L'ultimo atto sulla riduzione dei servizi per i disabili e anziani
Venerdi 11 Ottobre 2013 alle 11:40 | 0 commenti
Vittorio Corradi presidente, A.I.A.S. S.Bortolo di Vicenza - Quello che sta accadendo nel settore della disabilità e direi in tutta l'area della non autosufficienza è gravissimo. Le dichiarazioni del Presidente della Conferenza dei Sindaci e dell'Assessore regionale Sernagiotto non promettono niente di buono. Non è più accettabile che la Conferenza dei Sindaci, l'ULSS, la Regione, lo Stato non siano in grado di garantire i servizi a causa della spending ...... (mi rifiuto di scrivere questa sigla odiosa).
Non ci si rende conto che si stanno violando le Leggi e soprattutto la Costituzione che garantisce a tutti i cittadini il diritto all'assistenza. E questo senza che nessuno alzi un dito. Le famiglie, terrorizzate dalla possibile dismissione del proprio congiunto dai servizi (Residenziali o Diurni) che il Veneto vantava un primato di eccellenza nelle regioni, hanno paura di protestare e accettano passivamente questa situazione di riduzione e di tagli. Cosa sta succedendo nel nostro Paese? Possibile che nessuno di fronte ad una crisi mondiale per trovare risorse non trovi di meglio che tagliare sui servizi sociali? Mia mamma diceva sempre "quando l'acqua tocca ..... impari per forza a nuotare". Ma qui si tratta di decidere realmente e con coscienza quali sono le priorità . Le missioni cosidette di pace costano milioni di euro al giorno; l'apparato dello Stato che eroga i servizi (menager, dirigenti, funzionari) ha dei costi spaventosi. il Capo della Polizia prende il doppio dello stipendio del direttore dell'FBI. I manager delle partecipate hanno stipendi che non ti basterà nemmeno la vita dei tuoi figli per spenderli. Ci sono persone che hanno pensioni di 30/40 mila euro al mese. Ma servono stipendi così onerosi per la collettività quando nei maggiori paesi europei si spende meno della metà ?. Non è accettabile che la dignità delle persone non autosufficienti che loro malgrado si sono trovate a dover portare una croce così pesante debba essere calpestata da "caporali" ignoranti e presuntuosi in carriera politica che non hanno mai provato a mettersi dall'altra parte; che non hanno mai provato a vivere con 1000 euro al mese (e ci sono anche quelli che guadagnano meno); che non hanno mai provato a stare con una persona affetta da autismo 24/h su 24; che non hanno mai provato a gestire un anziano con la demenza senile; che non hanno mai provato a rinunciare alle ferie o a qualche serata festosa fuori dall'ambito famigliare; CHE NON HANNO MAI PARTECIPATO ALLA GESTIONE DELLA COSA PUBBLICA GRATUITAMENTE COME FANNO LE ASSoCIAZIONI DA 50 ANNI.
Come si fa a sopportare tutto ciò? Non lo so, forse serve una rivoluzione. Naturalmente culturale. Ma non c'è mai stata. E nel paese degli evasori ancora meno. Manca una seria presa di coscienza, una solidarietà , una umanizzazione dei servizi, una valorizzazione della cosa pubblica a benificio di tutti e non di pochi. Sono valori che stanno scomparendo a beneficio dei nuovi pretoriani che se ne fregano dei problemi altrui (per citare alcune prese di posizione di questi giorni). E' sconsolante constatare come l'Assessore regionale ai Servizi Sociali si sia rimangiato in pochi giorni le promesse fatte ai capi gruppo del nostro Consiglio Comunale. E' sconsolante che alcuni Enti Gestori dei servizi alla disabilità anzichè consegnare metaforicamente le chiavi dei Centri al Prefetto, si siano inventati soluzioni senza concordarle con le famiglie e che di fatto ridurranno la qualità e la quantità dei servizi. Sono stati forse contagiati dal delirio di onnipotenza? I nostri famigliari in stato di necessità non sono CLIENTI!.
L'A.I.A.S. domenica mattina si ritroverà con una assemblea straordinaria presso il Centro Civico della Riviera Berica per discutere insieme cosa fare e quali azioni intraprendere. E decidere anche del futuro del "Complesso di Valletta del Silenzio". Ma sappiamo già che troveremo muri di gomma e ragionieri burocratizzati chiusi nelle stanze del potere intenti a far quadrare i conti, a conservare i propri privilegi e spostare le pedine nella scacchiera dell'offerta di servizi (magari con appalti)ben sapendo che dietro ad ogni pedina c'è una persona con la propria sofferenza e la propria dignità .
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