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L'inciucione by Giorgio: l'Italia finalmente torna alla monarchia. A due piazze, con B.

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 20 Aprile 2013 alle 15:46 | 0 commenti

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E vai! Ci segnalano da Montecitorio urla di gioia e ola impazzite calcistiche del presidente storico del Milan, del suo staff, del suo "tecnico", tal Monti, all'annuncio che Giorgio Napolitano ha portato a termine il suo compito: supportare dopo i carri armati in Ungheria l'occupazione dello Stato italiano da parte di poteri molto occulti e ancora di più forti.

La sua accettazione, ovviamente per "vibrante spirito di sacrificio", come direbbe la parte migliore di lui, quella interpretata da Crozza, del secondo mandato da presidente della repubblica in un colpo solo azzera ogni dettato costituzionale, trasformando il suo ruolo da garante delle istituzioni a Re Sole e ufficializzando la morte, oltre che del Partito Democratocico, anche della democrazia parlamentare sostituita da un gattopardesco e galattico inciucio, che vedrà lui presidente, Enrico Letta premier e altri esponenti della casta tutti impegnati a perpetuare il loro assoluto attaccamento al potere, guidati dal vero vincitore di questa tragica parodia della democrazia a cui, strategicamente non si può che fare chapeau: Silvio Berlusconi.

Ci chiederete cos'altro avrebbe potuto fare uno uomo di Stato per tirar fuori il parlamento dalle sabbie mobili in cui la crisi del Pdl lo aveva immerso un anno e mezzo fa e dove quella del Pd di oggi rischiava di sommergerlo completamente.

Se fosse stato uno statista avrebbe trovato una soluzione di vera pacificazione basata non sul suo ego, quello che mai lo ergerà nella storia al livello di un Enrico Berlinguer, politicamente onesto all'infinito e perciò da lui combattuto.

E avrebbe indicato e persuaso tutti su un altro nome, magari uno dei suoi saggi tra cui ... Rodotà, che non escludesse il 30% degli italiani che sicuramente vogliono un segno di rinnovamento e per questo sogno, tradito da re Giorgio, hanno incaricato Grillo e Vendola.

L'altro 30% che ha scelto il Pd decida se questo partito deve continuare a esistere o se, unico effetto positivo del "colpo di stato" odierno di Napolitano & c., deve sparire per fare spazio a una vera Dc nuova e a un partito di sinistra democratica credibile dopo il flop attuale della sua residua credibilità.

Il ministro Barca e il giornalista Mineo hanno esplicitamente detto no al peggiore degli inciuci mai fatti in Italia, dopo che Vendola il suo no netto lo aveva anticipato.

La sinistra ricominci da tre.  

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