Project financing in Veneto, Ross@: formula magica in voga tra i fedeli del dio mercato
Mercoledi 13 Novembre 2013 alle 15:46 | 0 commenti
Comitato promotore di ROSS@ in Veneto - Il 15 novembre, l’attuale “governatore†del Veneto Luca Zaia sarà a Santorso (VI) per inaugurare il nuovo polo ospedaliero, costruito in base a un contratto (non firmato da lui) di Project financing. Cos’è? Formalmente, una semplice operazione finanziaria di anticipo del denaro necessario alla realizzazione di un’opera di interesse pubblico.Â
In base al progetto approvato l’opera viene commissionata dall’ente preposto a un operatore privato – spesso la stessa società di mediazione che ha presentato il progetto (qui è la Summano sanità ) – che si impegna a procurare il finanziamento (in tutto o in parte) e ad eseguire i lavori (in proprio o con appalti) nei tempi e modi concordati...salvo imprevisti (che, dati i tempi lunghi parecchi anni, accadono regolarmente e gonfiano la spesa fino a un multiplo di quella progettata). A sua volta l’ente pubblico garantisce la restituzione in un certo numero di anni (con gli interessi) della cifra anticipata dal privato e la copertura delle spese aggiuntive impreviste...Â
Ma forse ciò che spiega il grande affollamento di tali società d’affari intorno a progetti commissionati da enti pubblici è il fatto che, una volta finita l’opera, a costoro viene assegnata - non si sa in base a quali clausole - anche la gestione di servizi “in appalto†(manutenzione, pulizia ecc.) con le relative occasioni di lucro, oltre che disagi e pericoli. Il caso assurdo del parcheggio a pagamento anche per il personale nell’area ospedaliera di Santorso è solo un esempio.
Insomma questa “formula magica†dietro la maschera degli “aiuti agli investimenti pubblici†«sempli-ficando» le procedure nasconde la solita spietata concorrenza fra capitali (più acuta in questa fase di crisi di accumulazione) per impadronirsi della ricchezza pubblica (prodotta col lavoro sociale).Â
Oggi in piazza coi lavoratori e gli utenti della sanità del Veneto
Questo “assalto al pubblico†infatti è il segnale che l’economia reale (privata) non “tira†e dunque la crisi generale di produzione non sembra affatto in via di risoluzione, anzi. Lo confermano gli attacchi sempre più diffusi e feroci (con la complicità dell’apparato CGIL) contro occupazione, reddito, diritti e condizioni di vita di donne, uomini, anziani e giovani della classe lavoratrice. I manager (odierni gestori del capitale) nella loro demenza concorrenziale continuano a ridurre in tutti i modi il costo del lavoro nelle loro aziende, alimentando così l’impoverimento generale e la recessione.
Tutto ciò avviene sotto la direzione politica degli agenti del grande capitale transnazionale, rappresentato in Europa dalla c.d. “troikaâ€: FMI, BCE, UE. I principali strumenti di ricatto usati da costoro per continuare ad imporre la Legge del Capitale (cioè il loro dominio - altro che democrazia!) sono i Trattati Internazionali - in particolare Fiscal Compact e MES (Meccanismo Europeo di Stabilità ) - che “dettano†le politiche di austerità al nostro e agli altri paesi aderenti all’Unione Europea.
C’è un modo per la classe lavoratrice di liberarsi da questa dittatura?Â
- Se saprà uscire dalla logica del “si salvi chi può†rifiutando i compromessi “a perdere†di chi promette un’immaginaria “salvezza†con “l’uscita [dei capitalisti] dalla crisiâ€. Se per uscire dalla loro crisi riducono in miseria e schiavitù chi produce la loro ricchezza, la risposta giusta è NO GRAZIE: preferiamo uscire dal capitalismo! Â
Le manifestazioni del 18 -19 sett. in Italia hanno aperto la strada.
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