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On. Giulia Narduolo (Partito Democratico)  -  "Ho firmato in questi giorni un appello promosso dalle Donne Democratiche del Veneto affinché si plachi la risposta violenta che il governo Erdogan e le forze di polizia stanno dando in questi giorni, alla rivolta di centinaia di migliaia di cittadini turchi (lo potete trovare sul sitointernet www.donnedemocratiche.tumblr.com).

So che spesso gli appelli sono destinati a rimanere inascoltati, ma questo l'ho firmato convintamente lo stesso - facendo mie tutte le preoccupazioni e i solleciti provenienti da tantissime donne e uomini del mio partito, soprattutto giovani - perché spero possa aprire un piccolo pertugio nel velo di silenzio che ammanta i Governi e le Istituzioni Europee, davanti a quanto sta avvenendo in Turchia: un silenzio che protegge i carnefici e lascia sole le vittime.

Migliaia di fermati, uso di gas e liquidi urticanti dagli effetti devastanti, polizia che spara ad altezza d'uomo, violentissimi pestaggi nei confronti di manifestanti a terra, addirittura, medici arrestati con l'accusa di aver soccorso i feriti. E poi un sospetto orribile che, prima ancora come donna che come parlamentare, mi inquieta nel profondo. Mi riferisco a quelle notizie che, di recente, stanno circolando nei social network e sono state inoltre riprese da qualche quotidiano italiano, secondo le quali la polizia turca sarebbe coinvolta in abusi sessuali nei confronti di alcune manifestanti, confermando quella triste prassi che, nelle situazioni di conflitto, vede le donne subire le violenze peggiori.

Tutto ciò non può lasciare tranquilla nessuna coscienza che si ritenga civile e democratica. Ecco perché mi auguro che il Governo italiano si esprima con chiarezza contro quel che sta avvenendo e agisca, in ogni sede, affinché in Turchia, cessi la violenza e riparta il dialogo. 

(Nel link www.donnedemocratiche.tumblr.com l'appello promosso dalle Donne Democratiche, accompagnato dalla cortese preghiera di diffonderlo)