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Ministero assume a compensi minimi, Apindustria Vicenza: schiavismo di Stato

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 12 Dicembre 2013 alle 16:46 | 0 commenti

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Apindustria Vicenza - Laurea con il massimo dei voti e un inglese fluente certificato sono i requisiti necessari per un impiego da 30-35 ore settimanali a 5.000 euro lordi l'anno. L'offerta di lavoro non arriva da un'impresa qualunque, che in tal caso sarebbe tacciata di schiavismo, ma dallo Stato. Sta facendo discutere il bando lanciato dal ministero dei Beni Culturali, che offre a 500 giovani disoccupati un'opportunità di impiego in attività di inventariazione e digitalizzazione del patrimonio culturale italiano, promettendo un misero compenso di circa 3,20 euro l'ora e senza buoni pasto.

A prendere posizione è anche il mondo delle imprese, con il presidente di Apindustria Vicenza Flavio Lorenzin: «Anziché investire sui giovani qualificati e promuovere il merito – spiega – lo Stato sfrutta queste risorse umane in maniera vergognosa, togliendo loro le speranze di un futuro dignitoso, e incentivandoli a scappare dal nostro Paese. Questo non mi meraviglia, dato che anche le nostre imprese stanno subendo un simile trattamento, e che sarebbero accusate di sfruttamento se ponessero simili condizioni».


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