Quotidiano | Categorie: Pesca

Pesca veneta e porto off shore di Venezia, Zaia: nuovo modello di collaborazione

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 1 Agosto 2013 alle 19:25 | 0 commenti

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Regione Veneto  - E' partito dal Veneto un nuovo modello di dialogo tra sistema economico della pesca e dell'acquacoltura con le istituzioni: il primo riconosce la necessità delle grandi opere a mare utili alla comunità regionale, le seconde, in questo caso la Regione, si fa garante che gli eventuali effetti negativi sulle attività pescherecce conseguenti alla realizzazione di grandi opere a mare saranno verificati, mitigati e compensati. 

Così il presidente del Veneto Luca Zaia ha sintetizzato oggi alla stampa il significato e il contenuto del protocollo d'intesa firmato con le organizzazioni del mondo della pesca, Autorità portuale veneziana e Magistrato alle acque, che rende i pescatori protagonisti del programma di analisi, mitigazione e compensazione degli impatti sul settore peschereccio arrecati dal nuovo terminal Off Shore al largo di Venezia.

L'incontro con i giornalisti si è svolto nella sede del Co.Ge.Vo (Consorzio gestione Vongole) di Caorle, uno dei maggiori e più antichi poli pescherecci del Veneto, dove Zaia era affiancato dagli assessori alla pesca Franco Manzato e ai trasporti Renato Chisso, dal consigliere regionale Carlo Alberto Tesserin e dai rappresentanti di Agci - Agrital, Lega Cooperative del Veneto - Pesca, Federcoopesca Veneto, Coldiretti Impresa Pesca Veneto e Federpesca Veneto, firmatari con Zaia dell'intesa in questione, entrata ieri a pieno titolo tra le prescrizioni della Valutazione d'Impatto Ambientale dell'opera, con una previsione di risorse per circa 44 milioni per le varie azioni previste.
"E' un accordo - ha ricordato Manzato - che nasce all'inizio dell'anno corrente e che è unico nel suo genere: il primo che prevede per un'opera a mare una compensazione importante per la pesca e che dà il via ad interventi del genere per ogni situazione analoga. In questa occasione, infatti, l'unità di crisi della pesca creata per affrontare una fase congiunturale del settore si stata trasformata in unità di crisi permanente per analizzare qualsiasi opera a mare". "Il porto off Shore di Venezia è una grande opera per l'economia regionale: per quelle a terra abbiamo attivato accordi con il mondo dell'agricoltura per compensare gli impatti; ora - ha sottolineato dal canto suo Chisso - estendiamo questa filosofia anche per gli interventi in mare, in un clima positivo e collaborativo". "Il mondo della pesca - hanno fatto presente dal canto loro i rappresentanti dei pescatori - escono dalla logica della protesta e abbracciano la logica della proposta, mettendo assieme i diversi soggetti che intervengono in questo processo"
"Ringrazio i pescatori - ha ribadito Zaia -e quanti hanno favorito il processo che abbiamo attivato. Ai pescatori certo non piace una piattaforma enorme a 12 miglia al largo, ma questo non è solo un' accordo per attutire e compensare i disagi della nostra marineria, tra le più grandi d'Italia con 3 mila imprese e 9 mila addetti, che è stata la più virtuosa nella coltivazione delle risorse marine. E' infatti un nuovo modello di collaborazione il quale dice che le opere necessarie si fanno assieme, cercando tutte le modalità per attutirne l'impatto".
"In questo caso stiamo parlando del il porto Off Shore di Venezia, la vera alternativa per uno sviluppo sostenibile della città lagunare". Ma non solo, perché "noi siamo per una grande intesa con tutti i porti dell'Alto Adriatico", in un'area per la quale il collegamento con il Baltico "è - ha concluso Zaia - il Canale di Suez del terzo Millennio", con la prospettiva di accorciare di 5 - 6 giorni gli attuali tempi di trasporto delle merci.


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