Ptcr, il comitato No Valdastico Nord d'accordo, però ora servono azioni concrete
Martedi 16 Aprile 2013 alle 16:16 | 0 commenti
No Valdastico Nord - Condividiamo l'impostazione del Piano territoriale regionale di coordinamento e auspichiamo ora che la classe politica agisca coerentemente con le analisi - dichiara Renzo Priante del Comitato No Valdastico Nord a proposito dell'adozione da parte della giunta regionale del Ptrc -. Finalmente il paesaggio viene considerato una risorsa e non un vincolo: è questa infatti l'unica strada da percorrere per creare davvero un'alternativa al modello di sviluppo seguito fino ad oggi.
Le opportunità di sviluppo vanno diversificate affiancando alle industrie tradizionali il turismo colto, l'agricoltura, l'enogastronomia locale e quindi la salvaguardia del territorio. Questo non solo offre oggi opportunità di business, ma innalza anche la qualità della vita dei residenti. Se riusciremo a far convivere le diverse opportunità di sviluppo senza che i fattori competitivi di un settore vadano a danneggiare gli altri, forse il Veneto può conoscere una nuova stagione di sviluppo".
"Il suolo del Veneto - continua Priante - è stato in passato divorato da lottizzazioni, centri commerciali e nuovi insediamenti produttivi. Oggi viene intaccato dalla costruzione esagerata di infrastrutture poco funzionali, costose e con un consumo di suolo che non possiamo più permetterci. Se davvero ora le politiche regionali vorranno tutelare il territorio veneto, ci aspettiamo che venga bloccata ogni nuova infrastruttura, come il prolungamento dell'autostrada A31 Valdastico Nord, che prevede costi esorbitanti di realizzazione e di gestione, a fronte di transiti esigui e soprattutto di un'immane devastazione delle Valle dell'Astico. Piuttosto si avviino percorsi di riqualificazione della viabilità esistente, imbrigliando le proposte dei privati che oggi appaiono interessati solo al profitto immediato con spregio del territorio e delle risorse collettive".
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