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Papa Wojtila: appoggio della Regione Veneto a progetto "la via di Karol"

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 10 Luglio 2013 alle 12:44 | 0 commenti

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Regione Veneto - La Regione del Veneto abbraccia Karol Wojtyla. L’incontro avvenuto fra l’assessore veneto al turismo Marino Finozzi ed il presidente di Wigwam Clubs Italia, Efrem Tassinato, ha sancito ufficialmente l’impegno della Regione ad appoggiare in pieno il progetto “La Via di Karol - Itinerario Europeo dei Piccoli Santuari”.

“Abbracciando idealmente il percorso di vita terreno di Karol Wojtyla – spiega Finozzi - partendo dai luoghi di nascita, a Wadowice, per arrivare a Roma, “La Via di Karol” vede il Veneto come meta ideale a metà strada del cammino. Non dobbiamo sottovalutare il fatto che il Veneto è storicamente e architettonicamente terra di grandi testimonianze di fede: ad ogni angolo, sulle crode di montagna e in ogni calle di Venezia sono presenti infatti basiliche, chiese, capitelli ed ex-voto, a dimostrare l’importanza che la fede in questa regione ha rivestito e riveste tuttora. Per questo il Veneto è meta ambita da tutti quei turisti che nella scelta del luogo di vacanza tengono conto anche dell’aspetto religioso. Come Regione inoltre da un paio di anni abbiamo inserito i percorsi della fede come prodotto turistico sul quale puntare e proprio per questo il progetto del presidente Tassinato non poteva non essere accolto a braccia aperte”.

“Questo progetto è innovativo anche per la metodologia che ne costituisce le fondamenta e perciò, a buona ragione, deve essere considerato pilota”, dice il presedente Tassinato. “Ogni piccolo santuario rappresentava il focus di una comunità locale di territorio, espressione della più genuina fede popolare. Quella che, insieme al credo, tuttora conserva valori antichi di solidarietà e peculiari forme di sviluppo sostenibile: dalla cucina e dalle produzioni enogastronomiche ai monumenti, alle feste paesane, alla musica al teatro dialettale, e quant’altro le benemerite Pro Loco si preoccupano di mantenere e riproporre. La modalità di costruzione de La Via di Karol è strutturata per Comunità Locali di Offerta, ovvero reti locali di operatori, principalmente legati al turismo, come l’alberghiero e l’extralberghiero, la ristorazione e le aziende agricole con agriturismo, ma anche i luoghi di produzioni tipiche alimentari e non. Insomma, una modalità di offerta turistica che mette insieme molte valenze, se vogliamo anche pedagogiche, perché si dice tanto che sia necessario far gioco di squadra ma poi non si pensa a come favorirlo. Con le Comunità Locali di Offerta che mettono sul mercato pacchetti di turismo integrati, si creano forme di organizzazione che hanno la capacità di autopromuoversi ed autofinanziarsi. Nel contempo, educano alla cultura della solidarietà, nel senso della convenienza del lavorare insieme, ognuno con le proprie diversità e prerogative ma per realizzare obiettivi comuni. Un principio laicissimo ma altrettanto cristiano”.

Il progetto de la “La Via di Karol”, ideato dal Wigwam Circuit, già trova a sud, con la Salaria Turistica (tra San Benedetto del Tronto e Roma), un importate tratto in fase di avanzato completamento come via delle fede. Il progetto della Salaria Turistica, appoggiato e finanziato dal Ministero del Turismo, cofinanziato dalle regioni Marche e Lazio, coinvolge le province (in primis Ascoli Piceno) e gli oltre settanta comuni lungo il tragitto e vede anch’esso il Circuito Wigwam come soggetto prima ideatore e poi attuatore.

Il meta-itinerario de “La Via di Karol” sta coinvolgendo ben cinque paesi europei – Polonia, Slovacchia, Austria, Slovenia e Italia – puntando alla valorizzazione turistica dei luoghi cari a Giovanni Paolo II, partendo da Wadowice, città che gli diede i natali, per arrivare a Roma, dove concluse il suo cammino terreno. Un modo per rivivere la grande vita del Papa comunicatore che proprio a dicembre di quest’anno sarà proclamato Santo da Papa Francesco insieme ad un altro pontefice del passato con il quale il Veneto ha dei legami molto forti: Giovanni XXIII, quel Giuseppe Roncalli che prima di salire sullo scranno di Pietro trascorse in laguna come Patriarca di Venezia cinque anni di intensa vicinanza alla gente, la stessa che ancora oggi lo considera un po’ come “papa veneziano”.

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