Quotidiano | Categorie: Sanità

Polemiche su ospedale di comunità a Vicenza, Usb: a rimetterci saranno i cittadini

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 28 Luglio 2014 alle 23:30 | 0 commenti

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Federico Martelletto, Usb - Da alcuni giorni assistiamo alle varie prese di posizione sui media di Sindaco Variati, assessore regionale Coletto, Bellotto della Cisl sul mancato riconoscimento, da parte della Regione Veneto con delibera n,1111 del 1 luglio 2014 che non autorizza la struttura di Monte Crocetta, gestita da Ipab Vicenza ad accogliere i 15 posti letto di “Ospedale di Comunità” previsti per la città di Vicenza.

Un conflitto mai sopito fra Regione e Comune che rischia sempre di più, come giustamente dice Variati, di far morire l’Ipab Vicenza. Manca certo ancora oggi, sebbene vi fosse l’impegno verbale, un accordo di programma condiviso che dia un futuro certo al più grande Ipab regionale. Ma mancano anche alcune informazioni all’utenza di cui nessuno vuole fare menzione: premettiamo che gli Ospedali di Comunità sono un progetto previsto nel piano socio sanitario deliberato dalla Regione Veneto che prevedono il ricovero dei pazienti ospedalieri che hanno bisogno di un periodo di riabilitazione alla malattia più lungo. Quella delibera regionale specifica però prevede che dopo i primi 30 giorni di ricovero nel corso dell’anno ci sia una compartecipazione alla spesa. La continuità assistenziale del paziente a Monte Crocetta quindi, prevede l’esborso di 30 euro giornalieri che diventano 45 dopo i 60 giorni. Capite che per alcuni nostri concittadini che per loro sfortuna, o avanzata età, abbisognano di assistenza prolungata la spesa per le cure diventa davvero importante.

Altro aspetto che ci preoccupa, riguarda la gestione di questi ospedali dei quali la regione lascia libera scelta: essi potrebbero essere gestiti da enti pubblici o privati; nel nostro caso quindi si potrebbe anche paventare l’ipotesi di gestione di cooperative o compartecipate, come peraltro già avviene (Ipark, San Camillo) data la drammatica situazione economica nella quale versa l’Ipab.

Quindi i Sig. Coletto, Variati e Bellotto devono a nostra opinione, farsi carico di queste due problematiche non secondarie che avranno sicure ricadute sulla cittadinanza. Da mesi solo Usb denuncia la volontà precisa della Regione di attribuire i costi sanitari della fase “non acuta” alla cittadinanza. Un accordo politico fra regione sindacati confederali e governo (dal momento che nessuno ha fatto contrapposizione vera) che ribadiamo  scarica sui più sfortunati una parte di costo, della assistenza sanitaria.

Troppo spesso deboli contrapposizioni di facciata, hanno nascosto i veri obbiettivi: non dobbiamo consentire che il ricovero negli ospedali di comunita’ sia soggetto alla compartecipazione della spesa per i pazienti.


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