Quotidiano | Categorie: Politica

Pd in stile "Kazhistan"

Di Edoardo Andrein Martedi 19 Novembre 2013 alle 07:46 | 0 commenti

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Il Partito Democratico dà i numeri. Passata la tempesta tesseramento di qualche settimane fa ora arrivano i fuochi d’artificio sui dati numerici del voto degli iscritti per il Segretario nazionale ad accendere una contesa che fa commentare all’enfant prodige del Pd vicentino Giacomo Possamai, capogruppo in consiglio comunale: “Nemmeno nelle elezioni in Kazhistan”.

Possamai allude probabilmente alla dittatura tutt’ora ben radicata nell’ex repubblica sovietica del Kazakistan, controllata da Nazarbayev sin dalla caduta del muro di Berlino, ma la sua irritazione è ben completata dalla frase:

“C'è una sola cosa più inutile delle convenzioni di circolo. Ed è la guerra di numeri sulle convenzioni di circolo”.

Parole non proprio in linea con il pensiero espresso dall’uomo del “pugno chiuso in aria” Stefano Poggi, uno dei principali esponenti del comitato Cuperlo di Vicenza:

“Queste convenzioni sono servite a qualcosa: dimostrano che nel Pd c'è ancora una sinistra e che non è per niente intenzionata a farsi domare”.

Poggi già venerdì scorso aveva anticipato i botti di fine anno lanciando diverse frecciate agli “avversari” sull’onda dei primi dati nel capoluogo berico che vedono la parità a quota 35% tra Gianni Cuperlo e Matteo Renzi.

La risposta renziana è arrivata dal calcolo provinciale vicentino che issa Renzi al 47.42% lasciando Cuperlo al 33.36%, un distacco più ampio di quello registrato a livello Nazionale e diffuso solo ieri sera. Infatti, dopo una lunga attesa, il Pd ha ufficializzato gli 8 punti di differenza che confermano quanto sostenuto dal comitato renziano e cancellano gli annunci trionfalistici apparsi sulle pagine dei giornali nei giorni scorsi del “Team Cup” a sostegno di Cuperlo.

Nel frattempo, però, la solita la battaglia di logoramento a livello nazionale e locale tra i “compagni” del Pd continua.

Forse al Pd ci vorrebbe veramente uno stile più  “Kazakistan” per mettere ordine nel delirio democratico che negli ultimi anni ha fatto “non vincere” diverse elezioni.

Matteo “Nazarbayev” Renzi è pronto.

nella foto il presidente kazako Nazarbayev in compagnia dell'ex premier italiano Silvio Berlusconi


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