Lavoro, Zaia: con i progetti di pubblica utilità il Veneto non lascia soli i lavoratori
Mercoledi 8 Maggio 2013 alle 18:15 | 0 commenti
Regione Veneto - Positivi i risultati conseguiti dai progetti regionali di pubblica utilità del Veneto nel triennio 2009-2011 che danno lavoro ai disoccupati privi di ammortizzatori sociali i cui committenti sono nella massima parte le amministrazioni pubbliche (Comuni) e le cooperative. Infatti, nel triennio 2009-2011 la Giunta regionale ha finanziato 288 progetti per complessivi 3.443.759 euro (923.279 nel 2009, 1.520.480 nel 2010, 906.240 nel 2011) con il coinvolgimento di 915 lavoratori.
Nel 2012 la Regione ha messo a disposizione dell’iniziativa ancora 1.000.000 euro. Tenuto conto che il progetto regionale di pubblica utilità finanziato il 50% del costo del lavoro dei soggetti coinvolti, l’azione ha nel complesso movimentato nel quadriennio 2009-2012 risorse per il contrasto alla crisi per circa 8.850.000 euro. I lavoratori ancora al lavoro, dopo la conclusione dei progetti di pubblica utilità , hanno una tipologia di contratto a tempo indeterminato nel 33%, a tempo determinato nel 46% e con altre tipologie (tirocini, interinale, somministrazione, a progetto) nel 21%.
“E’ un bilancio positivo – sottolinea il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia – che ci conforta della bontà dell’azione a suo tempo intrapresa, primi in Italia, nel 2009, quando non ancora nel pieno della crisi, avviammo la sperimentazione di questi progetti di utilità sociale e occupazionale. che rendono un doppio servizio: ai lavoratori disoccupati che sono reinseriti al lavoro ma anche alle amministrazioni pubbliche che li impiegano in occupazioni quotidiane e di base che hanno una ricaduta immediata nella vita di tutti i cittadini. Lo ripeto: pur nella violenza della crisi la Regione Veneto non lascia soli i propri lavoratori e anzi li pone al centro dell’azione di governo, come dimostra il fatto che la finanziaria regionale 2013 ha destinato 5 milioni di euro per questi progetti che in un’ ottima percentuale di casi, oltre il 30%, riescono a trasformare il lavoro temporaneo in lavoro a tempo indeterminatoâ€.
I dati sono contenuti in un Report, curato da Veneto Lavoro che monitora gli esiti occupazionali dei progetti regionali di pubblica utilità , sono stati resi noti oggi  dall’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan che ha partecipato, a Mestre, nella sede dell'ente regionale, a un incontro con i rappresentanti delle parti sociali (sindacati e imprenditori delle cooperative) per condividere i positivi risultati finora ottenuti e illustrare le nuove linee d’intervento regionali.
“Tra le varie iniziative per il contrasto della crisi – ha spiegato l’assessore Donazzan – questa è una di quelle che ci rende orgogliosi e convinti nel riproporla ed è stata presa a modello anche da altre Regioni. Il lavoro è la nostra prima priorità . Il buon esito del monitoraggio di questi primi tre anni ci incita ad andare avanti in questa direzione, infatti il passaggio successivo che ci aspetta sarà la deliberazione con cui la Giunta regionale stabilirà i criteri di riparto per utilizzare, in modo semplificato e rapido rispetto all’attuale, le risorse previste dalla finanziaria regionale 2013 â€.
Le tipologie di lavoro più diffuse nel triennio 2009-2011 sono state le azioni di manutenzioni ambientali, gestione del territorio, attività di giardinaggio di aree pubbliche; il 77% dei soggetti coinvolti ha nazionalità italiana, il 23% straniera; l’84% sono maschi, il 16% donne; i lavoratori impiegati nei progetti di pubblica utilità provenivano dal settore terziario (27%), dall’edilizia (16%), dal metalmeccanico (15%), dal tessile (11%).
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