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Morti su luoghi di lavoro: 54 dal 1° agosto e 418 da inizio anno. Molti tra precari e lavoro nero

Di Citizen Writers Martedi 26 Agosto 2014 alle 23:46 | 0 commenti

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Di Carlo Soricelli, curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Anche ad agosto si sta assistendo ad un'autentica carneficina di lavoratori che muoiono numerosissimi anche in questo mese che dovrebbe essere di riposo e vacanza. Sono già 54 dal 1° agosto e 418 sui luoghi di lavoro dall'inizio dell'anno. Erano 379 nello stesso giorno del 2013 (+ 9,4%), ma l'aumento si registra anche rispetto allo stesso giorno del 2008.

Erano dall'inizio del 2008 al 26 agosto 396 (+5,3%). Non temo smentite, i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati giornalmente in appositi file. Se poi si aggiungono a queste morti sui luoghi di lavoro i lavoratori che muoiono sulle strade e in itinere si superano già i 900 morti complessivi. Allora per chi ha ancora un po' di attenzione per la vita di chi lavora, e credo che il mio lavoro volontario sia una cosa seria, dovrebbe fare un ragionamento molto semplice ma che rivela una verità terribile e scomoda per chi ci sta governando e che ci ha governato in questi anni. L'INAIL ogni anno dichiara un calo consistente di morti sul lavoro tra i suoi assicurati. Ormai è una verità assodata che la stessa INAIL ammette: che questo Istituto dello Stato monitora solo i propri assicurati. Che l'INAIL registri un calo delle morti e degli infortuni gravi tra i propri assicurati non è da mettere in discussione. E' vero. Questo cosa vuol dire se si prendono per buoni i dati dell'Osservatorio Indipendente di Bologna, che vorrei ricordare è stato aperto il 1° gennaio 2008 per ricordare la tragica fine dei sette lavoratori della ThyssenKrupp morti poche settimane prima? Che se i morti sul lavoro complessivi e sui luoghi di lavoro sono addirittura aumentati rispetto anche al 2008 e l'INAIL registra un forte calo tra i sui assicurati, addirittura di diverse decine di punti percentuali in meno, che le morti sono aumentate in modo esponenziale tra lavoratori in nero, precari, partite Iva individuali (che spesso nascondono lavori dipendenti). Questo Cosa vuol dire? Che la crisi ha fatto calare l'occupazione a tempo indeterminato e fatto aumentare il lavoro instabile e precario. Che queste nuove occupazioni oltre a impoverire con stipendi da fame questi nuovi lavoratori, provoca anche tantissimi morti sul lavoro in più a causa della loro posizione e la loro mancanza di diritti, che a parole hanno ma che poi concretamente sono condannati al silenzio a causa della spada di Damocle che hanno sulla testa. Chi si espone anche sulla Sicurezza se puoi essere licenziato in qualsiasi momento? Che altro dire? Che anche questo governo sta smantellando i diritti di chi lavora. Un disegno di classe che lascia basiti per il silenzio della sinistra PD, di Sel, del Movimento Cinque Stelle. Come non voler vedere che questo governo sta attuando il programma di destra, contro il mondo del lavoro del Ministro Sacconi? Ma se il PD sta governando quello che non andava bene con Berlusconi va bene adesso solo perché c'è Renzi? Tra l'altro il 28 febbraio a Renzi, Martina e Poletti avevo mandato una mail pregandoli di fare una campagna informativa sull'imminente strage di agricoltori schiacciati dal trattore, senza ottenere nessuna risposta. Da quel giorno ne sono morti così atrocemente ben 109 e 119 dall'inizio dell'anno (gli agricoltori schiacciati dal trattore sono quasi il 30% di tutte le morti sui luoghi di lavoro). E' mai possibile che questa carneficina che si potrebbe attenuare di molto con pochi interventi non trovi in parlamento nessuna attenzione? Chiedo che finalmente si prenda coscienza di quello che sta accadendo e di esporsi, senza il timore di vedere messa in discussione la propria posizione personale. E' questa la vera politica e la vera libertà d'informazione. Dai dati raccolti posso affermare con certezza, che per merito dei sindacati e anche d'imprenditori attenti alla Sicurezza, che dove collaborano le morti sul lavoro sono praticamente inesistenti. E chi sta in silenzio per opportunismo ed assiste senza fiatare alla distruzione delle organizzazioni dei lavoratori non merita di rappresentare il popolo italiano e i lavoratori che l'hanno eletto.


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