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Project financing in Veneto, Ross@: formula magica in voga tra i fedeli del dio mercato

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 13 Novembre 2013 alle 15:46 | 0 commenti

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Comitato promotore di ROSS@ in Veneto - Il 15 novembre, l’attuale “governatore” del Veneto Luca Zaia sarà a Santorso (VI) per inaugurare il nuovo polo ospedaliero, costruito in base a un contratto (non firmato da lui) di Project financing. Cos’è? Formalmente, una semplice operazione finanziaria di anticipo del denaro necessario alla realizzazione di un’opera di interesse pubblico. 

In base al progetto approvato l’opera viene commissionata dall’ente preposto a un operatore privato – spesso la stessa società di mediazione che ha presentato il progetto (qui è la Summano sanità) – che si impegna a procurare il finanziamento (in tutto o in parte) e ad eseguire i lavori (in proprio o con  appalti) nei tempi e modi concordati...salvo imprevisti (che, dati i tempi lunghi parecchi anni, accadono regolarmente e gonfiano la spesa fino a un multiplo di quella progettata). A sua volta l’ente pubblico garantisce la restituzione in un certo numero di anni (con gli interessi) della cifra anticipata dal privato e la copertura delle spese aggiuntive impreviste... 

Ma forse ciò che spiega il grande affollamento di tali società d’affari intorno a progetti commissionati da enti pubblici è il fatto che, una volta finita l’opera, a costoro viene assegnata - non si sa in base a quali clausole - anche la gestione di servizi “in appalto” (manutenzione, pulizia ecc.) con le relative occasioni di lucro, oltre che disagi e pericoli. Il caso assurdo del parcheggio a pagamento anche per il personale nell’area ospedaliera di Santorso è solo un esempio.

Più grave è la situazione all’ospedale “dell'Angelo” di Mestre, anch’esso costruito in Project financing:
a cinque anni dalla sua attivazione, medici ed operatori stanno lavorando in condizioni assai peggiori del vecchio ospedale Umberto I: dal giugno 2008 ad oggi i cantieri all’interno non si sono mai interrotti. Intanto gli “errori di costruzione, progettuali ed esecutivi” riconosciuti da Veneta Sanitaria Finanza di Progetto li sta pagando la ASL 12:  oltre al danno la beffa. Per questo scandalo (e non solo) i lavoratori della sanità veneta sono in agitazione da tempo, guidati dai sindacati di base.

Insomma questa “formula magica” dietro la maschera degli “aiuti agli investimenti pubblici” «sempli-ficando» le procedure nasconde la solita spietata concorrenza fra capitali (più acuta in questa fase di crisi di accumulazione) per impadronirsi della ricchezza pubblica (prodotta col lavoro sociale). 

Oggi in piazza coi lavoratori e gli utenti della sanità del Veneto

c’è anche ROSS@, movimento anticapitalista e libertario
PER GRIDARE A ZAIA che è colpevole perché NON POTEVA NON SAPERE.  
MA NON SOLO.

Questo “assalto al pubblico” infatti è il segnale che l’economia reale (privata) non “tira” e dunque la crisi generale di produzione non sembra affatto in via di risoluzione, anzi. Lo confermano gli attacchi sempre più diffusi e feroci (con la complicità dell’apparato CGIL) contro occupazione, reddito, diritti e condizioni di vita di donne, uomini, anziani e giovani della classe lavoratrice. I manager (odierni gestori del capitale) nella loro demenza concorrenziale continuano a ridurre in tutti i modi il costo del lavoro nelle  loro  aziende, alimentando così l’impoverimento generale e la recessione.

Tutto ciò avviene sotto la direzione politica degli agenti del grande capitale transnazionale, rappresentato in Europa dalla c.d. “troika”: FMI, BCE, UE. I principali strumenti di ricatto usati da costoro per continuare ad imporre la Legge del Capitale (cioè il loro dominio - altro che democrazia!) sono i Trattati Internazionali - in particolare Fiscal Compact e MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) - che “dettano” le politiche di austerità al nostro e agli altri paesi aderenti all’Unione Europea.

C’è un modo per la classe lavoratrice di liberarsi da questa dittatura? 

Noi aderenti a ROSS@ siamo convinti di SÌ

- Se saprà uscire dalla logica del “si salvi chi può” rifiutando i compromessi “a perdere” di chi promette un’immaginaria “salvezza” con “l’uscita [dei capitalisti] dalla crisi”. Se per uscire dalla loro crisi riducono in miseria e schiavitù chi produce la loro ricchezza, la risposta giusta è NO GRAZIE: preferiamo uscire dal capitalismo!  

- Se raccoglierà le forze in un fronte di lotta organizzato con un programma unitario e radicale.

Le manifestazioni del 18 -19 sett. in Italia hanno aperto la strada.

Leggi tutti gli articoli su: Mercato, Luca Zaia, Project financing, Ospedale santorso, ROSS@

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