Quirinale, sarà Napolitano, ma al Movimento 5 stelle non fanno salti di gioia
Sabato 20 Aprile 2013 alle 16:10 | 1 commenti
Giorgio Napolitano scioglie la breve riserva dopo che tutti i leader dei partiti – ma non i grillini – lo avevano implorato di riprendersi il suo posto, per il bene del Paese. Il suo non era un no politico, era quello di un uomo in età avanzata che chiedeva – veramente e senza ironie – di potersi dedicare alla famiglia, ma questa generazione politica senza di lui proprio non ce la fa e quindi, proprio poco fa, ha accettato la candidatura.
Tra tutti i partiti solo il Movimento 5 stelle rimane contrario e Enrico Cappelletti annuncia che alla sesta votazione, peraltro come tutte le altre, i grillini continueranno a scrivere sulla scheda il nome di Rodotà . “Non facciamo i salti di gioia – dice il senatore vicentino - non è un segnale di cambiamento, prendiamo anche atto della sua età avanzata, del fatto che quando ha nominato i 10 saggi sembravano nominati ad hoc per escludere quelli del movimento, e prendiamo atto del fatto che la prima chiamata aveva visto l’inciucio pd-pdl, l’abbraccio ben più che simbolico tra Alfano e Bersani che spiegava tutto più che con le paroleâ€.
Tra breve inizia la sesta votazione, quella decisiva, sempre se le varie animne del pd non decideranno di impallinare anche Napolitano. “Aspettiamo fiduciosi aggiunge Cappelletti -  il nostro candidato è Rodotà e non è ancora detta l’ultima parola, ha sempre avuto un pacchetto di voti superiore a quelli del nostri gruppo, per un motivo o per un altro, suscitando interesse e simpatia di altri parlamentari in numero cospicuo. Stiamo a vedere, le stesse perplessità che abbiano noi possono essere anche di altriâ€.
Napolitano ci ha tenuto a precisare che con i leader politici ha affrontato solo il problema del Quirinale, non si è parlato cioè del governo che lui stesso, da nuovo presidente della repubblica, dovrà formare. “Considerata la storia recentissima, l’insuccesso nella formazione del governo con tutti i tentativi che ci sono stati, mi chiedo – conclude Cappelletti - come si può dare ancora fiducia a chi ci ha portato in questa situazione. Si continua a farlo ostinatamente, a delegare alla soluzione le persone che i problemi li hanno creati. Rimane senza risposta la nostra domanda: Rodotà , perché no?â€.
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