Legge stabilità, lettera indignata di Ciambetti ai deputati eletti in Veneto
Giovedi 28 Novembre 2013 alle 14:26 | 0 commenti
Roberto Ciambetti, assessore Regione Veneto - “Non so se essere indignato o esterrefatto: a leggere i punti 133 e 134 del maxi-emendamento alla legge di stabilità sono uno scandalo, una vergogna, indegni di una società civile, sanciscono una indecorosa diseguaglianza che non possiamo tollerareâ€. L’assessore regionale al Bilancio e agli enti locali del veneto, Roberto Ciambetti, non ha remore nella sua dura denuncia.
“Il Senato della Repubblica ha autorizzato gli enti locali calabresi ad assumere, anche in posizioni sovranumerarie, a tempo indeterminato i lavoratori oggi impegnati in attività socialmente utili o di pubblica utilità e per questo tipo di lavoratori che hanno già 60 anni di età e che daranno le dimissioni entro il 31 dicembre 2013 si prevede un buonuscita di circa 40 mila €. Come si fanno ad approvare queste norme mentre non si è riusciti a indicizzare le pensioni? Perché queste agevolazioni solo per la Calabria e non per le altre regioni? Forse che la Basilicata non ha disoccupati o lavoratori socialmente utili? E in Veneto? Perché in Veneto non è possibile creare scivoli per i lavoratori degli enti pubblici ultrassessantenni e magari iniziare a stabilizzare qualche giovane? Guardate le tabelle del punto 366 del maxi-emendamento, quelle che stabiliscono il tetto del Patto di stabilità per le Regioni a statuto ordinario e scoprirete che per la Calabria è previsto un tetto di spesa pari a un miliardo e 22 milioni, cioè 521 € per cittadino, mentre in Puglia la spesa crolla a 322 €, 311 in Lombardia e 312 in Veneto: che i cittadini di Lecce, Brescia o Treviso sono diversi di quelli di Catanzaro? Forse che da noi, nel Nord Italia non si sentano i morsi della crisi economica? Quante domande spontanee sorgono leggendo i punti 133 e 134 del maxi-emendamento, votato anche da buona parte dei senatori veneti, gli stessi che in campagna elettorale andavano dicendo di voler rappresentare gli interessi del nostro territorio. E’ così che si fanno gli interessi del venetoâ€? L’assessore veneto rimarca: “Già la legge di stabilità rischia di affossare ogni possibilità di aggancio alla ripresa economica, ma qui siamo finiti nel ridicolo, visto che la spending review vale solo per alcuni e altri no. Vergogna, vergogna, vergogna. Non dimentichiamo – ha continuato Ciambetti – che una settimana fa una operazione analoga è stata concordata alla chetichella dal Governo Letta con la Regione Sicilia, dove è stata sospesa la legge Fornero per cui i dipendenti pubblici potranno andare in pensione con le norme precedenti la riforma per lasciare lo spazio alla regolarizzazione a tempo indeterminato di oltre 20 mila precari, quando la stessa Corte dei Conti aveva, già stigmatizzato questa discutibile situazione. Siamo davanti a una applicazione a macchia di leopardo della spending review: qua si, là no. Questi provvedimenti sono una vergogna davanti ai nostri disoccupati, agli esodati, ai lavoratori costretti a lavorare fino a 66 anni. I nostri senatori non sono riusciti neanche a infilare un micro-emendamento, quello con il quale si poteva prevedere l’esclusione dal Patto di Stabilità degli interventi per la salvaguardia e la massa in sicurezza dei rischi idraulico-geologici: in Calabria si assume fuori patto, in Sicilia si manda in pensione extra Fornero, noi rischiamo di morire annegati di Patto di Stabilità â€. L’assessore veneto non si è limitato a protestare: ha scritto una lettera a tutti i parlamentari Veneti chiedendo di rivedere queste norme quando il testo giungerà alla Camera. “Non è pensabile che la parte produttiva del paese – ha spiegato Ciambetti – sia penalizzata come dimostra non solo l’infame tetto di stabilità imposto alla Regione ma anche per provvedimenti assistenziali e clientelari che se salvaguardano la pace sociale al sud, puniscono il mondo del lavoro del Nord. Non è pensabile che le spese per difendere il territorio dal rischio alluvione concorrano, come abbiamo visto a Vicenza, a raggiungere il Patto di Stabilità . Voglio vedere cosa faranno i parlamentari veneti, quali provvedimenti chiederanno per i disoccupati settentrionali, per i lavoratori delle aziende in crisi, per gli allevatori che hanno dovuto chiudere le stalle, per la difesa idraulico-geologica del territorio. Non è una sfida, ma la richiesta di un atto di giustizia e di equilibrio: l’austerità a una sola direzione è una infamia, far pagare la spending review alle regioni virtuose e trainanti l’economia è il segno del degrado istituzionali cui siamo giuntiâ€.
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