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Partecipate, Toniolo: trasparenza, semplificazione, meritocrazia e meno costi

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 19 Dicembre 2013 alle 21:16 | 0 commenti

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Costantino Toniolo, consigliere regionale NCD - "Ora siamo all'avanguardia a livello nazionale in materia di società partecipate della Regione". Lo afferma il presidente della Prima Commissione (Affari istituzionali e Bilancio) del Consiglio regionale del Veneto, Costantino Toniolo, dopo che l'Aula ha approvato a larga maggioranza la sua proposta di legge n. 374 "Norme in materia di società regionali". 

In sintesi la norma è finalizzata a mettere in atto una politica di risparmio, maggior trasparenza, più concorrenza e ricorso al mercato, consigli di amministrazione più snelli e metodi più rigorosi per la selezione del personale, tetti retributivi per i manager e trattamenti economici dei dipendenti in linea con le retribuzioni regionali. 

"Una proposta di legge che va nella direzione di ridurre i costi della politica e dell'amministrazione", sottolinea il suo proponente, Costantino Toniolo, "strada già intrapresa da tempo dal Consiglio regionale del Veneto attraverso la propria riorganizzazione interna e la semplificazione dei consigli di amministrazione delle Ater". 

Da ricordare che solo un mese fa il Consiglio ha licenziato una legge che fa chiudere quattro società partecipate con bilanci in rosso e patrimoni sottoutilizzati (Ferrovie Venete Srl, Immobiliare Marco Polo Srl, Società Veneziana Edilizia Canalgrande Srl, Terme di Recoaro Spa).

"L'impostazione di questa nuova norma è innovativa e profondamente liberale", spiega Toniolo, "perché parte dal presupposto che se la Regione intende produrre beni, servizi, lavori o opere ha due scelte: o lo fa tramite la propria organizzazione attualmente esistente, oppure li acquisisce sul mercato mediante procedure a evidenza pubblica". 

"Se invece il ricorso alle partecipate rimane l'unica via possibile", sottolinea il Presidente Toniolo, "allora la Regione è tenuta a fare una seria analisi economica sull'efficacia e sul risparmio del conferimento". Per le società partecipate che supereranno questo esame preliminare di 'funzione', Toniolo propone ulteriori limiti ed obblighi di trasparenza, controllo, contenimento dei compensi e delle retribuzioni. 

"Le società partecipate dovranno pubblicare nel loro sito web i bilanci e le spese per incarichi e consulenze. A tutt'oggi - puntualizza Toniolo - l'80 per cento dei siti istituzionali delle società non contiene questi dati, spesso sconosciuti anche al Consiglio che ha funzione legislativa e di controllo". 

Il Consiglio regionale dovrà riappropriarsi del proprio ruolo di controllo, esaminando ogni sei mesi il rapporto di monitoraggio delle partecipate, integrato dalle delibere amministrative interne. Il trattamento del personale delle società partecipate dovrà essere uniformato a quello della Regione: "Anche qui il principio è chiaro", ribadisce Toniolo, "se si conferiscono funzioni a un soggetto esterno all'insegna dell'efficacia e del risparmio la forza-lavoro non può costare di più". 

La norma propone di fissare un tetto massimo di 80 mila euro per i compensi ai componenti degli organi di amministrazione (25 mila euro il massimo previsto per revisori e organi di controllo) e metodi di selezione del personale più trasparenti e aperti a tutti. 

I risparmi derivanti dal riordino delle società partecipate saranno destinati al capitolo dedicato allo "Sviluppo del sistema produttivo e delle piccole medie imprese" del bilancio pluriennale 2013-2015. Grazie ad un emendamento acquisito in sede di commissione parte dei risparmi andranno anche al capitolo del sociale.


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