Piano casa Veneto, Rebesani: perché la Regione non destina più fondi?
Martedi 30 Luglio 2013 alle 15:27 | 0 commenti
Fulvio Rebesani Sunia Vicenza - “La seconda commissione del Consiglio regionale del Veneto ha approvato la spesa di 1 miliardo 114 milioni per fare case. Una bella cifra, ma chi paga? La Regione mette solo 94 milioni ed il resto arriva, pressoché totalmente (82%), dalle tasche degli inquilini ATER del Veneto, solitamente piuttosto vuote. E poi ci sono altri contributi minimali (il PD si è astenuto!)â€.
A dirlo è Fulvio Rebesani, segretario generale provinciale del SUNIA (Sindacato unitario inquilini e assegnatari e proprietari di prima casa).
“Sul prelievo forzoso dalle tasche degli inquilini ERP la Regione ha taciuto e la stampa non l'ha riportato. È questo un atto non rispettoso dell'opinione pubblica, alla quale i politici al governo della Regione raccontano ciò che fa loro comodo secondo il metodo dell'imbonimentoâ€, osserva Rebesani, che aggiunge: “Dunque la seconda commissione ha approvato che 120 milioni vengano dall'aumento degli affitti delle case pubbliche. Considerato che gli alloggi ERP locati sono 38mila e facendo una elementare divisione, mediamente graverà sulle famiglie un aumento di circa 3mila euro annui. Non tutti d'un colpo ma in 2-3 anni; però alla fine sarà comunque una bella bottaâ€.
“800 milioni sarebbe il gettito della vendita degli alloggi pubblici, che possono essere ceduti solo dalle famiglie che vi abitano. Dai bilanci Ater risulta che esse hanno prevalentemente un reddito non superiore a 10.600 euro l'anno. Solo regalando le case o alienandole a prezzi stracciati sarebbe possibile che una parte di queste famiglie ne divenga proprietaria. Ma che penserebbe la Corte dei Conti di tale dilapidazione del patrimonio pubblico?â€, si chiede il segretario del Sunia.
“Le 18.988 abitazioni in futura alienazione sono edificate prima del 1 gennaio1991 ed hanno bisogno di costose manutenzioni, che saranno a carico di chi li compera. Ciononostante il loro prezzo medio (media matematica) è di 42mila euro. Non è necessario essere assessore regionale per far case con i soldi degli altriâ€.
“L'area degli assegnatari ERP darà dunque alla Regione 920 milioni di maggiori affitti privatizzando 18.988 abitazioni che diventerebbero proprietà degli attuali residenti: quelli che potranno e vorranno comperare – spiega Rebesani -. L'area degli assegnatari che rimangono o di quegli altri che aspirano ad un alloggio pubblico riceverà -sempre dal piano- 3.920 nuovi alloggi: una operazione nettamente in perdita per le famiglie indigenti: ne lasciano 18.988 per ottenerne 3920! Ad asseverare l'insufficiente opera delle ATER e della Regione a favore delle famiglie indigenti sono due dati: le assegnazioni di case ERP in Veneto sono mediamente 7mila all'anno, mentre le domande ammontano a 18.500 l'anno. La risposta è positiva solo per poco più di 1/3 delle richieste accettate. E la Regione ha il coraggio di togliere all'area dell'edilizia pubblica ben 18.988 alloggiâ€.
“Ma la Regione -sempre con i quattrini degli assegnatari ATER- realizzerà anche 1500 abitazioni circa per il ceto medio che non può accedere all'ERP per ragioni di reddito. Il limite per partecipare ai bandi per gli alloggi pubblici è -ad esempio per una famiglia con due figli- di 40mila euro l'anno. Noi non abbiamo nulla contro i nuclei con un reddito superiore a 40mila euro l'anno – conclude il segretario provinciale del Sunia -, ma perché a questi nuclei, che non danno un euro di contributo al progetto regionale, vanno dati alloggi realizzati con i redditi delle famiglie povere? Perché la Regione non finanzia in misura ben più sensibile con fondi propri? Come ingiustizia sociale la Regione Veneto ha un triste primatoâ€.
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