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L'entusiasmo spinge il Bassano. E Scrosta si presenta

Di Marco Polo Giovedi 9 Gennaio 2014 alle 20:02 | 0 commenti

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In casa giallorossa c’è tanta voglia di rimanere davanti, di riannodare in maniera sempre più robusta i fili con un passato, tutto sommato abbastanza recente, nel quale la casacca giallorossa era guardata con timore e ammirazione in qualsiasi stadio entrasse. Quello di Glerean era uno squadrone maturo, che imponeva sempre il suo gioco e che aveva una formazione di seconde linee in grado di schiantare per 5 a 0 la capolista del girone C della C2, il Benevento. Questo di Petrone, al contrario, è un gruppo misurato, con poche alternative in alcuni ruoli (ecco perché Seeber sta correndo ai ripari) ma fortissimo nell’animo e con enormi margini di miglioramenti.

Parole pesanti. Ha parlato bene il tecnico giallorosso durante la sosta e sono parole che devono far riflettere: «Qui c’è tutto per aprire un ciclo». Un ciclo parte da un progetto che a Bassano è nato quasi per caso dopo che la Diesel ha espressamente imposto un drastico ridimensionamento economico. Anche questo fa parte delle incredibili storie che sa scrivere il calcio. Petrone ha ragione, al netto della risoluzione dei prestiti/comproprietà, in giallorosso c’è un’ossatura che se mantenuta e ritoccata potrebbe assicurare soddisfazioni importanti. Al primo posto, come in ogni progetto calcistico che si rispetti, c’è una diffusa qualità tecnica coronata da alcuni elementi capaci di fare la differenza come Berrettoni, Furlan, Iocolano. Di pari passo c’è  una mentalità di squadra che ha portato in dote, coltivandola giorno per giorno, il sig. Petrone. Tecnica&mentalità, un connubio che ha permesso al Bassano Calcio di recuperare partite che sembravano compromesse. Tre esempi bastano e avanzano: il pari strappato con l’uomo in meno a Porto Tolle, il pareggio impensabile al Menti contro il Real Vicenza e la vittoria sul Santarcangelo dopo aver dominato ma aver subito il momentaneo pareggio strappa-budella. Una squadra «normale» non ci sarebbe riuscita ma di normale qui non c’è un bel niente. C’è un lavoro tattico ineccepibile, c’è uno studio maniacale dei particolari, c’è una fiducia incrollabile da parte di tutti i giocatori nei loro condottieri, uno in panchina con la perenne espressione di un pugile che sta per salire sul ring e l’altro in campo che sfoggia con classe inaudita la casacca numero 10. Guardare in sequenza i confronti con Santarcangelo e Rimini è stato illuminante, in comune c’è una impenetrabile struttura difensiva e qualche difficoltà nel concretizzare le palle gol. Nel primo caso, nel terreno amico, si è visto il miglior Bassano, quello che sa tenere ritmi indiavolati, che crea uno contro uno vincenti a ripetizione sulle corsie laterali; nel secondo un Bassano maturo, che non teme di calarsi nella parte anche a costo di giocare a calci invece che a calcio, che sa stringere i denti correndo uno per tutti e tutti per uno. Arrembante e maturo, coraggioso e compatto, sfrontato e umile, giocoliere e mai domo. Con un’età media che sfiora i 24 anni e con almeno cinque elementi di valore provenienti dal vivaio in pianta stabile in prima squadra. Tanta roba davvero.

 

Scrosta si presenta. Intanto quella di giovedì è stata anche la giornata della presentazione di Edoardo Scrosta, il puntello difensivo fortemente voluto dal duo Petrone-Seeber. Il centrale proveniente dalla serie B di Lanciano si è presentato con la massima umiltà: «Se sono sceso di categoria è perché credo che qui ci siano le basi per fare bene nell’immediato ma non solo. Il mio trasferimento consiste in un prestito secco per 6 mesi, a Lanciano non avevo spazio e per la mia crescita ho preferito rimettermi in discussione in questa Seconda Divisione particolarmente competitiva». Scrosta illustra le sue caratteristiche: «Non sono altissimo fisicamente perciò gioco molto d’anticipo. Sono nato e cresciuto centrale però all’occorrenza sono stato impiegato anche sulla corsia mancina. Inoltre agli esordi a Fano, in C2, ho giocato con la difesa a tre mentre a Lanciano sempre a quattro. Allo stato attuale fisicamente sono a posto ma mi manca evidentemente il ritmo partita». Il difensore marchigiano arriva in un gruppo giovane e con tanta voglia di fare: «Mi sono ambientato subito benissimo. La rosa è composta da tanti giocatori che hanno all’incirca la mia età e si capisce che la squadra è prima in classifica dall’entusiasmo con il quale si lavora quotidianamente. Tutto questo sicuramente sta facilitando il mio inserimento».  


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