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Bullato di Tva deferito da VicenzaPiù all'OdG: aveva "espulso" dalla questura suo cronista. Che racconta: profughi di ronda anti criminali

Di Edoardo Andrein Giovedi 6 Agosto 2015 alle 22:55 | 0 commenti

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Sono già più di tre mesi che VicenzaPiù è entrata, come avviene da tempo per gli altri giornali locali, nella Questura di Vicenza per riferire di qualche storia di cronaca con sfaccettature più interessanti per i nostri lettori ai quali nera e bianca generiche non interessa trovarle sui nostri media. Quella di andare in Questura con uno spirito diverso dal semplice "annotatore" di fatti è stata una intuizione del nostro direttore, che, sebbene sembrasse esulare dal target dei nostri abituali lettori, in questi mesi è risultata apprezzata da nuovi e vecchi aficionados della nostra testata.

Storie interessanti che nella maggior parte dei casi raccontano episodi negativi: liti, truffe, furti e denunce. In altri casi, invece, saltano all'orecchio notizie positive, come oggi 6 agosto, con una vicenda che riguarda i tanto vituperati profughi che hanno accettato di entrare nel programma ”richiedenti asilo politico" finanziato dallo Stato italiano.
In particolare quegli ospitati all'Hotel Adele, vicino a porta San Bortolo in centro città, all'interno del quale giungono senza sosta migranti dall'Africa. Tra questi ci sono le due donne nigeriane arrivate in questi giorni con tanto di tatuaggio sul seno messo in evidenza da un'ampia scollatura ed evidente stato di gravidanza: un questione quella della natalità senza controllo in Africa alla quale non si riesce a mettere freno.
Ma la notizia positiva, dicevamo, è che i profughi ospitati nell'Hotel Adele hanno messo in atto una specie di "ronda" nei giardinetti della zona, di fronte alla caserma Chinotto che da qualche anno ospita il Coespu, il primo esperimento di forze armate europee. 
Il parchetto lì vicino era da tempo diventato il quartier generale di delinquenti rumeni, che lo riducevano in stato di sporcizia e degrado; ma ora la presenza dei profughi dell'Adele, che si ritrovano in quel posto una volta usciti dall'albergo, li ha costretti ad allontanarsi. 
"Continua a scrivere cazzate bravo...", ci potrebbe ripetere Tiziano Bullato, il giornalista "professionista", di Tva che proprio nella mattinata di oggi 6 agosto ci ha aggredito verbalmente proprio con queste parole. Per poi, alla nostra cortese richiesta di spiegazioni, liquidarci con un "vai, vai via: e mi che te faso anca fare il giro", come se lui avesse le "chiavi" della Questura per raccogliere notizie. 
Uno smarrimento e una tristezza per l'accaduto che abbiamo sfogato (sbagliando, ma senza danni per fortuna, soprattuto per... noi stessi) con un calcio sulla porta dell'ascensore che ci è stata chiusa in faccia proprio mentre chiedavamo spiegazioni su quali fossero le "cazzate scritte" a cui si riferiva il brizzolato anchorman dell'emittente televisiva vicentina locale. Magari il "giornalista professionsita" Bullato avrebbe potuto darci qualche consiglio dall'alto della sua esperienza e professionalità mentre ci è rimasto impresso solo un atteggiamento da lasciare a bocca aperta, messo "in scena" davanti agli altri colleghi presenti: Andrea Alba del Corriere del Veneto, Paolo Usinabia di Tviweb e Claudia Milani Vicenzi de Il Giornale di Vicenza. Tutti rimasti zitti, tranne un "andate a prendervi uno spritz!" da parte di Usinabia per cercare di stemperare la tensione.
Non vogliamo pensare, noi poveri aspiranti giornalisti, che a generare corporativamente lo "show bullatiano" sia stato il nostro aver riportato ieri gli appunti ripetuti di ambienti della Questura al "quotidiano cugino" (per proprietà) di Tva sul trattamento riservato dal giornale confindustriale di via Fermi alla polizia sulla questione "calda" di Campo Marzo. 
Ma se, per l'entusiasmo di chi si approccia da pochi anni alla professione del giornalista dovessimo aver sbagliato a riportare quella notizia nell'intento di voler offrire ai nostri lettori una informazione quanto più completa possibile, non ci sembra che un "giornalista professionista" come Bullato possa insegnare la corretta deontologia professionale in quel modo. 
Lo stesso Bullato il primo giorno in cui siamo entrati nelle stanze della Questura ci ha accolto con un "ah bene, sono contento che ci sia anche chi è abituato al copia-incolla".
Qualcun altro, invece, come la storia di certa informazione vicentina insegna, è abituato a cancellarle le notizie.
Magari senza crearsi problemi visto che la Tv per cui lavora fa parte delle cosiddette tv commerciali... Appunto.
Noi domani, venerdì, prima di andare in ferie, le prime guadagnate grazie alla nostra assunzione a tempo indeterminato da parte di un editore che crede in chi scrive, magari sbagliando, ma solo per informare i lettori, torneremo in questura con la voglia di continuare a lavorare per iscriverci quanto prima a quell'Ordine dei Giornalisti del Veneto a cui il nostro direttore ha già inviato il deferimento di Bullato (riportato di seguito, ndr).
Per difendere non solo noi ma tutti quelli che provano a fare il loro lavoro.
 
