Posta ammucchiata ma "certificata": indaga Aim, Hibripost si inalbera, VicenzaPiù pone altre domande
Giovedi 12 Dicembre 2013 alle 22:21 | 0 commenti
Leggiamo e riportiamo un commento al nostro articolo di ieri "Aim e la posta ammucchiata ma "certificata": chi sceglie e controlla a S. Biagio i partner?", che fa seguito a un altro simile del 20 agosto "Acque Vicentine e le bollette bagnate: intervenga Guzzo". La firma del post è di tal Lisatti Michele che scrive, sembra, a nome del Consorzio Hibripost, che si vanta di una pluriennale collaborazione con Aim, che però nel sito Hibripost non compare tra le referenze ..., e a lui rispondiamo a seguire.
Così come a parte risponderemo alla mail di richiesta di dettagli da parte di Aim, che ha fatto onestamente meglio del "sempre silenzioso" Angelo Guzzo di Acque Vicentine, altra azienda pubblica che ha appaltato il serizio postale non a Poste Italiane ((e, guarda caso, alla stessa Hibripost come documenta la foto bagnata).
Ci auguriamo, anzi siamo sicuri che nel frattempo Aim, oltre che chiederci di sapere dove sono state "ammucchiate" le 5 lettere, cosa che può sapere anche da Lisatti che dice di saper già individuare dove siano state recapitate, proceda ad autonomi e numerosi controlli indipendenti.
Il direttore
Ecco il "post" di Lisatti Michele
Spettabile Redazione,
abbiamo letto l'articolo a firma di Giovanni Coviello apparso ieri su Vicenzapiù.com che commenta le modalità di recapito delle bollette Tares di Aim.
Non intendiamo giustificare a priori eventuali inadempienze che dovessero emergere una volta che avremo compiuto le dovute verifiche su questo caso isolato, (sempre ammesso che i destinatari delle missive rispettino il codice postale vigente), quanto piuttosto ricordare l'operato dei molti dipendenti che quotidianamente lavorano con professionalità , applicando le nostre precise regole aziendali.
Ci sembra infatti fuori luogo e inutilmente sensazionalistico, ricorrere ai toni e alle immagini dispregiative usate dal signor Coviello che si scaglia contro chi "si fa pagare per certificare consegne ammucchiate e incertificabili".
Proprio perché la posta da noi recapitata è certificata, saremo senz'altro in grado di risalire all'operatore che ha consegnato le missive nella maniera in cui sono state fotografate, e solo dopo un confronto diretto, atto a stabilire le responsabilità dei vari soggetti coinvolti, prenderemo i giusti provvedimenti previsti da contratto, senza per questo dover subire gogne mediatiche di alcuno, lesive della consolidata professionalità che i nostri collaboratori testimoniano quotidianamente.
Restiamo a disposizione del signor Coviello qualora fosse veramente interessato a conoscere come è strutturato il servizio di recapito certificato, anche se probabilmente non sapremo interpretare il destino "cinico e baro", come lo chiama il signor Coviello, che si è abbattuto sulle 5 lettere da lui segnalate, a fronte dei milioni di bollette correttamente e puntualmente consegnate nel corso dell'ormai pluriennale collaborazione con Aim.
Cordiali saluti.
Lisatti Michele
Gentile sig. Lisatti Michele , che scrive (a quale titolo?) a nome di Hibripost, se ci invia via mail le sue motivazioni non esiteremo certo a pubblicarle. Ma lei, che pensiamo esperto di posta, sa che Giovanni Coviello, come è indicato nella firma dell'articolo, è il direttore responsabile di questo quotidiano web e che il suo indirizzo mail è chiaramente indicato nei dati della redazione?
Ma se è solo esperto di posta cartacea, invece che di quella elettronica, sa che c'è anche l'indirizzo postale a cui scrivere per contrastare, documentando le motivazioni senza frasi fatte, la notizia, e non è la prima, sulla presunta gogna mediatica di 5 su 5 lettere mal(re)capitate, come da foto, in un condominio. Invece che supporre, controgogna mediatica?, che " i destinatari delle missive" magari non "rispettino il codice postale vigente" (ma se hanno una cassetta accanto alla grata in cui sono state ammucchiate le lettere cosa devono fare per farle inserire lì invece che nel modo fotografato?), perché non controllano magari se il caso non sia tanto isolato e se magari la consegna a campione anomala non sia dovuta, che so, a poveri operatori, magari stranieri con scarsa padronanza dell'italiano per leggere i nomi sulle cassette e magari con ancora più scarsa retribuzione? Caro sig. Lisatti Michele, che scrive (ripeto "a quale titolo?") a nome di Hibripost, faccia lei le sue dovute verifiche, ci faccia conoscere, motivandole non genericamente, le sue obiezioni e, magari, anche a quali condizioni Hibripost ha ottenuto la "pluriennale collaborazione" da Aim, azienda pubblica che vi preferisce, magari con giusta convenienza, all'azienda pubblica nazionale Poste Italiane. E ci dica anche come è composta la sua forza lavoro, in quali contratti di lavoro è inquadrata e con quali retribuzioni è pagata per il suo lavoro. Che mai abbiamo messo in discussione. Sul fronte dei lavoratori...
Giovann Coviello
Direttore di VicenzaPiu.com
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