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M5S, proseguono i dissapori interni: Cunial vs Contro

Di Marco Milioni Giovedi 5 Dicembre 2013 alle 23:37 | 0 commenti

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Nel M5S l'aria rimane frizzante. Dopo la maretta della riunione del meeting della settimana passata ieri c'è stata una riunione informale del meetup (o gruppo d'incontro) del Grappa al quale fanno riferimento i comprensori di Romano, Cassola e Mussolente e Possagno in ambito Trevigiano. «Abbiamo saputo - sottolinea il possagnese Ennio Cunial (in foto), uno degli esponenti del meetup del Grappa - che il nostro gruppo, unitamente ad alcuni suoi membri è stato fatto oggetto di addebiti specifici».

Addebiti che sarebbero stati riassunti appunto venerdì scorso dal consigliere comunale di Sandrigo Simone Contro che è anche uno degli organizzatori del gruppo di coordinamento della provincia di Vicenza.

Allora Cunial a che cosa vi riferite?
«Ad essere sinceri sappiamo che ci sono state mossi diversi rilievi sia in materia di comportamento sia relativamente al metodo di lavoro del nostro gruppo, sia per il comportamento di singoli attivisti. Ma le informazioni in nostro possesso non sono così dettagliate».

Ad ogni modo al di là del fuori programma di venerdì, immaginate che ci siano di mezzo i dissidi, anche di natura personale, che da mesi vedono protagonisti da una parte Simone Contro e Flavio Ferrazzi e dall'altra Francesco Celotto, che con altri è tra i volti più noti della vostra squadra?
«Certamente sì. Ma la questione è un'altra. Premesso che il M5S non è un partito e che quindi procedure formali di censura assimilabili a quelle degli altri movimenti non possono nemmeno essere pensate, rimane una considerazione più generica da fare».

Quale?
«Ci può stare tranquillamente che uno abbia delle rimostranze. Bene, allora lo si contatta gli si inviano gli addebiti circostanziati e per iscritto. E poi durante un momento assembleare pubblico va in scena il contraddittorio. Cosa che a quanto ci risulta non è avvenuta con queste modalità. Ci sono però alcune valutazioni oggettive da fare».

Sarebbe a dire?
«Ammettiamo per un istante la rilevanza delle questioni sospese con Celotto. Mi si deve spiegare che cosa c'entrino gli altri attivisti».

Ci sono episodi specifici da considerare?
«Sì, il mio. Faccio una premessa. Anni e anni fa, non sono più un ragazzino purtroppo, ho fatto anche io politica. Ho frequentato un po' la Dc un po' Fi. Il mio approccio è sempre stato quello di fare l'antenna. Andare in giro per il territorio, sentire la gente, annotare criticità e spunti riferendo poi alle istituzioni o ai referenti politici. È un lavoro silenzioso, che non dà grande visibilità, ma è essenziale perché se uno vuol risolvere dei problemi li deve rintracciare sul territorio. Ed è lo stesso approccio che ho seguito con M5S, anche perché le battaglie in campo aperto erano già altri a seguirle».

Ma tornando al punto?
«Tornando al punto per oltre un mese e mezzo Contro, che è anche il referente vicentino del gruppo di coordinamento veneto, noto come meetup veneto, mi ha tenuto fuori dalla piattaforma elettronica dedicata alla discussione. Peraltro dopo le mie insistenze sono stato ugualmente inserito».

E perché?
«Sono state accampate motivazioni di spessore nullo. Ora questo è un piccolo esempio di come le cose non devono andare in un movimento che fa della trasparenza il suo cavallo di battaglia. Se si procede così rischiamo di sclerotizzarci. Per di più Contro ha fatto illazioni sul mio conto e non si capisce bene perché. E parlo con cognizione di causa giacché sono in possesso di tutta la sequenza della documentazione e delle mail spedite ai meetup. Di più, diverse persone possono testimoniare le difficoltà che mi sono state create fino a poco tempo fa prima di essere iscritto. Ovviamente mai nulla è perduto. Ogni cosa si può appianare. Ma sarebbe bello potere avere con il consigliere Contro un confronto pubblico in modo da capire come stiano le cose. A brevissimo gli proporrò la cosa. Siccome è un ragazzo di buon senso mi sento di dire che accetterà».

E se non dovesse accettare?
«Mi vedrò costretto a domandarglielo ancora. Se il no perdura, allora dovrò rendere pubbliche tutte le comunicazioni intercorse».

Leggi tutti gli articoli su: Francesco Celotto, Simone Contro, M5S, Ennio Cunial

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