Quotidiano | Categorie: Politica

Pd Vicenza, tutti con Ale e Ale con tutti. Ma anche no...

Di Edoardo Andrein Venerdi 23 Maggio 2014 alle 23:59 | 1 commenti

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È arrivata nella cassetta delle lettere di tutti gli iscritti al Partito Democratico di Vicenza: una lettera (foto) in vista delle elezioni europee di domenica 25 maggio, con la richiesta di voto per Alessandra Moretti, deputata vicentina capolista del Nordest per il Pd finita “sotto tiro” recentemente per la vicenda di una cena elettorale rivelata da VicenzaPiù e ripresa dai media locali e nazionali.

Tra gli esponenti del Partito Democratico di Vicenza sono in tanti a concedere la propria firma in calce alla lettera: ci sono parlamentari, assessori, consiglieri comunali e regionali, coordinatori di circolo e “renziani” come il presidente del consiglio comunale Federico Formisano.

Una lista di persone dalla quale però spiccano anche gli “assenti” eccellenti.

A partire dal sindaco della città Achille Variati, oppure i parlamentari Giorgio Santini, ex sindacalista Cisl, e Filippo Crimì, il giovane “renziano” doc presidente dell’associazione “Adesso Vicenza!” ispirata agli ideali politici del premier Matteo Renzi. Ma oltre a Crimì anche altri fedelissimi dell’ex sindaco di Firenze non hanno firmato la lettera, come Stefano Dal Pra Caputo, consigliere comunale con delega alla “rinascita” di campo Marzo, e Domenico Prencipe, coordinatore del circolo 6, il più ampio di Vicenza. Per finire con la segretaria del Partito Democratico della città Chiara Pavan, che al contrario del suo vice Luciano Prospero, non compare nella lista di coloro che hanno sottoscritto la lettera con la richiesta di voto “morettiano”.

Pavan, responsabile cittadina di tutti gli iscritti berici al Partito Democratico, “casca dalle nuvole” quando la mettiamo a conoscenza dell’esistenza di questa lettera, ma poi spiega:

“Fin da quando mi sono candidata a guidare il partito ho sempre mantenuto la volontà di lasciare libertà di scelta agli iscritti per quanto riguarda i candidati, per questo motivo probabilmente non sono stata contattata per quanto riguarda questa lettera”.

“Quello che ribadisco sempre - conclude Pavan - è che c’è bisogno di unità nel nostro partito”.

Ecco, unità. Una parola che per la sua mancanza tra gli esponenti del centrosinistra italiano negli anni passati ha causato dolori e lacrime a diversi militanti.

Gli stessi militanti che, probabilmente, potrebbero rimanere attoniti di fronte all’idea di un invito “a chiamata” per sottoscrivere la lettera in questione.

Un po’ come per organizzare una bella cena tra amici. 


Commenti

Inviato Sabato 24 Maggio 2014 alle 06:36

Ciò che apprezzo dei militanti del PD è come un tempo per quelli del Partico comunista è di saper fare quadrato anche quando non sono d'accordo. I deviazionisti ci sono sempre, speriamo che non si agisca come quando c'era baffone e baffino.
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