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Prosegue il "cammino" parlamentare del "salva stipendi" dipendenti comunali
Venerdi 11 Aprile 2014 alle 14:46 | 0 commenti
Ruggero Bellotto, Segretario Generale Cisl Funzione Pubblica Vicenza - Continua in Parlamento l’esame di conversione del DL 16/2014 che, nei giorni scorsi, ha superato l’esame della V (bilancio, tesoro e programmazione)  e VI (Finanze) Commissione alla Camera. I passaggi in Commissione hanno sostanzialmente lasciato immutato il testo dell’art. 4 “Misure conseguenti al mancato rispetto di vincoli finanziari posti alla contrattazione integrativa e all’utilizzo dei relativi fondiâ€, salvo apportare alcuni emendamenti che non ne hanno scalfito l’efficacia.
Tra l’altro, il testo emendato conferma che talune amministrazioni, tra le quali il Comune di Vicenza, avevano avviato in maniera indiscriminata procedure di recupero delle somme già percepite dai dipendenti, mentre il DL 16/2014 ribadisce:
•     l’obbligo di procedere al recupero mediante il graduale riassorbimento con quote annuali per un massimo di annualità corrispondenti a quelle in cui si è verificato il superamento dei vincoli posti alla contrattazione collettiva integrativa;
•     la possibilità , per Regioni ed EE. LL che hanno rispettato il patto di stabilità interno, di compensare le somme anche attraverso l’utilizzo di risparmi effettivamente derivanti da misure di razionalizzazione organizzativa (ex art. 16 c. 4 e 5, DL 98/2011).
Tra gli emendamenti apportati all’articolo 4 si riportano, in particolare:
1.      la non applicabilità del comma 3-quinquies dell’art. 40 del D. Lgs 165/2001 (nullità delle clausole che hanno violato i vincoli e i limiti di competenza della contrattazione collettiva) non solo ai casi di utilizzo dei fondi, ma anche agli atti di costituzione dei medesimi, purché nel rispetto delle condizioni poste dal comma 3 dell’art. 4;
2.      la validità degli atti di costituzione e di utilizzo dei fondi, già applicati o in applicazione alla data di entrata in vigore della legge di conversione del DL 16/2014.
3.      la previsione che gli enti locali e le regioni possono provvedere al pagamento delle competenze retributive maturate, senza l'applicazione delle sanzioni previste dalla legislazione vigente, dai lavoratori socialmente utili (di cui all'art. 2, c. 1, del D. Lgs. 81/2000, all'art. 3, c. 1, del D. Lgs. n. 280/1997 e all'art. 6 della L n. 223/1991) interessati da iniziative di politica attiva del lavoro, finalizzate alla creazione di soluzioni occupazionali, attivate dagli enti locali, nel periodo 2011-2013, anche attraverso l'utilizzo dei propri organismi partecipati, totalmente o parzialmente finanziate a carico della finanza pubblica.
4.      la previsione che resta fermo quanto previsto dall'art. 4, c. 8, del DL n. 101/2013, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 125/2013, e dall'art. 1, c. 209, della L. n. 147/2013.
Tali orientamenti legislativi, fortemente sostenuti dalla nostra Federazione in tutte le sedi istituzionali periferiche e centrali, completeranno il raggiungimento dell'obiettivo che ci siamo prefissi a piena difesa del salario accessorio erogato e delle progressioni di carriera attuate nei precedenti anni.
Il DL 16/2014 si avvia ora all'esame del Senato e la Cisl Fp continuerà a seguire l’iter di conversione e vi terrà aggiornate/i sugli sviluppi, tuttavia, seppur con dovuta prudenza, vi anticipo che se il provvedimento legislativo sarà così approvato, non si dovrà restituire/recuperare nulla al Comune di Vicenza, ciò renderà a tutti chiaro che i tagli predisposti dal Comune di Vicenza non sono originati dai cennati recuperi sul salario accessorio dei dipendenti ma bensì dai minori finanziamenti erogati dal Governo al Comune.
Tali orientamenti legislativi, fortemente sostenuti dalla nostra Federazione in tutte le sedi istituzionali periferiche e centrali, completeranno il raggiungimento dell'obiettivo che ci siamo prefissi a piena difesa del salario accessorio erogato e delle progressioni di carriera attuate nei precedenti anni.
Inoltre, si rivelerebbe così doppiamente vincente la linea sindacale intrapresa dalla Cisl Fp per aumentare il Fondo del Salario Accessorio con parte dei risparmi ottenuti, somme aggiuntive da destinarsi a lavoratrici e lavoratori che altrimenti finirebbero nelle casse del Comune senza diminuire affatto l'impatto dei tagli.
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