 
* Segnalazione di un atto censorio e minaccioso di un collega giornalista a un nostro collaboratore

Spett.le Ordine dei Giornalisti del Veneto

c.a. Presidente Gianluca Amadori

Spett.le Consiglio di disciplina
c.a. presidente Maria Fiorenza Coppari
 
c.c. Studio Legale Prof. Avv. Renato Ellero
 

Gentili colleghi,
come pubblicista iscritto all'OdG del Veneto e come direttore responsabile delle testate del network VicenzaPiù sono venuto a conoscenza di un episodio, grave se fosse confermato, in cui il collega Tiziano Bullato di Tva Vicenza, dopo averlo accusato di "scrivere cazzate" avrebbe invitato ad "andarsene" il mio collaboratore Edoardo Andrein, che, dopo un periodo di collaborazione occasionale, è stato assunto nel 2015 a tempo indeterminato presso le nostre testate e sta ultimando il percorso per l'iscrizione all'Ordine dei Giornalisti del Veneto.
Il sig. Bullato già in passato aveva deriso il mio collaboratore e le testate che dirigo affermando testualmente davanti ai presenti, in occasione della prima partecipazione di Andrein agli incontri giornalieri in Questura, "finalmente arriva qualcuno di VicenzaPiù a scrivere qualcosa di serio invece che continuare a copiare comunicati".
Abbiamo soprasseduto a questo primo episodio lasciando libero il collega di Tva di valutare come crede il nostro lavoro, che si distingue non certo e non solo per i comunicati pubblicati senza censure, cosa ben nota a tutti forse meno che a lui, ma sarebbe molto grave se fosse confermato che abbia oggi apostrofato Edoardo Andrein davanti ai colleghi Andrea Alba, che è anche un consigliere regionale eletto al Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, Paolo Usinabia di Tviweb e Claudia Milani Vicenzi de Il Giornale di Vicenza, dicendo: "ma cosa scrivi, vai via!".
Purtroppo io sono fuori Vicenza (rientrerò di proposito lunedì 10 agosto in anticipo) e purtroppo Andrein al momento è molto scosso per l'avvenuto, per cui Vi chiedo di attivarvi per conoscere, anche tramite Andrea Alba, Paolo Usinabia e Claudia Milani Vicenzi, cosa sia successo realmente e di tutelare la libertà di ogni rappresentante di una testata di svolgere il proprio lavoro senza che addirittura un giornalista professionista provi a minacciarlo o, almeno, a fare indebite pressioni magari approfittando della sua età contro un giovane armato di capacità e buona volontà, ma convinto ancora che il nostro lavoro, informare, sia un dovere oltre che un diritto.
Ripeto che non sono in grado personalmente e al momento di fornire altri elementi, perché, da me contattato al riguardo via sms, Andrea Alba non si esprime (nel senso che non smentisce...).
Ritengo, perciò, utile, oltre che necessario un vostro intervento che coinvolga tutti gli interessati per capire, sapere e, se del caso, intervenire.
Nel frattempo da domani (venerdì 7 agosto, ndr) in Questura sarà presente per VicenzaPiù anche Pietro Rossi, giornalista professionista,
visto che il nostro Andrein da lunedì godrà delle sue meritate ferie, mentre da lunedì, se e quando mi sarà possibile, andrò a turno anche io per "conoscere meglio" la deontologia" del sig. Bullato.

Ciò per tutelare lui, le nostre testate e tutti i colleghi di altre testate che volessero fare il loro lavoro senza chiedere permessi e approvazioni preventive ad altri..
Ringraziando fin d'ora per quanto farete e sperando che il collega Bullato, magari arrivato a tanto per stress lavorativo, voglia rivolgere pubblicamente le sue scuse ad Andrein e alla testata, Vi porgo i miei più distinti saluti

Giovanni Coviello
Direttore responsabile testate VicenzaPiù


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