessioni, Luigi Dell'Olio di Venezie Post, che «se ne saprà di più solo dopo la pubblicazione dei risultati relativi all'Aqr» e, per questa affermazone, trovando, però, assoluta corrispondenza col dr. Vago che ci scriveva: «Il 4 novembre, giorno dell'ingresso nel sistema di controllo bancario di BCE, finalmente sarà tutto più chiaro e le chiacchiere cederanno il passo ai fatti».

L'articolo di Luca Davi, ben più ferrato di noi e meno criticabile sia sul piano... estetico che, soprattutto, sostanziale, oggi ci ha sollevato facendoci sentire meno ignoranti di economia e finanza.

Mentre le altre banche italiane interessate si sono già messe in linea con i dettami della Bce grazie agli aumenti di capitale effettuati per tempo, anche la Banca Popolare di Vicenza e la vicina Veneto Banca, sintetizziamo per poi pubblicare il dettaglio, raggiungeranno un Common equity tier 1 ratio (Cet 1) addirittura migliore di quello già conseguito dalle "colleghe" dopo che «completeranno la ripatrimonializzazione nelle prossime settimane...» e fatte salve le eventuali «carenze (alias "sofferenze", ndr) che emergeranno dall'esame della qualità degli attivi e dall'esito degli stress test a cui saranno sottoposti i 128 istituti europei...».

Caro dr. Vago, ora che Luca Davi ha espresso sicuramente meglio di noi concetti analoghi alle nostre umili riflessioni e, nel caso più che probabile dell'augurato esito positivo dei futuri eventi, incoraggianti per Via Btg. Framarin (e anche per noi, suoi clienti) ce lo dà un "sei meno" di incoraggiamento?

Grazie

P.S. I colori del grafico de Il Sole 24 Ore riportato in copertina sono magari belli, ma invertiti: gli errori sono umani, i pregiudizi no.

 

Di Luca Davi, da Il Sole 24 Ore del 20 luglio 2014
I risultati dell'asset quality review e degli stress test si conosceranno solo a fine ottobre. Ma già oggi si può dire che le banche italiane si presenteranno agli esami autunnali di Francoforte con i conti, almeno formalmente, in regola. Basta osservare i ratio di solidità patrimoniale* raggiunti grazie al giro di aumenti di capitale di questi mesi. L'indice su cui tutti gli osserva stanno concentrando l'attenzione è il Common equity tier 1 ratio (Cet 1), ovvero il rapporto tra il patrimonio di migliore qualità (calcolato secondo tutti i requisiti previsti da Basilea 3, ovvero "fully phased") e le attività di rischio ponderate. Ebbene tutti gli istituti tricolori che si sono rafforzati patrimonialmente nel corso di questi mesi possono contare su livelli di Cet 1 ben superiori alle richieste di Francoforte (si veda grafico a lato). Nel dettaglio, secondo la ricognizione effettuata dal Sole 24 Ore, oggi gli indici di solidità oscillano tra il 9.3% di Banca Popolare di Sondrio e l'11,5% di Mps e del Creval, l'11,3% di Bpm o l'11,2% del Banco Popolare e della Banca Popolare di Vicenza. In mezzo c'è il 10,44% di Bper, il 10,2% di Veneto Banca e il 9,5% (phased in) di Carige. Considerato che le altre banche che quest'anno non hanno dovuto ricorrere a un aumento di capitale erano già in regola con i requisiti (tra questi UniCredit,Intesa, Ubi, Mediobanca, Credem, Iccrea), oggi insomma tutte le banche italiane rispettano il requisito minino dell'8%, "pavimento" obbligatorio imposto dallEurotower per il superamento dello stress test nello scenario base, un livello che in molti casi è oltrepassato anche in maniera significativa.
Per raggiungere questo risultato le banche si sono mosse per tempo. E a partire da marzo scorso hanno raccolto capitali freschi per rimpinguare i patrimonio. Ad iniziare è stato il Banco Popolare,che ha anticipato tutti varando lo scorso aprile un aumento da 1,5 miliardi. Da quel momento, quasi a cascata, sono scattate le operazioni di rafforzamento di tutti gli altri (all'appello mancano solo la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, che completeranno la ripatrimonializzazione nelle prossime settimane). Un round che, nel complesso, ha fatto affluire circa 10 miliardi di capitali freschi dagli investitori istituzionali di tutto il mondo.
Sia chiaro: i Cet 1 odierni non sono garanzia del superamento (in maniera indenne) degli esami Bce di ottobre. Tutto dipenderà dalle carenze che emergeranno dall'esame della qualità degli attivi e dall'esito degli stress test a cui saranno sottoposti i 128 istituti europei. Francoforte indi­cherà quanto capitale manca all'appello. E qualora una banca si trovi con un patrimonio insufficiente, dovrà ricostituirlo nel giro di 6-9 mesi. Nel caso di "shortfall" per Aqr e stress test normale, alle banche sarà richiesto patrimonio "vero", di qualità, che potrà essere raccolto ex novo sul mercato. Inutile dire che chi non riuscirà ad approntare un nuovo aumento di capitale in breve, sarà costretto a consolidarsi con qualche altro istituto che nel frattempo si sarà mostrato più virtuoso. Per questo chi oggi ha un cuscinetto di sicurezza maggiore, teoricamente può guardare a ottobre con maggiore serenità.

* Common equity tier 1
Per valutare la solidità patrimoniale delle banche vengono impiegati degli indicatori, chiamati ratio. Quello che da quest'anno è diventato il parametro più utilizzato per valutare la solidità di una banca è il Cet 1 (Common equity tier 1) ratio, ilrapporto tra Cet 1 (rappresentato principalmente dal capitale ordinario versato) e la attività ponderate per il rischio. Secondo le norme della Bce, il Cet 2 R ratio deve essere superiore all'8%.


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